domenica 1 settembre 2013

Tentata rapina su un carro ribaltato ad Arborlon

16:52 Erech [ Altopiano] Gli ultimi caldi invogliano a stare all’aperto sebbene oggi sia presente quella sorta di foschia che rende il cielo polveroso, non limpido, un colore uniforme, senza sfumature che grava sulle teste degli abitanti di Arborlon , Erech , forse per non annoiarsi, ha disposto qualche mela marcia su dei grossi sassi, originando così una buffa scultura, in realtà si è semplicemente costruita dei bersagli che ora sta guardando seduta fra l’erba alta dell’altopiano, accanto a lei la sua balestrina ad una mano adagiata a terra e già incoccata e messa, per ora, in sicurezza, a dire la verità ora invece di giocare, una mela se la sta proprio mangiando, una di quelle sane, una di quelle che ha dentro il suo solito ed immancabile cesto, è in compagnia di Ainley [ se ti va prendine una] le dice osservando il panorama [ si sta bene oggi qui all’aperto, un pomeriggio impagabile] gli occhi sono pieni della magia di quegli alberi, delle montagne , mentre sull’altro lato si stagliano le alte guglie della città
16:59 Ainley [Altopiano] Una giornata che par quasi uggiosa nonostante la brezza che fruscia fra le fronde, Runya legata ad un albero di poco distante e Ardet sparito in esplorazione in mezzo all'erba alta. La pace di quel pomeriggio è tale da averla indotta a stendersi, il mantello che le drappeggia dalle spalle che giace sul terreno sotto di lei, ambo le mani intrecciate dietro la nuca. Sta riposando, gli occhi chiusi, ma sveglia, tant'è che alla domanda di Erech lì accanto non tarda a schiuder un occhio fornito di relativa occhiaia per donarle attenzione { No .. magari dopo, al ritorno } l'aria neutra, tranquilla, non ha quella sottile sfumatura scostante che in altre occasioni non le manca, un ginocchio sollevato. Indossa la cinta d'arme, alla quale è assicurata la daga mentre il coltello è stato riposto nello stivaletto destro. Poche cose porta con sé a parte le armi, il tutto racchiuso nella piccola scarsella che in cintura indossa sul lato dritto.
Stop Alle Azioni. Attendere Responso.  [17:03]
Non è una delle giornate migliori che si possano desiderare ad Arborlon, non è una di quelle belle giornate estive che tanto ci si aspetterebbe di vedere anche se l’autunno, giorno dopo giorno si fa sempre più vicino. Una giornata di foschia e vento, una giornata cupa che par rendere anche la Bella un po più tetra del normale e di certo quella sensazione di poter aver a che fare con le dannate macchine che aleggia sulla città non aiuta di certo a render serena la capitale elfica. Calda comunque la giornata spinge di tanto in tanto qualcuno a passeggiare per le vie cosi da starsene all’aperto ed anche Erech, elfa dai candidi capelli, sembra aver avuto un po la stessa idea. Son delle mele marce ad aiutarla a passare il tempo e quel suo balestrino con il quale sembra tanto desiderosa di fare un po di pratica, sapendo forse che, prima o poi, dovrà usarla contro qualche avversario. Tra una mela marcia e l’altra sembrano però anche esserci mele buone ed è una di quelle che la giovane >>  [17:03]
