21:42 Ainley [CFN - Terrazzo Ovest] Silenziosa se n'è tornata lassù dopo aver mangiato qualcosa, infischiandosene dell'aria fredda che le carezza la pelle del viso, arrossandola lì sulle gote e sulla punta del naso e smuovendole i lunghi capelli biondi. La mezzosangue risulta poggiata alla merlatura con ambo gli avambracci, la lana della camicia che contrasta col colore più scuro della nuda pietra in quella notte senza stelle. Le nuvole ricoprono il cielo come un sudario, oscurando la luna quasi piena e le stelle che brillano incontrastate fuori del suo campo visivo. A sopperire alla scarsa luminosità v'è la luce delle torce disposte in punti chiave su quello stesso terrazzo e sulle mura difensive sia del castello che della città stessa, almeno ad illuminare le strade. Ma non sono esse ad attrarre lo sguardo di smeraldo d'ella, quanto ciò che si estende nelle tenebre oltre le mura. Un orizzonte indefinito. Il mantello le drappeggia dalle spalle, nero come la notte e più caldo, adatto come il resto del suo vestiario a quel clima non freddissimo ma neanche troppo mite in quel pieno inverno in cui versa l'intero continente. Sospira, una nuvoletta candida che le sgorga dalle rosee e che presto di disperde senza lasciar traccia.
21:54 Hartighan [Terrazza Ovest] Strano, ma non ha mangiato più del dovuto in quella serata, seppur sia rimasto in camera con la propria compagna a consumarla in un'intimità solitaria. Ora, però, appar vestito, non in maniera eccessivamente pesante, ma decisamente coperto. Ha sì provato a convincere la compagna a seguirlo, ma invano. Lui, dal canto suo, dopo averla salutata, va per la sua strada, incamminandosi lungo i corridoi che separano la propria camera dalla propria meta. Non ha particolare voglia di incontrare gente, di camminare eccessivamente o di farsi vedere in generale. Semplicemente prova piacere a star solo e già pregusta quell'incontro a cui non si negherebbe mai, se potesse: il fresco gelo dell'inverno. Ama quelle temperature basse, ma non per questo si permette di sfidarle andando in giro troppo spoglio, tant'è che è coperto da capo a piedi, nonostante non ecceda in pesantezza il tessuto che lo riveste. Giusto una camicia di cotone, un panciotto di pelle ed un paio di pantaloni di cotone, lunghi, per niente aderenti. Un pesante mantello a coprire l'intero vestiario, chiuso. Mani libere dalla pelle dei guanti e capo che non sostiene alcun cappello. Muove quei passi che lo separano dal terrazzo con decisione, non troppo rapidamente, ma fremente nel trovare quel freddo che sa essere lì ad aspettarlo, ma è quando giunge che nota la figura di una compagna d'arme non molto lontana. Ovvio come gli venga naturale storcere le labbra in un chiaro gesto di disappunto: non è da solo ed è troppo pigro per cambiare terrazza. [A quanto pare non sono l'unico che apprezza queste rigide temperature.] Mormora mentre muove le braccia al di sotto della lunga stoffa nera, incrociandole all'altezza del petto. Non sa chi sia effettivamente la figura lì presente, ma nemmeno s'è preoccupato tanto di decodificare quelle fattezze. Semplicemente avanza, ora, in direzione del parapetto, rimanendo pur sempre ben lontano dallo stesso.
22:08 Ainley [CFN - Terrazzo Ovest] Fine udito quello che si ritrova in quel silenzio, udito leggermente ovattato dal costante sibilo di quella brezza tesa che le gonfia il mantello ma che comunque le lascia modo di udire chiaramente una voce quasi sconosciuta infrangere il silenzio. Presa un poco di sorpresa la mezzosangue si scosta dal proprio appoggio, solo per voltarsi in direzione del compagno d'arme ed inquadrarlo nel proprio campo visivo, labbra leggermente schiuse a palesar una certa sorpresa. Chiaro il vestiario di lei, i lembi di stoffa nera schiusi a rivelare ora che s'è voltata il corpetto che le fascia il busto sopra la camiciola, fornendole una certa protezione di base. Le lunghe gambe son calzate invece da un paio di pantaloni lunghi in velluto, infilati negli stivaletti rinforzati che celano al loro interno la lama di un coltello - a destra per la precisione. In cintura porta la spada, dormiente nel fodero sul fianco sinisto e vicino l'elsa si porta meccanicamente la mancina. Mani protette da guanti di pelle senza dita, logori, fin troppo leggeri per la temperatura rigida della notte. Che sia tempo di neve ? Probabile. Nell'iridi della biondina si riflette il dubbio, presto scacciato da un batter di palpebre che lascia il posto ad un'espressione più neutra. Non l'ha riconosciuto, ma le ricorda qualcosa probabilmente. Ne ha passate parecchie, la sua memoria ha dei limiti { Non molto .. } replica soltanto in direzione dell'uomo, avendo premura di stringersi un po' di più nel proprio mantello mentre lo segue con lo sguardo, guardinga per abitudine.
