giovedì 19 aprile 2012

Una bevuta e una proposta

20:30  Ainley [Ingresso Sala] Sgattaiola all'interno della Locanda cittadina attraverso la soglia della stessa, facendo ben attenzione a non toccar le pareti ghiacciate o l'anta stessa con la pelle nuda delle dita affusolate. Il tempo di farsi da parte per lasciar libero accesso anche al compagno e lei, nel frattempo, batte al suolo i piedi con un paio di pedate atte a staccare gli strati di ghiaccio e neve attaccati agli stivaletti rinforzati che indossa. All'esterno la neve ancor imperversa, giorno e notte, accumulandosi in fretta sul suolo per le strade e sui tetti. Di questo passo alcuni potrebbero crollare, sotto tutto quel peso. Accanto a lei si ferma Ardet, scrollandosi la pelliccia di quel fastidioso nevischio che tenace rimane a impregnare la nera stoffa della bandana che ha legata intorno al collo.
20:37  Ryner [Locanda - Ingresso] Varca la soglia della locanda subito dietro la compagna, entrando a spalle larghe. <Uff...> Sbuffa per il freddo, dopo che un brivido gli ha risalito la schiena. <Dannato freddo... Non ci son più abituato.> Commenta, risistemandosi con ambo le mani il mantello del battaglione sulle spalle coperte dalla cotta di maglia. <Allora, che te ne pare del clima mite della primavera a Tyrsis?> Chiede alla compagna, ridacchiando a bassa voce, mentre pone il palmo della sinistra sul pomolo della spada d'ordinanza mentre la destra sale al capo a ravviare i capelli neri e mossi. Sembra avere recuperato lo smalto perduto solo ventiquattr'ore prima alla vista di quell'immensa voragine, vai a sapere perchè. Gli occhi scuri cercano il viso della compagna, mentre muove lentamente il passo verso il bancone. <Allora... hai più bevuto in mia assenza?> Domanda, sollevando ambo le sopracciglia.
20:46  Ainley [Ingresso Sala] Ascolta il primo commento a seguir di quello sbuffo più che comprensibile da parte dell'uomo che la ragazza andava cercando con l'occhi verdi, inquadrandolo subito nel proprio campo visivo e abbozzando pertanto meccanicamente un sorrisetto ironico in risposta all'altrettanto ironica domanda d'ei sul clima della città di frontiera { Mi ricorda il Nord } afferma in risposta tuttavia, non troppo ironica quanto forse potrebbe esser semplicemente allegra, mentre quel sorrisetto muta in un ampio sorriso a quell'accenno. Solleva ambo le mani guantate a calarsi sulle spalle il nero cappuccio del mantello che l'ha riparata all'esterno dall'intemperie costanti di un inverno che non vuol lasciare la sua morsa su quelle case. Al di sotto, le vesti invernali son in parte bagnate, specie l'orlo dei pantaloni in velluto e delle maniche di lana bianca della camiciola. Libera così i lunghi capelli biondi, prima di avviarsi al seguito del Cavaliere, anticipata da un lesto muoversi della volpe rossa che l'accompagna da quasi un anno, diretta direttamente al camino acceso. E' un po' pensierosa subito dopo la ragazza, prima di donar risposta a Ryner { Mmh .. non credo .. non mi sembra, no } e scuote il capo in segno di diniego.
20:55  Ryner [Locanda-Bancone] <Si, ma almeno lì capisci il perchè di terreno selvaggio e di neve...> Ridacchia a bassa voce. <Qui sembra che davvero ci sia una maledizione...> Mormora, per poi guardarla. <Neanche per festeggiare la vittoria? Orbene, allora questa volta rimedi...> Ridacchia a bassa voce, deciso a non trascorrere un'altra serata a pensare a quella situazione pessima. <Vino.> Chiede all'oste, appoggiando ambo le mani sul bancone. Quand'ei chiede di che tipo, la risposta del cavaliere è sempre la medesima. <Vino.> Ribadisce, per poi guardare la compagna. <dove ci sediamo?> chiede, prima di osservare il tragitto della vollpa che li precede. <Seguiamo Ardet?> Mormora, riportando gli occhi scuri sulla mezza.
21:02  Ainley [Sala - Bancone] Abbozza un nuovo sorriso in parte divertito alla replica dell'amato, trovandolo di umore abbastanza buono almeno da scherzare un minimo sulla situazione attuale. Lei dal canto suo non si sente minimamente toccata riguardo la sorte della città, ma visto che essa stessa condiziona l'umore dell'umano.. sbatte un paio di volte le palpebre all'ordinazione d'ei, rimarcata e priva di dettagli all'oste che fa domanda legittima. Allora è lei a dar lui le giuste direttive { Vino elfico, per favore } e pure beneducata questa sera, sembra davvero intenzionata a comportarsi come si deve. D'altra parte gli affari dell'oste devono andare piuttosto male ultimamente, con questa sorta di maledizione di ghiaccio ad assediare Tyrsis. Alla proposta poi del cavaliere, la mezzelfa va a cercar la propria volpe con l'occhi verdi solo per ritrovarla di fronte al camino scoppiettante, già accucciata su sé stessa a godersi il calduccio delle fiamme danzanti, e non può non tornar a sorridere divertita { Sì, direi di sì } replica a Ryner allora, muovendosi per prima dopo avergli lanciato un'altra rapida occhiata.