>> sembra intenzionata a mangiare. Una bella mela rossa, lucida sulla buccia e con solo un piccolo buchino nero su un lato. Ainley è li, accanto a lei, sdraiata su quell’erba e sembra non voler per il momento una mela, ma chissà, da un momento all’altro le mele potrebbero perder d’interesse per entrambe. È Erech in effetti a sentir un verso tra la foschia, un verso che sembra venir da sopra le loro teste. È il bubbolare di un gufo che Ainley può intravedere roteare silenzioso sopra di lei. Sarà a sette o otto metri d’altezza, non di più e compie spirali sempre più strette mentre una gocciolina rossa si fa sempre più vicina. La vede ingrandirsi davanti ai suoi occhi la mezzelfa e la sente poi bagnata sul naso. Una bella goccia di vermiglio sangue, una goccia che anche la studiosa delle polveri può vedere e riconoscere subito come sangue.   [17:03]
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17:09 Erech [ Altopiano] A non troppa distanza da lei sta brucando Gwil abbastanza vicino al cavallo di Ainley , sembra più interessato all’erba ed ai fiori che divora con una velocità impressionante piuttosto che il resto che gli accade attorno, Erech ogni tanto gli lancia un’occhiata mentre smangiucchia, le piace stare all’aperto [ ora so che mi manderai a farmi gli affari miei] le dice ridacchiando dopo aver inghiottito un altro pezzetto di mela [ ma tu quelle te le porti sempre con te?] Erech di Ainley sa ben poco, [ quel tipo là..il marito di Nehinend è tuo padre vero? Forse è per quello che indossi armi, hai seguito le sue orme..o sei stata costretta non so..boh] lancia qualche ipotesi l’elfa, non certa che le arrivino tutte le risposte, da deve pur finire la sua mela prima di tentare di abbattere qualche mela marcia, ma l’udito viene solleticato da qualcosa di diverso dal fischio del vento, le sembra il verso di un rapace che le fa alzare il viso verso il cielo, come a cercare dove sia l’origine di quel richiamo, e vista la distanza da Ainley anche lei dovrebbe vedere di cosa si tratta [ ma…ma..che dici sta cadendo o cacciando..guarda come si muove..] indicando con il mignolo alzato quel volatile che ora si intravede fra la foschia,mentre lascerebbe cader a terra il torsolo della mela
17:12 Ainley [Altopiano] Un suono giunge alle puntute, in vista fra quelle poche ciocche bionde che son sfuggite alla coda alta in cui ella stessa ha legato i propri capelli biondissimi. Volgendo lo sguardo di smeraldo di nuovo verso il cielo infatti nota quell'uccello di nomea notturno che si prodiga in una spirale sempre più stretta sulla sua testa. Un battito di ciglia, un leggero inarcar di un sopracciglio e poi quel riflesso rosso, un attimo prima che la sensazione umida di quell'unica goccia non le fa chiuder di getto gli occhi mentre altrettanto istintivamente s'alzerebbe di scatto a sedere { Ma che .. ? } sbotta, andando a tentar di passarsi una mano sulla pelle del viso lì ove ha avvertito l'impatto, allontanandola poi da sé per fermarla ad una distanza più consona a esser esaminata. E sì, ne ha visto troppo in vita sua – quel poco che ricorda – per non riconoscere la stria rimastale sulle dita: sangue. Ancor sorpresa torna a scoccar un'occhiata al rapace, prima di riabbassar l'iridi sull'albina e proferire in sua direzione { Non so, non mi è mai capitato che io sappia } sincera, ha del tutto mancato di rispondere al primo dire di Erech essendo stata distratta ed ora par averlo dimenticato.
