giovedì 22 dicembre 2011

Compagnia breve

§Un biglietto è stato lasciato sotto la porta della camera di Raisha, quando ella era già uscita, ripiegato due volte su sé stesso. Su di esso, nella parte interna, v'è solo uno scarabocchio, un disegno fatto col carboncino che raffigura la sagoma stilizzata di quella che appare una ragazza che sfoggia indice e medio in segno di vittoria. Accanto a questa simpatica vignetta, una sola lettera, come un'iniziale§

A.
---
22:20 Imori [locanda| bancone] Era solo quello stesso pomeriggio che si malediva per la precedente serata passata a bere in taverna ed eccola nuovamente abbrbicata al di sopra di uno di quegli alti e legnosi sgableii, quasi fosse un podio, ed essa ne reclamasse il primo posto, il lupo perde il pelo mannon il vizio, ed ecco a mandare all'aria ogni buon proposito della giornata, un celice di vino in mano, a combattere il proprio mal di capo "dandogli contro", qualcuno dice che funziona. Soliti abiti indossati quell'intera giornata, chiara casacca in lino, di qualche taglia pi grande, stretta appena al busto da un gilet in cuoio legato sotto il seno da alcuni legacci in cuoio, scuri pantaloni a tuffarsi malamente in degli alti stivali in pelle, i quali s'afflosciano in indosisfatte pieghe lungo i propri polpacci, troppo esili oer rimepire a modo quelle calzature. Alta coda a raccogliere il capo, concunto lacio in cuoio a legare quelle ciocche color del grano, capo appena voltato alla propria sinistra ad osservare uno dei tanti avventori affrontare l'enneisma pinta di birra, ancora a capo alto, ghigna di compaciuto divertimento, mentre il gomitosolleva con estrema perizia, bevendo un sorso del nettare del proprio calice.
22:28 Ainley [Locanda - Scale > Bancone] Scende le scale con passo cadenzato, ogni gradino sul quale posa la suola degli stivaletti rinforzati che rintocca a contatto con il basso tacco. Niente di insolito, eppure quel semplice suono vien inglobato e sovrastato dal clamore che regna in Locanda, dovuto agli astanti che l'affollano e passano il loro tempo ad ubriacarsi e non. Tutto quel chiasso come sempre le urta le orecchie a punta, celate sotto i lunghi capelli biondi, ma è troppo di buon umore per badarvi davvero e lasciarsi scoraggiare dai suoi intenti. Indossa il suo solito abito verde, corto e senza maniche, quella scollatura che termina pochi centimetri sopra il bordo del corpetto che le fascia il busto, una protezione leggera che s'accosta alla cinta a cui è appesa la scarsella al lato destro e - per la prima volta ora dentro la città - la sua daga al fianco mancino. Il coltello invece è infilato nello stivaletto destro, invisibile ai più.Tutto lì il suo armamentario, eppure non può far a meno di posar la mancina guantata sull'elsa della propria arma, come ad appurare che sia davvero lì o se tutto quanto in realtà sia solo un miraggio. Così, con quell'aria abbastanza serena e sicura di sé, si avvicina al bancone una volta terminata la sua discesa sino al pian terreno.
22:35 Imori [locanda| bancone] gomito sinistro puntellato sul bancone, palmo della gemella a fare da superfice si da aiutare e mantenere la torsione del proprio volta ad osservare l'interessante, effettivamente non c'è nulla di meglio da guardare in quella tediosa città, l'impresa portata avanti dal nerboruto avventore, una scommessa persa da ciò che ha potuto intendere dalla favelle e'dgli e dei compagni che lo incintano attorno a lui. Il labbro superiore, richiamato da quello inferiore, a scomparire al di sotto di esso, si che ogni stilla di quel nettare rubineo venga assaporata dalle proprie papille gustatuive, nuovamente desiderosa d'esso, certo il primo bicchiere non è stato certo un tocca sana per lo stomaco, ma dopo un primo momento di diffedenza, ecco rinascere quel legame indissolubile che lega una donna, al proprio bicchiere: che immagine rasserenante davvero. Un altro sorso, mentre alcune ciocche di quel crine biondo scivolano a coprire quel volto tempestato di puerili efelidi. Una femminea presenza ad avvicinarsi al bancone, vista di sfuggita la sera precedente, un cenno del capo a smuovere la lunga coda, quando il calice si abbassa e le iridi abbandonano momentaneamente il grosso bevitore.