22:21 Hartighan [Terrazza Ovest] Lo sguardo non vien donato alla donna mentre cammina e nemmeno negli attimi che seguono il blocco dell'incedere. Schiena eretta, gambe appena schiuse e capo appena rialzato così da lasciar avanzare leggermente il mento rispetto al naso. Angoli delle labbra appena abbassati, così da mantener un'espressione seria sul volto, un'espressione che permane anche quando intravede il volto della compagna d'arme quand'ella si volta per guardarlo. La riconosce, visto che è estremamente difficile che dimentichi un viso, ma non si scompone per niente. Sospira, semplicemente quello, schiudendo le labbra ed immagazzinando l'aria gelida nei polmoni dopo averla fatta correre lungo la trachea, lasciandosi invadere così da quella piacevole brezza. Trattiene il fiato qualche breve attimo prima di chiuder nuovamente le labbra e sbuffar lentamente quella medesima aria, ora riscaldata, fuori dalle narici, creando un flebilissima nuvoletta di condensa che vien accompagnata verso il basso prima di farla correre, libera, verso l'alto e disperdersi del tutto. Giusto il fine sopracciglio sinistro s'alza, abbassando il gemello opposto, in un'espressione che, comunque, non muta così drasticamente dalla seria ormai appurata. [Quindi cosa ti spinge a prendere tutto questo freddo?] Domanda senza guardarla, mentre torna a donar attenzione alle nebbiose pianure dinnanzi a lui.
22:34 Ainley [CFN - Terrazzo Ovest] Tarda a intercettarne lo sguardo la ragazza, ma nel momento in cui ciò avviene non v'è alcun mutamento. Troppo presa dai propri pensieri probabilmente per dar retta a quella sensazione sottocutanea di disagio che s'accosta ad un suggerimento remoto di familiarità nei riguardi dell'elitario. Non lo perde comunque di vista, fidandosi il giusto e messa sul chi vive proprio da quel suo stato di disagio derivante dal passato. Non ha possibilità di rammentare davvero ciò che è accaduto all'epoca, ma l'istinto è del tutto distaccato dalla ragione. Alla domanda dell'altro comunque indugia, lasciando trascorrer una pausa di silenzio che dura un paio di secondi al massimo prima che finalmente la mezzelfa scosti l'occhi verdi dall'uomo per puntarli di nuovo oltre le mura della città, in un punto indefinito. Sta solo fuggendo lo sguardo altrui, cercando di celar con tal fare ciò che le passa nella mente mentre gli dona replica { Il bisogno di stare sola, probabilmente .. } poggia la spalla destra al parapetto, lì ove il merlo si innalza a fornire eventuale protezione ad arceri e balestrieri difensori. Non sembra intenzionata ad aggiungere altro, non avendo idea di chi si trovi di fronte, forse augurandosi di non doverlo sopportare ancora a lungo. Incrocia ambo le braccia sul corpetto nero, fare automatico al suo cercar di tener per sé il proprio calore corporeo.
22:43 Hartighan [Terrazzo Ovest] Ancora fermo, statuario quasi, se non fosse per i movimenti delle braccia che, sospinte dal petto sottostante, si sollevano e smuovono appena la stoffa del lungo mantello indossato. Sopracciglia che tornano a rilassarsi, decisamente tranquillo in quel momento, sentendosi particolarmente al sicuro tra le mura di quella che è casa sua. Respira lentamente, senza fretta, senza affanno, senza peso, quasi gustando ogni volta che inspira e riceve quel gelo che vien riscaldato rapidamente all'interno del proprio corpo. Sente i movimenti della donna al proprio fianco, ma non la guarda, nonostante ne ascolti quella risposta che, effettivamente, non gli fa nemmeno balenare l'idea di lasciarla da sola come probabilmente ha bisogno lei. [Effetivamente non capita tutti i giorni d'incontrare una persona a prendere aria dopo così tanto tempo dal tramonto del sole.] Dice tranquillamente, senza arroganza o saccenza. Esprime così quella che è una verità scaturita dalla propria personale esprienza: quando c'è lui, non c'è mai nessuno. Per un motivo o per l'altro è raro che trovi compagnia in quelle circostanze. Non aggiunge null'altro, non interessato ai motivi che spingono la donna a cercare una solitudine così profonda al punto di dover abitare una di quelle terrazze scoperte, a quell'ora della sera. Sicuro non è di molte parole in quel momento. Decisamente non punta a farsi gli affari della mezza.