21:13  Ryner [Bancone->Tavolo] <Uh-uh... Ti tratti bene amore mio.> Commenta la scelta del vino, portadosi verso di lei che si incamminna verso il tavolo. per aiutarla ad incedere rapidamente allunga la mano destra, posandogliela sul fondoschiena. <Pronta a tornare in tenda sulla spalla?> Domanda, ridacchiando e senza fermarsi, salvo una volta giunti nei pressi del tavollo. <Ohhh...> Espira profondamente, compiaciuto della ventata di calore. <Qui si che va meglio.> Bofonchia, strusciando le palme delle mani tra di loro prima di scostare lo schienale di una sedia per poi abbanndonarsi su di essa facendo attenzione che la spada al fianco sinistro non gli sia d'intralcio. <Allora... dicevamo?>
21:19  Ainley [Bancone>Tavolo - Camino] Sussulta leggermente al percepire il tocco d'ei sul proprio fondoschiena, attraverso le stoffe, ma quella che le esce dalle labbra è una risatina a malapena trattenuta ed un incassar del capo che poi fa seguir un'altra occhiata all'umano, decisamente penetrante nel venir accompagnata da un mezzo sorriso malizioso. Ampie quanto misurate falcate la portano ad accaparrarsi la sedia del tavolo più vicina al camino, scostandola da sotto il mobilio in legno per sollevar quindi la mano sinistra e tentar di slacciarsi i lacci del mantello sotto il collo. Ha le dita leggermente intirizzite dal freddo, ma dopo qualche tentativo infruttuoso riesce nel suo intento e ripone la nera stoffa appesa ad un angolo stesso di quel camino, per farla asciugare. Soltanto poi si siederebbe, con un sospiro che ha del soddisfatto per il mero essersi accomodata, allungando ambo le gambe sotto quel tavolo e facendo attenzione che le spade ai fianchi non le siano d'intralcio. Soltanto poi, tornando a cercar con l'iridi di quel verde intenso il compagno, gli rivolgerà un nuovo sorriso che si distende in un'espressione del tutto furbetta { Al portarmi in tenda in spalla tesoro }
21:32  Ryner [Locanda-Tavolo] Si accomoda sulla seggiola e solleva ambo le sopracciglia nel sentirsi rispondere in quel modo. <Oh, per quello ci sarà tempo...> ridacchia a bassa voce. <Molto tempo...> Sottolinea <...in queste due settimane.> conclude, schiarendosi infine la voce. Sospira profondamente, adagiando ambo gli avambracci sul tavolo mentre vien portata loro una caaffa di vino con due bicchieri. <Allora... Che hai fatto oggi mentre io ero di ronda?> chiede <Hai avuto modo di girare un pò per la città o ti ha scoraggiato il freddo?> Domanda, allungando la destra per afferrare la caraffa e versar da bere prima a lei. Sospira ancora, dunque, nel ripetere l'operazione con il proprio. <domani se ti va possiamo organizzare qualcosa...>
21:41  Ainley [Tavolo - Camino] Con aria divertita sta a sentir la risposta che egli le dona, incrociandone lo sguardo e sostenendolo senza poi problema apparente, come se fosse un gioco al quale s'è dedicata più d'una volta ultimamente, quello scambio di battute maliziose che alla fine la porta a ridacchiare e incassare un poco il capo fra le spalle. Il ciondolo d'ambra dondola lievemente a quel movimento del petto di lei, visibile fra i lembi slacciati dello scollo della camicia bianca che indossa, tinto del caldo riverbero delle fiamme del camino. Il corsetto le stringe la candida stoffa al busto, ma non sembra che la cosa le rechi poi fastidio, non tanto stretto da impedirle di respirare e ridere liberamente all'occorrenza. E' con far tranquillo poi che replica al Cavaliere { Ho fatto un giro .. e ho accudito personalmente Runya } afferma all'inizio, prima di far seguire una breve pausa durante la quale ascolta l'ultima proposta altrui e inarca ad essa un sopracciglio, assumendo un'aria perplessa { .. organizzare qualcosa ? } ripete meccanicamente, mentre si accende un barlume di interesse nel suo sguardo { .. di che tipo ? }
21:48  Ryner [Locanda-Tavolo] <Hai fatto bene... Qui chiunque si prende cura del proprio cavallo.> Spiega <O lo fai tu o non lo fa nessuno. Agli armigeri al massimo fan pulire lle stalle, ma la cura dei cavalli sta ai proprietari...> Continua la sua spiegazione, appoggiandosi indietro contro lo schienale. <Mica come da voi che ci sonno paggi e quant'altro... Noi siamo l'esercito.> dichiara, dando a quell'ultimo termine un'accezione sia positiva che negativa allo stesso tempo. <Non saprei.... Domani pensavo di fare un salto all'apotheca per spendere un pò di soldi, come al solito.> Bofonchia, stringendosi nelle spalle. <Poi chissà... Magari troviamo di che fare a gare di slittino giù dall'altopiano con qualche altro balengo della legione.> Ridacchia, scuotendo il capo <Oppure boh... Andiamo a trovare Nixar nelle sue tenute coperte da ventordici metri di neve, intenta a fare pupazzi.> Ipotizza, piuttosto ilare, mentre afferra il bicchiere e lo solleva a mò di brindisi. <Alle nevicate, ai muri di ghiaccio e ai fossi che spaccano la terra...> Esordisce <Che ce ne mandino finchè campiamo.> Esclama "stranamente" di buon umore, ora rispetto a quando è partito per Leah.
21:56  Ainley [Tavolo - Camino] { Guarda che da noi sono gli scudieri a occuparsene, non i paggi } gli fa notare, allungando una mano ad afferrare il proprio calice riempito in precedenza dall'umano. Così lascerebbe concludersi quel discorso, abbassando l'occhi tinti dei riverberi rossastri del fuoco del camino lì vicino sul liquore speziato di quel particolare vino dell'ovest. Indugia in quella contemplazione, ascoltando con le orecchie puntute intanto il dire successivo dell'amato che le espone i suoi impegni del domani. All'accenno ad andare a trovare Nixar, la ragazza lascia trasparire nuova perplessità e solleva nuovamente di scatto lo sguardo per fissarlo in volto. Schiude le rosee all'inizio, ma da esce non scaturisce suono alcuno e perciò torna a serrarle. Non passa tuttavia molto prima che ritrovi la voce e un barlume di intelligenza, salvata più che altro da quel brindisi, al quale solleva a sua volta il calice e poi lo riappoggia, senza toccarne ancor il contenuto, quasi circospetta nell'attender che abbia terminato di bere prima di porgli domanda { Che rapporto hai con il Generale ? } domanda a bruciapelo, che non racchiude in sé accusa, ma semplice interrogativo a quanto sembrerebbe. Ma chissà. Che sia seria non vi son dubbi.
