15:23 Talesin_Telrunya [Stanze Talesin]
Il vento è calato incredibilmente dal giorno precedente, riducendos al
nulla anche se ora è un violento temporale a farla da padrone sulla
città di Leah. Le strade vengono dilavate con furia vorticosa dalle
acque che si raccolgono in mulinelli prima di precipitare gorgogliando
nelle grate delle fognature. Prima che il tuono faccia udire la sua
voce tempestosa, è la folgore che lo annuncia. In tutto questo Talesin è
seduto alla propria scrivania, accanto alla porta, intendto a scorrere
le pagine di un libro che gli fu regalato dal suo mentore Nalion.
15:26 Ainley [CFN – Esterno Stanza Talesin]
Ferma di fronte alla porta della stanza della Leggenda solleva una
mano, la dritta, chiusa a pugno per batter le nocche un paio di volte
sulla superficie di legno massiccio dell'anta. Indossa i suoi soliti
abiti, puliti come lei a giudicare dai lunghi capelli biondi, sciolti a
ricaderle dietro la schiena sino a metà coscia, ancora umidi. Bussato,
ora non le resta che attendere, riabbassando l'arto e tendendo le
orecchie nel tentativo di captare qualche suono proveniente
dall'interno.
15:35 Talesin_Telrunya [Stanze Talesin] Richiude il libro con cura, lasciandovi un tagliacarte come segno prima d schiarirsi la voce e pronunziare [Avanti è aperto!];
fatto sta che prima che lui abbia finito, anzi al solo tocco delle
nocche sulla porta, l’impavido Sir Tonto, incurante dei tuoni, esce da
sotto il letto della Leggenda e si piazza davanti alla porta, uggiolando
e scodinzolando [Sir Tonto!] lo richiama all’ordine l’elfo:
l’effetto che sortisce è che quel grosso ammasso di pelo si sieda sul
proprio posteriore con le zampe anteriori unite e perpendicolari al
corpo, ad aspettare che l’ospite entri.
15:41 Ainley [CFN – Ingresso Stanza]
Il permesso che le giunge alle puntute, celate sotto quella cascata di
capelli, la fa muovere. Allungando la medesima mano con cui ha bussato
poc'anzi, andrebbe ad afferrar la maniglia, pronta a ruotarla per far
scattare la serratura quando ha un attimo di esitazione. Da oltre il
legno le giunge il chiaro richiamo che l'elfo rivolge al cane. L'aria
neutra vien meno a causa di una piccola smorfia delle labbra allora, ma
dura un istante prima di decidersi a schiuder la porta quanto basta per
far capolino dietro di essa. Cercando di spaziar quindi l'iridi per
l'ambiente, non le è difficile inquadrare come per prima cosa il cane,
fermo ad aspettarla. Abbozza un sorrisetto che è in parte ironico e in
parte no, terminando di scivolar dentro la stanza di Talesin per
richiudersi quella porta alle spalle { Ehi .. }
15:47 Talesin_Telrunya [Stanze Talesin] [Tu, dannato sacco di pulci stai lì, fermo e buono, a cuccia!]
dice indicandogli il pavimento nel mentre Ainley è entrata
all’interno della stanza. Ma proprio in quel momento un boato più forte
degli altri fa vibrare furiosamente le finestre della stanza ed è per
questo motivo che subitaneamente Sir Tonto si ritira di nuovo sotto il
letto del padrone, guaendo e scivolando scompostamente sul pavimento [Quale onore] dice ora l’elfo rivolgendosi alla figlia col noto sorrisetto ironico dipinto sulle labbra [A cosa debbo la tu avisita a quest’ora?]
15:52 Ainley [CFN – Ingresso Stanza]
Lei stessa a quel tuono improvviso sussulta sul posto e probabilmente
una reazione simile a quella del cane l'avrà avuta il povero Ardet,
esattamente sotto i loro piedi. Quando comunque la mezza viene
interpellata dal padre, torna con lo sguardo a cercarne la figura,
abbozzando a sua volta un mezzo sorriso di rimando al suo { Be' questa volta è un'ora decente .. }
gli fa notare, rammentando probabilmente l'ultima volta. Ora che il
cane è al coperto la ragazza pone qualche passo per avvicinarsi al
genitore e alla scrivania alla quale è seduto, la mancina dietro la
schiena che vien sollevata in avanti a mostrare ciò che essa detiene: la
rosa nera di Arcibald { .. mi chiedevo se fosti bravo a disegnare .. } gli rivela con più serietà ora, corrucciandosi appena in viso nell'aggiungere { .. io ci ho provato e ho fallito miseramente, così sono venuta a chiederti se puoi ritrarla } si fermerebbe ad una giusta distanza, attendendo dunque una replica.