22:54 Ainley [CFN - Terrazzo Ovest] { No, infatti .. } Sì, decisamente poco incline ad una normale conversazione, almeno stando a quel che sembran le apparenze. Fare che si distingue per una tendenza difensica, in quel suo starsene sulle sue, poggiata a quella pietra fredda il cui gelo è tenuto a distanza dal doppio strato fornito dalle sue vesti, per ora. Volge il capo per sollevar leggermente l'iridi di smeraldo e quindi inquadrare di nuovo il volto di Hartighan, neutralità che su quel viso d'ibrida vien meno in favore una punta di perplessità { .. potrei dire la medesima cosa } gli fa notare, abbastanza quieta nel parlargli in effetti. Troppo perché nel suo dire possan essere insiti velati sottintesi. Invece si perde un po' a studiarlo, come se stesse cercando di ricordare il motivo per cui il suo volto, la sua voce, non le son del tutto nuovi. Non ha mai avuto problemi di sorta a rammentare, prima o dopo, il volto di qualcuno, ma al momento la cosa è totalmente fuori dalla sua portata. Fino a un istante prima stava facendo i conti con i suoi demoni interiori, venire strappata così radicalmente dai propri pensieri da una presenza simile è un intoppo non da poco per le sue facoltà mentali. Serba per sé ogni tensione sottocutanea naturalmente, abbastanza grande da aver imparato a nascondere discretamente le proprie emozioni quando necessario.
23:06 Hartighan [Terrazzo Ovest] La postura delle braccia ora vien modellata: l'intreccio vien sciolto lentamente, con naturalezza assoluta, le mani sfiorano i lembi della stoffa che le copre, prima di giunger a sfiorarsi il ventre, prima di terminare il movimento con i polpastrelli che s'adagiano dolcemente sulle proprie cosce. Fiera postura quella dell'elitario che non vien smossa in tutto questo. Schiena eretta e mento alto, sguardo al nuvoloso orizzonte ed oto a colei che lo affianca a qualche breve metro di distanza. [Per me non è raro venire qui ed è facile trovarmi su uno di questi tre terrazzi, d'inverno. Non tanto facile quanto trovare un'altra qualsiasi persona a fare la medesima cosa.] Risponde con far decisamente sincero. Non che senta il bisogno di trattenersi o forzarsi a far qualcosa. Semplicemente si pone nei confronti di chi ha riconosciuto in maniera totalmente naturale. Non finge e non inventa. Schietto s'esprime come sempre. Ancora non la guarda, donando il proprio profilo destro alla bionda. Gli unici movimenti di quel corpo si possono veder all'altezza del petto per via della respirazione e, ovviamente, sul volto, per quelle parole che vengon scambiate con ella, nonché alle palpebre che scendono e salgono ritmicamente. [Queste condizioni aiutano a pensare, riflettere e magari capire cosa sta succedendo. Rischiara la mente e consente di riordinare le idee nell'ordine giusto.] Un sospiro a chiuder quella frase che, comunque, s'appresta a correggere. [Almeno per quanto mi riguarda.] Non è stolto. Sa che non tutti reagiscono nella stessa maniera agli stessi stimoli. Ch'ella possa trovare un punto in comune a quelle affermazioni, solo lei lo può sapere.