22:07  Ryner [Locanda-Tavolo] A quel brindisi porta il bicchiere alle labbra, bevendo un paio di sorsi prima di riappoggiarlo sul tavolo. <sì, in fondo hai fatto una buona scel....> Si ferma a quella domanda, incrociandone lo sguardo. Si fa perplesso, sempre di più, mano a mano che passano i due secondi che intercorrono tra domanda e risposta. <Beh... Quando sono entrato è stata lei a farmi ambientare, mi ha seguito durante le prime ronde eccetera... Una di poche parole, ma con me si è dimostrata abbastanza amichevole.> Si stringe nelle spalle. <Ultimamente, da quando siamo partiti per Leah, parliamo molto poco. Mi ha chiesto di te, se ti avevo vista quando mi ha convocato per la promozione eccetera... Però al di là di questo non abbiamo parlato granchè ultimamente.> Prende fiato <Anche ieri come hai visto quasi non mi ha calcolato... Lo stesso durante il viaggio...> Mormora, scuotendo il capo e storcendo leggermente le labbra <Prima mi parlava del suo compagno, Danwar, quello che era con lei e il comandante ieri sera... degli altri legionari... Di tener duro nonostante il mio istruttore per la cavalleria... Cose così.> Risponde facendo un pò il punto della situazione.
22:15  Ainley [Tavolo - Camino] Ne ascolta il dire e per riflesso, man mano che le argomentazioni dell'altro vengono esposte, la stretta di ambo le piccole mani su quel calice si rinsalda e si fa ferrea, quasi troppo, quasi arrivando a far sbiancare le nocche. Sul suo viso tuttavia, delicato quanto può esserlo una creatura di sangue misto, non si affaccia alcuna emozione particolare, sembra semplicemente attenta ad ogni parola di quanto da egli detto. Attenta e silenziosa finché alla fine si lascia sfuggire una piccola smorfia, un tremito di quelle sopracciglia altrimenti rilassate e un stringersi delle rosee labbra fra loro, prima di schiuderle e lasciar nuovo spazio alla voce { .. non mi hai risposto .. } tono basso, viso rivolto leggermente verso il basso nonostante l'iridi di smeraldo di lei non lascino mai gli occhi d'ei, in parte ostacolate da alcune ciocche di capelli d'un biondo talmente chiaro da accendersi ai riverberi del fuoco del camino.
22:20  Ryner [Locanda-Tavolo] Ne osserva la reazione, o meglio, la non-reazione, se si eccettuano le nocche che stringono il calice con evidente forza. Quando lei rincara la dose spalanca gli occhi, e da quell'occhiata di sottecchi sembra intravedere un motivo. <Di lavoro subordinato...?> Mormora, non sicuro a questo punto di capire dove lei voglia andare a parare. <Non son sicuro di capire cosa vuoi sapere...> Domanda, girando il capo di lato, verso sinistra, guardandola di sbieco. <Stai forse...> Esorisce, facendosi pensieroso <...insinuando...> prosegue, passo dopo passo, al fine di sondare il terreno. <...qualche cosa...?> domanda a un certo punto, ponendo fine a quella frase durata anche troppo.
22:30  Ainley [Tavolo - Camino] Sembra quasi accorgersi dal suo sguardo di star stringendo troppo forte il calice di vino e allora allenta istintivamente la presa, rilassando al contempo anche le spalle solo per portarsi dietro la schiena, con gesto fluido, la man dritta. Estrae dalla cintura uno dei kunai che ivi porta, di quel metallo brunito opaco e affascinante per colorazione e peso, rigirandoselo nella mano medesima, giocherellandoci mentre finalmente distoglie lo sguardo dal compagno per posarlo su ciò che sta facendo con quella piccola arma da lancio, poggiandola con la punta sul tavolo in verticale e facendolo girare sul proprio asse, incidendo la superficie mentre con quello stesso tono calmo di poc'anzi replica alla domanda posta a rilento d'ei { Insinuare .. io ? No, affatto } e fa pure spallucce, come se davvero non avesse alcuna importanza tutto quello, fatto sta che non cerca di nuovo lo sguardo d'ei, non distoglie più il proprio da quel pugnale di foggia particolare { E' solo che non mi è chiaro .. da quanto mi hai detto, non sembra un rapporto formale da subordinato a superiore .. sai } e nel continuare tornerebbe a sollevar il kunai per l'impugnatura, soppesandolo un poco prima di rigirarselo ancora fra le dita { quando viene a instaurarsi un rapporto simile fra le nostre fila, viene chiamato amicizia, come minimo .. } soltanto dopo quest'ultime parole si blocca nel proprio fare, sollevando finalmente gli occhi verdi resi penetranti su Ryner, a fissarlo con un'intensità che rende inutile qualsiasi altra parola per la serietà che ostenta.
22:32  Ainley usa abilità: Armi e protezioni leggere
22:35  Ryner [Locanda-Tavolo] <Si, no, lo capisco...> Mormora, rispetto all'amicizia. <Probabilmente è così... Mi ha anche anticipato qualcosa sullo stipendio quando ne ho avuto bisogno...> Borbotta, stringendosi nelle spalle. <E' solo che non so mai come comportarmi... Se devo risponderle normalmente o come si risponde a un generale... Insomma, qui la gerarchia è ferrea...> Cerca di spiegare, appoggiando i gomiti sul tavolo. <Quindi...> lascia in sospeso la frase, scuotendo il capo lentamente. <Diciamo che è un superiore con cui c'è il solito spirito di cameratismo, e con il quale si riesce anche a scambiare qualche parola quando non si è in servizio.> Spiega, sospirando. <Sai che non sono facile all'uso di queste parole.> Amicizia, in questo caso.