15:59 Talesin_Telrunya [Stanze Talesin] [Certo è un’ora assai decente, ma non consueta]
gli risponde di rimando mentre ella si avvicina tenendo la mancina
celata alla vista per poi rivelarne il contenuto una volta avvicinatasi.
La sua richiesta prende alla sprovvista la Leggenda, dal volto della
quale però non trapela alcuna emozione. Fa solo spallucce prima di
aggiungere [Spesso mi capita di disegnare erbe e piante, grazie al
fatto che debbo farlo per le arti alchemiche, quindi direi di sì, che
posso provarci, ma se vuoi ottenere un risultato sicuramente migliore,
ti ricordo che qui in città c’è la Locanda d’Autore che pullula di
artisti]
16:04 Ainley [CFN – Stanza Talesin]
Già un accenno di sorriso più spontaneo le delinea le rosee
all'assenso paterno, sebbene sfumi poco dopo quand'egli allude
all'eventualità di chiedere a qualcun altro. Lei sembra tutto meno che
convinta, sebbene si limiti a far spallucce. Difatti subito dopo afferma
{ Preferirei fosti tu a farlo .. è diverso } glielo dice con un
tono per nulla espressivo nonostante l'indugio fra una frase e l'altra,
ma non distoglierebbe lo sguardo. Anzi, cerca quello altrui, per
sostenerlo e forse tentar di leggere in esso qualcosa mentre da quegli
occhi verdi traspare una nota interrogativa. Ancora gli porge la rosa
nera.
16:09 Talesin_Telrunya [Stanze Talesin] [Bene] le sorride sgranando leggermente gli occhi e nel frattempo prendendo lo stelo della rosa che gli viene porta [Se
è questo che vuoi perderò parte del mio prezioso tempo carico ed
oberato da indicibili impegni ad immortalare la rosa nera che ti ha
regalato quel pazzo di Sir Archibald su un cartoncino]. E’ ovvia
l’ironia che trapela da quelle parole mentre la pone in un sottile vaso a
forma di cannula sulla scrivania che sembra fatto a posta per
accogliere lo stelo della rosa [La mia graziosa committente vuole anche indicarmi la data per la quale desidera che l’opra affidatami sia pronta?]
16:13 Ainley [CFN – Stanza Talesin]
Se coglie l'ironia altrui non v'è reazione al riguardo, ma al semplice
acconsentire dell'elfo la mezzosangue sembra sia sorpresa che lieta { Oh .. bene }
emozioni insolitamente nette su quel volto segnato da due profonde
occhiaie, definite dalla piega appena accennata delle labbra e dal tono
stesso in cui ha proferito quelle poche parole e ora anche il dire
seguente { No, no, hai tutto il tempo che vuoi .. certo, magari prima che la rosa appassisca }
gli fa notare con quel pizzico di ironia che non poteva mancare. Più
seria ma non manchevole di quel sorriso a fior di labbra già si avvia { Ti lascio ai tuoi oneri e impegni di lavoro allora, scusa il disturbo }
16:19 Talesin_Telrunya [Stanze Talesin] [So dei metodi per non far avvizzire le rose. Mi daresti d’altronde l’età che ho?] ridacchia [per cui sì direi che ho tutto il tempo che voglio dato il tuo benestare]
allunga la mano semplicemente per portare i polpastrelli intorno al
manico del tagliacarte inserito nel libro per riaprirlo esattamente alla
pagina dove aveva lasciato il segno in precedenza [Sciocchina, tu non disturbi mai, d’altronde sei mia figlia. Puoi venire quando ti pare]. Nel frattempo il testone di Sir Tonto spunta di nuovo, con fare interrogativo da sotto il letto.
16:23 Ainley [CFN – Stanza>Scale]
Raggiunge la porta e nel mentre presta ovviamente orecchio al dire del
padre. Voltandosi verso di lui infatti dopo che egli le ha assicurato a
quel modo che non è fonte di disturbo. Inarca un sopracciglio ma la
perplessità ha vita breve in favore di una sorta di divertimento
incredulo abbozzato da un nuovo mezzo sorriso { Ti prenderò in parola } lo assicura alla fine, già ponendo la dritta sulla maniglia { .. a dopo }
così lo saluta, d'altra parte vivendo sotto lo stesso tesso è facile
che gli incontri siano piuttosto frequenti. Il testone di Sir Tonto è
stato completamente ignorato dalla biondina, che scivola all'esterno
della stanza del padre dopo aver schiuso di nuovo la porta. Tirandosela
dietro, si assicura di chiuderla con delicatezza prima di avviarsi di
nuovo verso le scale, per scendere alla propria stanza.