23:18 Ainley [CFN - Terrazzo Ovest] L'elitario resta in postura eretta e fiera, così diversa da quella della mezzosange che invece, impercettibilmente inclinata verso la propria destra ricerca il sostegno della merlatura. Ella ne ascolta comunque il dire sebbene espiri discretamente per svuotar i polmoni in un primo momento, fiato che sgorga dal piccolo naso mentre stringe un po' di più le rosee fra loro. Questo in reazione alle sue parole ovviamente, alle quali si trova a ribattere automaticamente, l'occhi persi nell'orizzonte ancora una volta { .. già .. io sto ancora cercando di capire se nel mio caso funziona } ammette con una certa contrarietà palese nel modo in cui ravvicina le sopracciglia arcuate fra loro, corrucciandosi così un poco alla luce delle torce. Non ha mai dovuto fermarsi a riflettere prima, ad affrontare il proprio passato, in quanto non s'è mai fermata nel vero senso della parola. Sempre a viaggiare, a imparare cose nuove, a soddisfare ogni minima curiosità che le tenesse impegnata la mente. Anche ora sta imparando, giorno dopo giorno, ma non è più in viaggio e la sua mente in diverse occasioni è preda dei ricordi che ha cercato di sopire. Grazie al cielo la presenza di Ryner al castello le dona un po' di pace. Eppure sotto quella catena di pensieri superficiali, il dubbio è ancora lì e le martella il cervello talmente insistentemente che è costretta ad esporlo, di punto in bianco, tornando a puntar su Hartighan lo sguardo addosso e più precisamente sul suo profilo { .. ci siamo già conosciuti ? }
23:36 Hartighan [Terrazzo Ovest] Ancora ferma la propria figura all'interno di quel terrazzo, senza movimenti superflui di quel corpo non eccessivamente grosso, ma decisamente agile ed allenato. Tonici i muscoli nascosti sotto quelle stoffe che ne coprono ampiamente le forme, lasciando che solo l'ampiezza delle spalle, il profilo ed il volto siano ben visibili. Non risponde a quella prima affermazione, considerando chiuso lì quel discorso, non essendo interessato a proseguirlo o ad indagare in merito a codesta questione. In realtà nemmeno alla domanda che gli vien posta alla fine si tradisce nell'espressione. Evidentemente non l'ha riconosciuto in maniera certa ed ha abbastanza faccia tosta dal mentire in maniera decisamente spudorata. [No, non che io possa ricordare, ma immagino tu abbia un permesso per essere qui senza aver fatto tappa nella sala delle torture del castello e alle celle di detenzione.] Serio il modo in cui si pone alla mezza, senza giri di parole, deciso e fermo nel porsi, seppur stia mentendo così sfacciatamente, ma, d'altronde, son da soli, in quel momento e non v'è nessuno che possa testimoniare o aver prove di ciò che è accaduto a suo tempo. Gioca le sue carte, le gioca e non si fa problemi ad imbrogliare quando trova la situazione adatta a farlo. [Sono Hartighan McFerhuis.] Conclude lì quella breve presentazione, senza pompa magna, senza ghirigori, senza enfasi alcuna, conscio di com'egli le si sia presentato tempo addietro. Sicuramente non con il proprio nome. Ancora non la guarda, in tutto quello non distoglie gli occhi dal nuvoloso orizzonte che gli si staglia dinnanzi.
23:46 Ainley [CFN - Terrazzo Ovest] Non riesce a intercettarne direttamente lo sguardo, cosa che lì per lì la indispone quasi più di quella sensazione inspiegabile. Ma ne verrà a capo, in un secondo momento, probabilmente dopo averci dormito su una o due volte. Ne ascolta la risposta negativa e ciò che segue, come quella velata richiesta di spiegazioni della sua presenza fra quelle mura che non fatica a comprendere e raccogliere, sebbene in un secondo momento, prestando attenzione alla sua presentazione. Presentazione che la soddisfa ampiamente, almeno per la sobrietà della stessa, trovandola particolarmente affine al proprio modo di porsi sebbene i motivi probabilmente siano differenti. Le piacerebbe far altrettanto, ma come detto prima il fatto di non riuscire a incrociarne gli occhi nemmeno per una volta la contraria e contribuisce a metterla un po' a disagio { .. lieta .. } replica, monosillabica, memorizzandone il nome. Non le è difficile collegarlo alla Leggenda, inarcando soltanto un momento un sopracciglio a palesar la propria sorpresa al riguardo, prima di distoglier l'iridi dal profilo altrui e schiuder di nuovo le rosee, per l'ennesima volta { Io sono Ainley .. nuova Aquila .. e no, decisamente non sono passata per la sala delle torture } niente cognome stavolta, nient'altro che un pizzico di ironia che presto sfuma, come quell'accenno di mezzo sorrisetto.