22:46  Ainley [Tavolo - Camino] No, non sembra egli cogliere il significato di quanto da ella detto. Non come ella avrebbe davvero voluto. Di nuovo prende ad armeggiare il kunai, andando a cambiarvi mano soltanto per riprendere da dove iniziato e rigirarselo fra le dita, mentre torna a far udire la propria voce, ancor una volta senza guardarlo { .. ma il fatto di non esser solito usar simili parole, non significa esser immuni dai sentimenti a cui fan riferimento .. } e cambia gioco, infilando l'indice nel buco all'estremità del manico del pugnale da lancio per poi iniziare a farlo girare con studiati movimenti che per ora non sembrano portar da nessuna parte{ Fatto sta .. } riprende con tono più vivace, o almeno così potrebbe parere in quanto è leggermente più alto, di un tono soltanto, atto più a imprimer forza nel proprio dire, inframmezzato da una nuova pausa d'effetto { .. che a costei confidi cose di cui a me lasci all'oscuro .. e non riesco proprio a spiegarmene il motivo } ferma di nuovo il moto dell'arma da lancio, tornando a impugnarla con la parte piatta premuta contro il palmo e la punta rivolta verso l'avambraccio, mentre risolleva l'occhi luminosi su di lui e gli sorride, di un sorriso vuoto, uno di quelli che di solito si sfoggiano per celare ben altro.
22:46  Ainley usa abilità: Ambidestria lv222:53  Ryner [locanda-tavolo] Risulta piuttosto sbigottito quando lei finisce di parlare. è immobile, con le labbra semidischiude e lo sguardo fisso sul volto di lei e su quel sorriso. Allibito, e si vede, prima che si ritrovi ad allargare ambo le braccia. <Del tipo? Cosa le ho detto che non ho detto a te?> Domanda, facendo ricadere ambo le braccia sotto al tavolo, che finiscono a penzolare accanto alla sedia come fossero morte. <...cosa diavolo ti prende?> Domanda dunque, inclinando il capo verso destra e studiandola con aria pensierosa quanto smarrita allo stesso tempo.
23:00  Ainley [Tavolo - Camino] Ne osserva l'espressione confusa e allibita, l'osserva con sguardo distaccato, di chi sta valutando ciò che nell'animo altrui si nasconde, eppure di fronte quella domanda indugia. Ma non demorde, nonostante un'occhiata di sottecchi alla finestra alla sua destra rivela quanto in realtà sia tentata dall'uscire da lì per crogiolarsi nel gelido e solitario abbraccio delle strade innevate della città. Eppure, l'istante successivo, di nuovo fronteggia il Cavaliere, il sorriso già scomparso da una manciata di secondi in favore di una solita serietà { Alludo ai tuoi problemi con quel tuo maestro di cavalleria .. }
23:14  Ryner [Tavolo-Locanda] <Io ricordo di averti accennato a dei problemi... Proprio quano anche tu ne avevi con uno dei tuoi, di colleghi.> Mormora di rimando, seguendo il suo sguardo verso l'esterno. Inspira profondamente, stringendo tra di loro le labbra e stendendo la mano sinistra sul tavolo cercando di afferrare la propria compagna. Deve aver capito cosa significa tutto quello. <Tesoro, siamo stati lontani un mese... E' normale che non ci siamo detti tutto tutto... Specie in questo caso.> Spiega <Per distrazione ho fatto la vaccata di montare la sella al contrario e ho passato una settimana intera a montare selle per "punizione"...> Chiarisce ciò che è avvenuto con Landar. <Se permetti non è la prima cosa che spiegheresti nei dettagli a una donna che vorresti orgogliosa di te.> conclude in ultimo.

23:27  Ainley [Tavolo - Camino] Il fatto che lui cerchi un qualche contatto fisico la spinge a infrangere quell'accurata maschera di calma apparente che aveva indossato fino a pochi istanti prima, con un solo gesto istintivo. Ritira la propria mano destra per portarla fuori dalla sua portata e si ritrova a stringer i denti, la linea della mascella che si affila leggermente sotto la tensione dei muscoli mentre l'occhiata che gli lancia potrebbe esser paragonata soltanto ad una saetta. Scarica quell'improvvisa tensione sollevando di qualche palmo dal tavolo il braccio sinistro solo per conficcare nel legno la punta del kunai con una forza che la lascia poi con la piccola mano guantata ancora lì attaccata all'impugnatura in metallo fasciato di stoffa { Perché non vuoi capire ?! } Ardet solleva il muso dalla sua posizione raggomitolata davanti al camino per fissare i suoi occhi d'argento sulla coppia, come avvertendo lo stato d'animo della mezzelfa, che dopo quello scatto, ricerca di nuovo il proprio autocontrollo, tornando a un volume e un tono di voce più basso sebbene questa volta il sentimento in esso continui a trasparire e non poco { Io sono già orgogliosa di te .. lo sarei comunque, ma se così non dovesse essere in futuro, preferirei mille volte esserti vicino .. capirti .. condividere con te ansie e malumori piuttosto che lasciare che l'orgoglio ci allontani e permetta a qualcun altro di vedere quel tuo lato di te che vuoi tenermi nascosto ! } si morde il labbro inferiore, continuando a cercar in quegli occhi neri qualcosa, almeno a giudicare dall'intensità con cui persevera { Non sono abbastanza importante forse ? }
23:38  Ryner [Locanda-Tavolo] La mano si disgtende a vuoto giacchè lei ritrae la mano. Lui ritrae la sua, ma non subito. Ci vuole il pugnale di lei in aria pronto a calare perchè, onde evitare danni collaterali, ritragga di scatto busto e braccio. segue con gli occhi la discesa del kunai sin nel legno della tavola con quello scatto. riabbassa ambo le mani sotto il tavolo, appoggiando le palme sulle cosce e la guarda, apparentemente sconsolato o abbattuto. <...la fai facile tu.> bofonchia, in merito all'orgoglio. Scuote il capo, per poi dedicarsi a rispondere al resto. <Già, quello che di me è nascosto... Come se fossi aperto con qualcun altro al di fuori di te, per certe cose.> Annuisce dunque, sospirando. <Bene...> Mormora dunque, prendendo nota dei desideri di lei ed abbassando un poco lo sguardo. la mano sinistra si porta alla cintura, dove son presenti due scarselle, una palesemente piena e l'altra drammaticamente vuota, almeno all'apparenza. slaccia la seconda dunque e, con lo sguardo basso, se la gira e rigira tra le mani, pensieroso. Solleva il capo, cercandone dunque gli occhi. <Cos'è che ti rende così insicura nei miei confronti e che ti fa dire queste cose, vita mia?> Domanda, inclinando il capo verso destra. <E' il fatto che parlo con nixar del mio lavoro o c'è dell'altro?>
23:49  Ainley [Tavolo - Camino] A conti fatti, sembra proprio così. Non commenta tuttavia, si limita a distoglier nuovamente l'occhi verdi per puntarli verso la finestra più vicina, incrostata di ghiaccio e di neve dall'esterno e riflettente dell'ambiente interno, di poco più luminoso del candore delle strade innevate. Si sporge indietro, ricercando l'appoggio dello schienale della propria sedia e al contempo, cercando di staccare di nuovo il kunai dal legno del tavolo ove l'ha conficcato con uno strattone deciso. Lo riporrebbe nella sua guaina, in cintura, dietro la propria schiena, prima di allungar la destra già in precedenza libera e cercar di arrivare al proprio calice ancora pieno. Una volta trovatolo, se l'avvicinerebbe alle labbra, sebbene prima di berne un solo sorso replicherebbe con voce stranamente atona { .. insicura .. seh .. non è colpa mia se c'è sempre lei nei tuoi pensieri quando sei con me } non lo guarda più, si perde nel vino in cui cerca di affogare la propria amarezza, bevendone una serie di lunghi sorsi, fino a terminarlo.