22:44 Ainley [Locanda - Bancone] Passa un po' lontano, come volesse aggirarlo, dal gruppo di uomini che par proprio stiano incitando quello più grosso a scolarsi un numero indefinito di bicchieri di liquore di non le interessa che tipo. Non manca comunque di donar loro un'occhiata rapida di quell'iridi di un verde talmente intenso da rammentar le fronde di una foresta centenaria. L'aria interrogativa che traspare da esse tuttavia, è molto più giovane e vivace, sebbene poi scompaia come passa oltre il di lei sguardo ed attenzione ad accompagnarlo. Attenzione che fuggevole posa sull'umana vicina al posto libero che ha puntato, che anch'ella par presa da quello spettacolo che al momento è l'unica attrazione dell'intera sala. Un diverso numero di avventori infatti nota lanciar occhiate all'avvenimento, cosa comunque abbastanza consueta. S'accomoda lì ove avea intenzione già da prima di sedersi, sullo sgabello accanto a quello di Imori che sorseggia la sua ordinazione. Un profilo che non le rammenta nulla e da cui distoglie presto l'iridi solo per andar a cercare il garzone, scostandosi una ciocca bionda da dinanzi il volto abbronzato e accostandola alle altre che celan come suo solito le sue orecchie a punta.
22:50 Imori [locanda| bancone] Il volto semore placidamente sbraccato nel palmo della propria gemella, iridi che pigramente balzano dalla giovane che accanto a se prende posto al gruppo di omaccioni al proprio fianco opposto, labbra carnose, incresate da un sardonico sorriso, il quale solleva appena un angolo solo della propria bocca, sussurrando appena della chiara dentatura nascosta dietro essa, l'attenzione ad Ainley, in fin dei conti che cosa sono le locande se non un luogo di ritrovo e fra ciò che il destione pone ai propri fianchi, la mezza è decisamente l'alternativa piu allettante. Le lunghe ciglia a scendere lentamente su quelle mandorle di ghiaccio, il mento sollevato appena ad assumere un saccente cipiglio, sommità di quel biondo capino che indica il gruppo alle proprie spalle [ secondo me...sviene fra un paio di bicchieri] sorride, di quella premonizione improvvisata, quasi davvero fosse il suo dono ad averle sussurrato ciò.Il tono placido, tremendamente caldo, unico vezzo maledettamente femminile che ancora non è riuscita a cammuffare. la favella termina, ed ecco il gomito diritto a portare un altro sorso alle labbra. semivuoto oramai il calice.
22:58 Ainley [Locanda - Bancone] L'ha giusto adocchiato, quel garzone che era scomparso in cucina fino a quell'istante, quando alle orecchie le giunge il sussurro della donna che ha affianco, parole che in un primo momento la fan voltare a guardarla con un sopracciglio alzato e un'espressione sommariamente interrogativa, almeno finché, seguendone lo sguardo ed il cenno, eccola riportar l'occhi sul gruppo di bevitori al tavolo che è il più prossimo al bancone { .. secondo me fra tre e mezzo .. } snocciola con poco interesse invero, in un tono di voce neutro che lascia poco all'intuizione. Ne approfitta per vagliare il resto della sala, brevemente, per constatare se vi siano o meno volti noti, prima di tornare a cercar il garzone dietro il bancone e fargli cenno per la sua ordinazione, che consiste semplicemente in { un cestino pieno di biscotti } e dall'occhiata che lancia al povero ragazzo è evidente quanto sia intenzionata a volerlo Colmo, quel cestino che ha chiesto { e una tisana } stasera deve affogare le sue ansie.