00:47 Hartighan [Terrazzo Ovest] La postura non muta d'un solo singolo millimetro. Sguardo alto, fiero e fermo su ciò che ha davanti. Non si muove, non torce il busto, non muove le braccia, tanto meno sembra interessato ad avanzare oltre quel posto da lui occupato in quel momento. Non ha molti problemi a parlare, a fare la persona seria, non tanto per impostazione, quanto per modo d'essere. Volubile nel proprio atteggiamento, pragmatico all'occasione. Non lascia trasparire emozioni in quel momento, giacché emozioni non ve ne sono. Decisamente freddo, non distaccato, ma non si fa problemi a restar sulle sue, pur dimostrandosi un minimo affabile, ma non invadente. Ascolta quella presentazione, sente il tono con cui vien esplicata, ma non sembra rimanerne colpito più del dovuto. [Quindi sei una delle nuove leve.] Mormora in modo comprensibile, ma spicciolo, senza commentare oltre il grado della mezza. [Hai avuto modo di visitarle o hai trovato già qualcuno che ti faccia da guida?] Domanda poco prima di voltar il viso torcendo il collo, in direzione della mezza, ma non è lei che osserva, bensì la parte di cielo ed orizzonte che v'è alla propria destra. Per forza di cose anche ella compare nel proprio campo visivo, ma non si concentra più di tanto su d'ella.
00:53 Ainley [CFN - Terrazzo Ovest] Lì su quella terrazza il vento ha diminuito di intensità e uno spicchio di cielo terso si è fatto avanti fra le nubi spesse che han caratterizzato la volta celeste per l'intera giornata. La luce argentea della luna si sta facendo di nuovo presente a rischiarare il paesaggio e la cittadina stessa, ma è come se il freddo si stia intensificando, divenendo più pungente sotto gli abiti della ragazza. Segno inconfondibile dello trascorrere del tempo quei brividi iniziali che le permeano gli arti sino alla nuca. Inizia ad accusare il freddo sì, dopo le ultime ore passate all'esterno, con soltanto il mantello a fornirle reale protezione dalla temperatura invernale. Ha già adempiuto ai convenevoli ed è palese che non può restar ancora ferma lì al freddo, anche se di tornar nella propria stanza e provar a dormire non ha molta voglia. Così sposta il proprio peso di nuovo su ambo gli arti, solo per staccarsi dalla roccia della merlatura della terrazza e star a sentire il
dire d'ei, che non le risulta alcunché di particolare ma che la porta a scivolare in un'indifferenza quasi uguale { .. no e se devo esser sincera non ci tengo nemmeno più di tanto .. } afferma, schietta e concisa, accennando a muoversi verso le scale con un primo passo laterale { .. ormai è il mio turno di ronda, sarà meglio che vada } in effetti si sta facendo abbastanza tardi, dettaglio non da poco 01:17 Hartighan [Terrazzo Ovest] Solo ai movimenti della mezza al proprio fianco distoglie lo sguardo dal cielo dietro ella per focalizzare l'attenzione sulla sua figura. L'ascolta ed osserva quel volto mentre gli parla, scuotendo appena il capo all'affermazione primaria della femmina. [Sono sicuro che tu non abbia paura del sangue, per esser parte dell'esercito, ma ci sono attrezzi che faresti bene ad imparare ad utilizzare.] Ovvio si riferisca alla sala delle torture che non ha avuto modo di vedere per sua stessa affermazione. Lo sguardo permane sulla femminea figura, ma non dice null'altro, attendendo che sia lei a terminare di parlare prima di risponderle nuovamente. [Ronda notturna.] Sol quello dice. Pensoso il tono con cui compie quell'affermazione, ma null'altro. Non la istiga, non la beffeggia, semplicemente prende nota, annuendo. [Ricordati l'armatura prima d'andare.] Sol quello aggiunge. Non che abbia fatto molto caso a com'ella sia vestita, ma intuisce che non giri bardata per il castello. Armata forse sì, lo immagina ammesso che non abbia potuto vedere la spada al fianco della donna. Indubbiamente non ha visto il coltellino nascosto nello stivale. Sol quelle parole prima di farsi anticipare verso l'interno del castello. [Indubbiamente non avrai bisogno di sentirtelo dire, ma non fare l'eroina, altrimenti finisci male quasi sicuramente.] Non è una minaccia, bensì una raccomandazione. Così conclude quel discorso e, una volta fatto, s'incammina verso la propria camera, lasciando libera la compagna d'andare laddove il dovere la chiama.