23:58  Ryner [Locanda-Tavolo] Solleva gli occhi su di lei, muto e attonito come poco prima. Si sblocca pochi istanti più tardi, stringendo saldamente nel pugno il sacchettino di pelle con la mano destra. <...è dunque questo che pensi...?> domanda con un filo di voce <Pensi che perchè ipotizzo di andare a fare un salto fuori città nell'unica meta facilmente accessibile con questo clima che io conosca... Il mio pensiero vada a lei quando parlo con te?> Si indica con la mano sinistra, appoggiandosi il palmo sul petto. <Quando sai che il mio principale argomento di conversazione con lei sei tu...?> domanda. <Quando sai che ogni cosa che ho fatto è stata per poterti rivedere prima del tempo perchè non sopportavo più quella distanza...?> Protende leggermente il capo in avanti, chino, guardandola sottecchi, con un tono di voce basso e lento, tipico di chi è evidentemente abbattuto. <...pensi di non essere la mia priorità?> Domanda ad un certo punto, con tono improvvisamente più deciso.
00:06  Ainley [Tavolo - Camino] Il vino, arrivandole nello stomaco a quel modo, sprigiona da esso una sensazione di calore che dal centro del corpo le arriva sino al cervello, in pochi secondi durante i quali riappoggia il calice sul tavolo e Ryner inizia a farle quelle domande retoriche. E' all'udirne la voce che torna a cercarlo solo ora con l'iridi, rese fin troppo lucide da un sottile velo di lacrime che non si può dire da cosa sia provocato, mentre è facile intuire dal leggero rossore delle gote che l'alcol già le lascia i primi segni accelerando il ritmo del di lei cuore che di per sé non era proprio regolare. E se lui è abbattuto, lei sembra stanca, irrimediabilmente stanca, e sconsolata, ed è con quello stato d'animo che abbozza un sorriso che sa' di resa { .. io non lo so .. non so più cosa pensare .. so solo che fa male }

00:16  Ryner [locanda-tavolo] Quella risposta lo colpisce come una martellata in pieno petto, rispedendolo contro lo schienale della sedia. e come avesse un masso da spostare per tornare com'era prima, lentamente riesce a discostarsene, appoggiando ambo gli avambracci sul tavolo. la guarda negli occhi. <a chi lo dici se fa male. Non hai idea di quanto.> mormora, sospirando e chinando il capo. <Non volevo che succedesse così.> mormora a bassa voce, chiudendo gli occhi. quando li riapre cerca quelli di lei. <Sai perchè le sono tanto grato?> Domanda. <Sai perchè penso a lei con riconoscenza?> Chiede ancora, retorico. <Ora ti dirò una delle cose che non sai e che vorresti sapere.> Facendo riferimento alle sue parole di prima. <Non so quanto tu immagini io guadagnassi ogni mese a pulire le stalle e a fare ronde per tyrsis... Ma non molto. Su mia richiesta, quando le ho detto il perchè... Il generale mi ha concesso sei mesi di stipendio d'anticipo... Sei mesi... > Sottolinea, prima di proseguire ->
00:17  Ryner <Affinchè io potessi portare avanti i miei progetti.> Mugugna, allungando ambo le mani ecercando la mano di lei che tiene il calice, cercando di prenderla tra le sue. Qualora ci riuscisse, e solo in quel caso, cercherebbe delicatamente di sostituire il calice con il sacchetto. <Ti chiedo di nuovo scusa, non volevo succedesse così...> Si spiega in anticipo, evidentemente demoralizzato e vicino al punto di rottura. <...Ma non voglio che questo tira e molla di insicurezza vada avanti senza fare niente.> Mormora, prima di aggiungere ultime parole. <Non t'azzardare mai più a dubitare delle mie priorità.> Direbbe in ultimo, scuotendo il capo.