23:05 Imori [locanda| bancone] l'ennesimo sorso viene prosciugato, ed ecco anche l'ultima goccia di vino a scendere lungo la propria gola. le strette spalle solleva, scrollandosi di dosso la propria vaga premonizione per convenire con la precisazione della mezza. Il bicchiere vien poggiato sul bancone ed allungato verso il bordo opposto d'esso, si che il garzone possa occuparsi anche della propria ordinazione [ si potresti avere ragione..] commenta, austera? quel minimo che vien richiesto dalla propria anima quando è con esterni ad approcciarsi, e per esterni si intende chiunque al di fuori del proprio compagno. Che non usi del voi è assodato, sopratuttto quando sono alcuni calici di vino a sciogliere la lingua della Predestinata. Lo sguardo scivola al garzone, uno sbuffo a scivolare lontano dalle proprie labbra mentre la schiena si raddrizza portandosi pesantemente contro lo schienale [ lo stesso] annuncia senza tropppo entusiamo nel proprio tono, le gemelle richiamate al petto ad allacciarsi al di sotto del seno [ e portami anche qualcosa da magiare per gli dei..potrei azzannare la gambe dello sgabello] quanta finezza sciolina lontano da Leah, risultato semplicemente di quell'incrediile tedio che le adosso questa città. Nuovamente verso la mezza, capo che si inclina a sfiorare la spalla destra si da guardarla meglio [ ma è sempre cosi noioso qui?] attehnde indi che il garzone le consegni l'ennesimo bicchiere di vino.
23:16 Ainley [Locanda - Bancone] Non sembra dar importanza alla forma in cui ella le si rivolge né alla persona che usa, d'altra parte, per gli ambienti che è solita frequentar lei, certe finezze non fan proprio al caso suo o di chi come lei. Ruota di un quarto di giro su quello sgabello per poter facilmente guardare sia il garzone, sia Imori, sia il gruppo di avventori intenti in quella gara di resistenza alcolica, seppur per essi abbia meno interesse di quanto invero ne ha per il ragazzo di servizio e soprattutto la sua ordinazione. Ha così modo di assistere anche all'ordinazione della donna verso cui si è messa frontalmente, poggiando il gomito sulla lignea superficie del legno e ivi facendo peso, per sorreggere il busto. Tale imprecazione a dir il vero le fa sussultare leggermente le spalle, in un tentativo di smorzare sul nascere una risatina nata in fondo alla gola e sul palato infranta, serrando le labbra che tuttavia si delineano in un sorrisetto decisamente divertito anche se sottile. Si sfrega la punta del naso col dorso di una mano, tentando così di mascherarlo un minimo, finché l'istante successivo non è soggetta a quella domanda che si riferisce senza difficoltà all'ambiente circostante { .. mah, a dire il vero sì .. } le risponde, incrociandone lo sguardo e facendo spallucce { .. l'evento meno noioso fu un elfo venuto a minacciare l'oste della precedente gestione perché aveva intossicato sua cugina .. o era sua sorella .. ? } indecisa, alla fine lascia comunque perdere questo dettaglio, perché le vien posato accanto il cestino di biscotti che avea chiesto.
23:23 Imori [locanda| bancone] Vino speziato quello che rallegra la monotona serata della Predestinata, l'ennesima in quella locanda si da esser divenuta per le proprie laute mance il piacere dei locandieri di quel luogo, un piatto di modeste dimensioni recante alcune fette di pane accompagnate da del formaggio, sguardo silente che studia la propria ordinazione , con un interesse che par sciantifico, affinando le iridi, quasi ne potesse scovare probabili veleni immessi in esse, nulla di cosi complicato, semplicemente vinta dalla propria inflessibile pirizia che la vuole ancora sbraccata su quello schienale, quasi alzare la schiena e portare le gemelle al proprio piatto le costasse troppa, davvero troppa fatica.[ ah..beati siano gli dei.. eppure il proprio tono basso e borobbotato non par voler intendere proprio un augurio si sassionato alle proprie divintà, mentre fiaccamente le gemelle sciolgono il proprio abbraccio ad agguantano il bordo del bancone, flettendo i gomiti, trascinando a sè la propria schiena, che senza l'uso dei propri addominali, abbandona la propria comoda posizione.Ascolta le parole della mezza sollevando appena quelle ciglia fini si da dipingere sul proprio volto altrimenti fermo in una indifferita espressione, una pallida meraviglia [ dei...sono condannata a passare in questo luogo ogni mia serata allora] la feonte aggrotta in un espressione di teatrale disperazione [ ammesso che non mi avvelelenino e possa andare a reclamare per la mia salute...] una volta raddrizzato il nusto la diritta afferra un pezzo di pane su quale viene poggiata una fetta di formaggio [ gli abitanti di questa città se non altro mi saranno grati] e il pezzo di pane viene infilato in quelle labbra semischiuse, impedendo ogni futura favella, prendendo a masticare.