00:37  Ainley [Tavolo - Camino] Si sente la testa leggera ma è normale, avendo mandato giù tutto d'un colpo un intero calice di vino elfico. Niente di cui stupirsi se deve concentrarsi per comprendere appieno ogni parola detta dal Cavaliere, corrucciandosi leggermente nel tentativo. Ed è anche a causa di quel suo stato che, seppur ancora blando, le fa uscir di bocca cose che ha a malapena il tempo di pensare, come la netta replica all'iniziale mormorio d'ei con un { Oh sì invece .. } che è un borbottio contrariato che non si dilunga, ma si spegne come una lucciola alle prime luci dell'alba. Inarca un sopracciglio poi, perplessa e confusa dall'affermazione successiva, alla quale seguono altre domande retoriche. Resta a sentirlo perché non può far altro, concentrandosi, cercando di ignorare ogni altra minima distrazione che non sia la sua voce, sebbene il semplice fatto di averlo davanti agli occhi già ne costituisca una bella grossa, perché rischia di incantarsi a fissarne le labbra oppure di perdersi in quegli occhi scuri. Sbatte le palpebre, infrange la continuità di quel contatto visivo e prima di rendersene conto si ritrova a stringere nella destra un sacchetto della grandezza del suo palmo, cuoio su pelle, e fissa l'oggetto con evidente confusione, non capendo. Le ultime parole di Ryner le fanno altalenare un paio di volte l'iridi da lui al sacchetto e viceversa, come se non riuscisse a collegare tutti i pezzi del puzzle. Ha pronta sulle labbra una domanda, esse son già schiuse, eppure niente. Tace e torna a fissar il dono, scostandosi dallo schienale della sedia a sua volta per poggiarsi al bordo del tavolo con ambo i gomiti ed iniziare ad armeggiare con le piccole mani, abbastanza impacciata, il nodo che serra l'apertura. Ci impiega un attimo, come quando dovea al loro arrivo lì slacciarsi il mantello, ma questa volta non è per il freddo, ma alla fine riesce ad allentare la chiusura e con tre dita della sinistra afferra il lembo inferiore del sacchetto per capovolgerlo e far ricaderne il contenuto sul palmo destro. L'oggetto che si ritrova in mano, di forma circolare, è piccolo e lucente... un anello. Dapprima la mezzelfa spalanca gli occhi verdi, improvvisamente di nuovo lucida dall'adrenalina che le si riversa in circolo, mentre la sorpresa è tale da smorzarle il respiro.
00:45  Ryner [Locanda-Tavolo] Preso il calice fa scivolar via le proprie mani da quelle di lei così che possa controllare da se il contenuto dell'anello, mentre lui riappoggia il calice vuoto e si ritrae, tornando al proprio posto. espira profondamente, chinando il capo, preda del silenzio che lei lascia intercorrere tra loro alla vista dell'anello. non la guarda armeggiare col sacchetto, ne la guarda in viso. riappoggia ambo le mani sulle cosce, chiudendo gli occhi e corrugando la fronte. <Volevo aspettare... Magari un momento migliore... Me lo aspettavo più teatrale... Ma non so cosa posso fare, se non dirti che t'amo sopra ogni cosa, per farti capire che...> non termina nemmeno, riprendendo fiato e riaprendo solo ora gli occhi, mentre risolleva il capo.
00:58  Ainley [Tavolo - Camino] { .. aspettare .. ? } Ripete meccanicamente con un fil di voce, l'occhi che ancor spalancati si sollevano da ciò che tiene in mano quasi con timore di sgretolarlo al minimo movimento azzardato per cercare l'iridi del compagno { .. più teatrale .. ? } di nuovo, come se quanto da lui detto le arrivasse chiaro alla mente in un secondo momento. Nel riabbassare l'iridi di smeraldo sul gioiello, non sembra riuscire a proferir nulla. Neanche una parola, almeno finché all'improvviso, ha una reazione. Le spalle le tremano appena e dal fondo della gola nasce un basso sussulto che man mano che s'alza di volume è chiaro come in realtà sia una risata. Uno scoppio d'ilarità che è rapido nel nascere quanto lo è nel morire, come se trovasse la cosa divertente. Oppure come se trovasse sé stessa divertente. Neanche il tempo che quel riso smorzi il suo eco che, con palese autoironia, afferma { Devo essere proprio ubriaca ! Cavolo .. non pensavo di arrivare a tanto } e chiude la mancina, la mano libera, a pugno, per sollevarla e poggiarla con il dorso della stessa al centro della fronte e continuare a ridacchiare nel riappoggiarsi allo schienale della sedia { Mioddio .. non ci crederai .. ho pensato che mi stessi chiedendo di sposarti ! Che stupida ! } e no, non ci ha creduto. Come se fosse qualcosa di troppo bello perché possa succedere a lei, piccola creatura bastarda d'animo e sangue. Quella mano cala un po' di più sugli occhi, chiusi da un po', mentre da sotto le ciglia si potrebbe scorgere un tenue riverbero di luce riflessa.
01:04  Ryner [Locanda-Tavolo] E se prima sembrava sconfitto, figurarsi quando, nel mostrarle l'anello di fidanzamento, vede la mezz'elfa scoppiargli a ridere in faccia. non si muove, però, ne dice nulla o muta l'espressione. non subito, perlomeno. risulta essere come ghiacciato sul posto, immobile, neanche il petto si muove in un'apnea che inizia contemporaneamente alla risata di lei. Riabbassa il capo, fissa il pavimento tra le proprie gambe e appoggia i gomiti sulle rispettive cosce, facendo penzolare le mani al centro. non dice nulla, chiudendo gli occhi e stringendoli con forza crescente. Sarà poi il silenzio a suggerire alla ragazza qual'è la verità, giacchè lui non partecipa alla risata ne replica con un "meno male che hai capito" o chissà che altro.
01:19  Ainley [Tavolo - Camino] E' il silenzio a smorzare ogni suono da ella stessa emesso, a spegnere quel moto inadeguato d'ilarità dovuto ad un'incomprensione ed un fraintendimento di troppo, per non accennare all'alcol in circolo. Non che stesse ridendo di lui, in quanto era davvero sé stessa l'oggetto di quell'ilarità amara. Tuttavia, il non udir più alcun commento da parte d'ei, né una conferma, le fan gelare il sangue ed è quasi con una sensazione di panico crescente che, pietrificata nell'espressione con un mezzo sorriso quasi forzato stampato in viso, riabbassa la mancina per riaprire gli occhi e cercarlo di nuovo. L'ansia è palese ora ad attanagliarle la bocca dello stomaco e trattiene il fiato nell'inquadrarlo in quella posa del tutto abbattuta, mentre il sospetto di aver commesso un altro errore l'assale. Perde colore in volto, la pelle che assume un candore simile a quello della neve all'esterno della Locanda ormai tranquilla e deserta a parte loro, il sangue come sparito dalle gote d'ella nel fissarlo ed iniziare a metter davvero i pezzi del puzzle al giusto posto. Riabbassa per un istante solo gli occhi su quell'anello che tien ancora sul palmo della destra come qualcosa di troppo prezioso per essere maneggiato da mani come le sue, prima di mormorare in un soffio { .. in realtà me lo stavi chiedendo .. vero ? }
01:25  Ryner [Locanda-Tavolo] Si muove alla cieca, lentamente, nel portare la mancina al secondo sacchetto, quello pieno e contenente le monete. Infila due dita dentro e ne estrae alcune, contate, per poi appoggiarle con movimenti meccanici sul tavolo. nel momento in cui compie questo gesto, lentamente, va a tirarsi in piedi. gira il capo verso sinistra, tutto men che deciso a guardarla negli occhi, giacchè solo dopo riapre gli occhi quando, lentamente, i passi cominciano. si sta allontanando dal tavolo, e ha il torace rivolto verso l'uscita. facile dire cosa stia facendo e dove stia andando, mantenendo gli occhi ridotti a due sottili fessure, il minimo indispensabile a non inciampare contro qualche sedia fuori posto.
01:40  Ainley [Tavolo - Camino] Il fatto che l'altro non le risposta più rende lo scoppiettio del fuoco ormai in procinto di morire quasi assordante, mentre avverte all'altezza del petto una sensazione d'oppressione sempre maggiore, finché posate le poche monete sul tavolo l'uomo non s'alza. Di fronte il suo sguardo incredulo, egli le volge la schiena, diretto par verso la porta senza una parola. Impulsiva allora l'Elitaria non ha da pensar un istante. S'alza di scatto in piedi con un discreto baccano di sedia che stride di legno su pietra del pavimento, stringendo la destra a pugno per tenere senza ovviamente schiacciare l'anello lì dov'è senza rischiare di perderlo { Ryner, aspetta ! } e nel richiamarlo già aggira il tavolo, cercando di raggiungerlo, con uno slancio che si traduce in fallimento. Le gambe di lei non risultano abbastanza salde, visto il tempo passato da seduta, né i suoi riflessi abbastanza pronti da farle evitare quelle stesse sedie fuori posto che l'altro sembra invece superare senza problemi. Va a sbatter contro la prima solo per ruotar leggermente all'impatto, imprecando a denti stretti un { Acc .. } che segue un nuovo rumore di legno su pietra, giacché con qualche passo di lato di troppo finisce addosso un'altra seggiola { Uha ! } Incespica, tenta di aggrapparvisi e il risultato è che franano lei e il mobilio, ritrovandosi bella distesa sul pavimento, le mani al petto a proteggere non sé stessa nella caduta ma il prezioso pegno donatole. Il dolore che le esplode momentaneo nella testa è dovuto al fatto che sì, sbatte anche quella sebbene non troppo forte, ma abbastanza da intontirla un istante ancora e farla mugolare di dolore.
01:46  Ryner [Locanda-Sala] Oramai in piedi, avviato, non si ferma neanche quando la sente parlare. Troppo stanco, troppo tutto, glie lo si legge in faccia. Ha giocato ogni carta e non è bastato. si ferma però quando sente quel rumore di sedie, tanto che, seppur a fatica, si gira persino a guardarla cadere. rimane immobile, sulle prime, prima di continuare a camminare. questa volta verso di lei, chinandosi e cercando di prenderle un braccio, il sinistro, con la propria mano destra. <Ti sei fatta male?> Sussurra, con il tono di voce basso e roco di chi è sul punto di addormentarsi. Cerca dunque di aiutarla a tirarsi in piedi. <Su... per questa sera ci affitto una stanza.> Troppo lungo il tragitto da fare sino al giaciglio. sia per lei, che per lui.
02:03  Ainley [Tavolo - Camino] Se si ritrovasse un bernoccolo e un fiorente mal di testa il mattino dopo non se ne stupirebbe per niente la ragazza, che sul pavimento viene 'soccorsa' con così poca enfasi. Uno sconosciuto sarebbe più reattivo, insomma. Ne stringe l'avambraccio a cercar di ricambiare quella presa e, il capo ancora piegato verso il basso nel tentar di risollevarsi almeno un poco, lo scuote come a cercar di spazzare via l'intontimento del momento e quella stessa impressione. I capelli biondi che han perso ogni traccia di una piega ordinata, nel riaprire le palpebre per inquadrarlo di nuovo nel proprio campo visivo ne cerca l'espressione del viso, lei sul punto di cedere. Inspira riempiendo i polmoni, aiutata a tirarsi di nuovo in piedi cerca sostegno anche con il braccio destro sebbene la stessa mano non si voglia proprio aprire e lasciar il proprio contenuto. Invece alla proposta sua di affittare una stanza lì lei replica, ignorando la cosa { Rivoglio il mio Ryner ! } esclamazione apparentemente senza senso, ma è più ferma che mai nonostante l'accenno di disperazione che ha quella richiesta { Perdi il controllo, maledizione, se dev'esserci almeno una volta nella vita fa' che sia questa ! Lasciati andare, prima che sia io a cedere del tutto e fare una figura pietosa ! } e le lacrime infatti son lì lì per sgorgare, proprio dietro l'argine delle ciglia.
02:12  Ryner [Locanda-Sala] si impietrisce a quell'esclamazione, e ancora di più alle parole che seguono. <Io non ce la faccio.> Mormora cupo. <Non con te.> Continua, deciso. <Io non ce la faccio ad andarmene sbattendo la porta dicendoti di non farti più rivedere come fai tu. <Per quanto tu possa prendermi a calci quando già sono in ginocchio ridendomi in faccia quando ti porgo un anello di fidanzamento e dicendo quel che hai detto io non posso fare a meno di amarti.> Dichiara, senza aprire di più gli occhi di quanto non lo fossero prima. <Per quanto tu possa insinuare che io tengo più ad altri che a te, per quanto tu possa volermene perchè non reagisco come vorresti non posso fare a meno di desiderare di dividere la vita con te.> Continua. <Per quanto tu possa pensare a cose tristi quando ti dico che è quasi un anno che camminiamo fianco a fianco, io continuo a sperare che ne passino altri settanta.> Prosegue, sennza fermarsi. <E se tu mi chiedi di perdere il controllo e di essere più vivo...> Sospira ora, profondamente <non hai capito che già l'ho perso conoscendoti, e che già lo sono da quando i nostri cammini si sono legati. Mai mi vedrai più vivo di quanto lo sono stato al tuo fianco, mai mi vedrai più perso di quanto lo sono con te. Vedi di mettertele in testa, queste cose. Oggi ho fatto più di quanto avrei dovuto, per dimostrarti quanto sto dicendo.> Sentenzia alla fine, quasi duro.