23:31 Ainley [Locanda - Bancone] Anch'ella, quando ecco che ai biscotti vien a seguire il boccale di tisana ancora fumante che ha ordinato, si volge di nuovo totalmente verso il bancone, lasciando che la schiena si rivolga alla sala e a chi la occupa, forse cercando così di estraniare anche tutto quel chiasso oltre a ciò che si palesa alla vista. Allunga la destra guantata a cercar l'appiglio di un biscotto con due dita affusolate, solo per immergerlo nella tazza portatale { No, non v'è più alcun pericolo .. l'oste è cambiato .. ora è una donna .. } spiega semplicemente, abbastanza spiccia al riguardo. D'altra parte non ha mai avuto l'abitudine a dilungarsi in discorsi oziosi o a girar attorno agli argomenti come un avvoltoio che attende che la propria preda tiri le cuoia sotto il sole del deserto. A sua volta si infila il biscotto - tutto - in bocca, riducendolo brevemente in briciole sempre più piccole che una volta adatte scendon in gola, pochi secondi dopo. Già non ha fatto in tempo ad arrivare allo stomaco il primo biscotto che la mezzelfa nel frattempo ne sta già raccattando un altro.
23:39 Imori [locanda| bancone] l'ultimo boccone viene deglutito e le favelle della mezza perfettamente recpite anche se lo strepitio della compagnia di bontemponi alle loro spalle per proprio essere gunta alc ulmine di quella gara ed alcune risa si levano a seguito dei segni di cedimento dell'uomo coinvolto in quel tenzone. le iridi al soffitto di quella locanda si portano, quasi servisse un divino intervento a placare il proprio animo a seguito della notizia appresa dalla mezza. Nuovamente il gomito della mancina si punta al bancone e il capo in esso frana, donandogli la fronte [ dannazione allora sono condannata] boffonchia a mezzo tono dalla propria posozione nascosta, la schiena ricurva del peso della propria disperazione. ed ecco nuovamente la diritta allungarsi e agguantare il proprio calice, rimasto anche sin troppo fermo, un ulteriore sorso di vino ed ecco il capo iniziare a roteare dolcemente, guai farne menzione, solo i deboli mollano a bicchiere ricolmo, ci sarebbe da chidersi dove mettano quell'alcool quelle membra esili, ma tant'è.
23:44 Ainley [Locanda - Bancone] Ed anche la bionda ben presto finisce il contenuto del cestino ed ora non v'è altro che la tisana ormai tiepida ad attendere la sua fine. Espira dal piccolo naso la mezza a quel punto, forse soddisfatta, forse meno, fatto sta che or porta ambo le piccole mani ai lati del boccale, solo per sollevarlo così e portarselo alle labbra, per mandarne giù un rapido sorso iniziale. Prima di tutto ciò tuttavia, le parole dell'umana che le giungon chiare alle puntute ancor celate ad occhio altrui, fa di nuovo spallucce in replica, parlando solo dopo { .. in verità ci son molte cose in questa città che non si vedono se si rimane in superficie .. } e le lancerebbe un'occhiata rapida, senza aggiunger altro, per poi dedicarsi davvero alla sua tisana e vuotarne più di mezzo boccale.
23:50 Imori [locanda| bancone] il calice abbassa, posandolo suo bancone, ed ecco che nuovamente le diritta afferra un ulteriore pezzo di pane ove ripone un secondo pezzo di formaggio, piccolo bocconi quelli che le proprie labbra strapano con l'ausilio della propria dentatura, un frugale pasto sicuramente, atto semplicemente a fare da cosidetto " tappo" per frenare gli eccessi di quella bevuta. Mastica e deglutisce, scostando il proprio boccone dalle labbra solamente quando ode le nuove parle della mezza. Le spale solleva, richiamando in eretta posozione il capo, incassandolo in esse [ mah speriamo speriamo di scendere in profondità allora] commenta semplicistica [ sperando di non finire nelle fogne, non amo gli elfi a tal punto da mischiarmi ai loro rifiuti] e direbbe riufiuti per semplice deferenza nei confronti della sconosciuta. Non è mai stata curiosa e non chiede se non sono gli altri a dirglielo, un bichiere di vino, l'ultimo e chi lo sà e quel piatto di pane e formaggio, una compagnia piuttosto parca, eppure che sembra aver fatto passare anche quella serata, prima di andarsene quando avrà deciso che il suo tempo i quel luogo è concluso, le solite monete, si da non lasciare debiti in nessun luogo.


di venerdì, 02 settembre 2011