02:24  Ainley [Sala - Locanda] E di nuovo il respiro le manca, spezzato, trattenuto da un'immobilità che non riguarda solo il petto di lei ma ogni muscolo, persino le palpebre sbarrate a fissarlo riprendono tardivamente animo e nel momento in cui si riabbassano fan sgorgare una singola lacrima a rigarle una guancia. In piedi, più appoggiata a lui che reggendosi sulle proprie gambe, non ha alcuna reazione che non sia il silenzio, non osando emettere alcun suono. Potesse zittirebbe persino il battito frenetico del cuore. Quel che manca, quel di cui necessita è la quiete che al tempo stesso le emozioni le han negato sin dal principio. E allora non può far altro che starsene lì, impalata, a fissarlo, mentre dentro si sente semplicemente morire.

02:30  Ryner [Locanda-Sala] La guarda ora, dopo averle messo davanti tutto quanto, dall'inizio al principio, e ne osserva l'espressione indescrivibile. inspiegabilmente, ora, sul viso del cavaliere va gradualmente allargandosi un sorriso. sembra stranamente tranquillo, nonostante le abbia implicitamente rinfacciato tutta una serie di comportamenti che lo hanno ripetutamente ferito più o meno gratuitamente. Non lascia l'avambraccio di lei con la destra, però la sinistra si muove. cerca di cingerla a se, con una forza insospettabile, tanto da far quasi male nel cercare di schiacciarsela contro il petto, prima che anche la destra abbandoi la precedente presa per contribuire a chiudere quella specie di morsa, ponendosi tra le scapole di lei e premendosela contro. <Sei una stupida.> Mormora <Ma questo non mi impedisce di amarti e di metterti avanti a ogni cosa.> aggiunge poco dopo. <Anzi.> Conclude, chinando il capo e cercando di appoggiarle le labbra sulla testa, su quei filamenti di seta bionda.
02:45  Ainley [Sala - Locanda] Quel sorriso che a dispetto di tutto gli vede nascere in volto, quell'aria tranquilla, le appaiono talmente sbagliati dopo quanto da lui rinfacciato che ne è spaventata. Potrebbe intuirlo Ryner stesso dal modo in cui trema leggermente all'inizio. Ma il solo fatto che finalmente la stringa fino a farle male è di per sé di sostegno e conforto, come solo quelle braccia sanno essere a dispetto di tutto. E lei di rimando vi si abbandona in quell'abbraccio quasi a senso unico, nascondendo il viso e mormorando un incrinato{ Lo so } al suo affermare che sì, è una stupida. Ma già si era capito insomma { .. e tu lo sei di più } mugula in aggiunta diversi istanti dopo, senza dir null'altro al riguardo.
02:53  Ryner [Locanda-Sala] Ecco che dunque ha compiuto quell'abbraccio, a senso unico. Ha dichiarato il proprio amore, a senso unico. Ha affermato la volontà di condividere con lei l'intera esistenza, ancora una volta a senso unico. E' forse perchè si rende conto di tutto ciò che si rifiuta categoricamente di lasciarla andare, tenendo la vista di lei lontana dal suo sguardo, ancora per diversi istanti. In ogni caso non dice nulla, si limita a forzare il proprio respiro per renderlo lento e profondo, al fine di mantenere quella fredda calma dimostrata sinora nonostante tutto. un nuovo bacio sulla testa di lei, e poi torna a chiudere gli occhi e a stringere con forza le palpebre, ancora una volta.

03:09  Ainley [Sala - Locanda] Lo sente fare profondi respiri per tentar di regolarizzare il ritmo, lo avverte visto che poggia e nasconde il viso direttamente sulla sua spalla, nell'incavo fra essa e collo per quanto possibile da quell'abbraccio. E nel frattempo lei, cercando di contenere il tremito delle spalle ad ogni singhiozzo soffocato in fondo alla gola, placando quei sussulti con profondi respiri a sua volta, rivive gli avvenimenti della serata, ripassando quei ricordi freschi di pochi minuti come di poche ore davanti all'occhio della mente. Soltanto per questo, nonostante la spossatezza e il resto, si rende effettivamente conto che ha mancato di fare qualcosa, qualcosa di fondamentale e al tempo stesso quasi scontato, che tuttavia non può essere tralasciato in alcun modo. E' pertanto schiudendo le rosee un'altra volta che sussurra un { Sì } che è più un sospiro, mentre con la mancina libera cerca un appiglio nel suo abbigliamento, quel che le basta per stringerglisi un po' di più addosso, perché in realtà non v'è niente a senso unico in quel contatto { .. ti amo e voglio stare con te fino a ché riuscirò a respirare }
03:16  Ryner [Locanda-Sala] Sospira infine, prima di sentire quella risposta. Rimane ancora in silenzio, senza dire alcunchè. in fondo, a che serve una risposta ad una risposta? Si limita ad intensificare la stretta, ma è solo un attimo, prima che la allenti. <Allora sarà il caso che ti faccia rifiatare...> Mormora, chinando il capo alla ricerca del viso di lei. cerca, con la punta del naso, di spostare il viso della mezz'elfa quel tanto che basta a tentare di arrivare alle sue labbra, su cui cerca di posare le sue. Un bacio semplice, anche se prolingato, prima che raddrizzi la schiena. <Sappi che non ti darò più del vino.> Annuncia, cercando di sdrammatizzare, prima di cercare di condurla verso il piano di sopra. come s'è detto, pare dell'idea di dormire in un letto come si deve, questa notte.