Stop Alle Azioni. Attendere Responso.  [17:18]
Quel gufo continua in quella sua spirale discendente e mano a mano che si abbassa entrambe possono vedere come grandi chiazze di sangue ricoprano il suo piumaggio. Sembrano esser tante al punto da appesantirlo nel suo volare, da renderlo instabile in quei battiti di ali che, solitamente silenziosi, oggi sembrano far un rumore bagnato. Si avvicina quel gufo, discende sempre più mentre Erech mangia quella mela e, tra un morso e l’altro, può veder un piccolo inquilino roseo nella bianca polpa. Un piccolo vermetto che sembra abitar li e che vien lasciato cadere assieme al torsolo. Vede quel gufo la Druida Di Paranor e mano a mano che si abbassa, fino ad andarsi ad appollaiare ad un paio di metri da loro, inizia ad aver la netta sensazione d’averlo già visto da qualche parte. Ainley, avendo avuto modo di conoscere diversi rapaci al castello delle Frecce Nere, può capire come non sembri essere ferito e come quel suo volare distorto sia dato più che altro dall’appesantimento del sangue >>  [17:18]
>> ed, adesso che si è appollaiato, di quel pezzo di stoffa bluastra che stringe tra le zampe. Entrambe vedono ovviamente la stoffa ed all’elfa una nuova immagine passa davanti agli occhi. Ricorda d’aver già visto un pezzo di stoffa simile, ma stà a lei capire dove ed in che occasione. Sembra a primo impatto la visiera di un cappello, un qualcosa di rigido e deformato reso logoro dagli artigli del rapace. Piccoli rimasugli di terra e di fango ed altro sangue a completar lo strano quadretto.  [17:19]
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17:25 Erech [Altopiano] Le rimangono le domande senza risposta alcuna, ma del resto il momento fa porre l’interesse di entrambe su ben altro, sbalordita Erech osserva ciò che rimane fra le dita di Ainley [ ma dici sia stato ferito da qualche cacciatore? Ma è strano, a quest’ora e poi un gufo..qualcosa non va]mentre già l’animo suo si mette in allarme, uno sguardo ai cavalli come a comprendere da loro se siano in uno stato di agitazione oppure stiano continuando a brucare, ma non le pare che vi siano altri segni che stia giungendo qualcosa se non quel gufo, la fatica che fa a volare è evidente, ma sembra che il problema derivi dal fatto che il piumaggio è bagnato di sangue, ma da come atterra non si dirette lui il ferito [ guarda Ainley stringe qualcosa fra le zampe ] cercando ora di avvicinarsi, quel volatile ha qualcosa di familiare per Erech le ricorda quello del vecchietto della grotta, ma non può esserne del tutto sicura, ma vi è un altro indizio, quella stoffa [ ma..non può essere] mentre cerca di avvicinare la mano al gufo , una sorta di paura le si dipinge sul viso, gli occhi chiari allarmati [ deve essere successo qualcosa allo stregone..alla Valle di Rhenn] scuote il capo,vorrebbe forse prenderlo quel pezzo di stoffa, distende la mano, ma senza giungere a distanza del grande becco ricurvo del gufo [ Ainley dici che mi becca se provo a prenderlo?] molto insicura
17:30 Ainley [Altopiano] Una visione abbastanza macabra quella del rapace, con così tanto sangue a inzuppargli il piumaggio come quel pezzetto di stoffa che tien tra gli artigli. Non appare ferito, né il suo volo discendente le ha dato impressione di essere instabile: ha notato la stessa tendenza in Altais nel scendere di quota. Si sta ancora sfregando le dita della mano che ha usato per pulirsi il naso, in un tentativo di togliersi quel sangue quasi rappreso dalla pelle. Con un unico movimento fluido e discreto si spazzerebbe l'arto affondandolo nell'erba lì accanto, in una breve ed energica carezza. Nel frattempo l'occhi di lei non si abbassano ma dal gufo volgono su Erech, seguendone l'avvicinarsi. Lei non sembra altrettanto ansiosa ma si alzerebbe in piedi, perlustrando una volta in eretta postura ciò che intorno a sé i suoi occhi di quel verde scuro possono cogliere. Torna sull'albina e sul gufo soltanto quando le giunge la sua affermazione riguardo uno stregone. L'aria interrogativa vien comunque subito meno quando l'ultima sua domanda la induce a rispondere con una certa sicurezza { Fossi in te non ci penserei nemmeno .. non a mani nude } afferma con quella calma piatta. Accennerebbe pertanto a slacciarsi il mantello per farlo scivolare da un lato e quindi, reggendolo nella destra porgerglielo { .. avvolgiti le mani con questo se proprio proprio }
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L’elfa ricorda e ricorda bene. Quello è proprio il gufo del vecchietto trovato a quella grotta e quello che stringe nelle mani è il cappello dell’alchimista. Lei si fa domande, ne fa anche alla compagna di viaggio, dubbiosa e paurosa di venir beccata, ma quel gufo non sembra esser assolutamente minaccioso ed anzi, vedendo la mano dell’elfa farsi avanti allunga lui stesso la zampa lasciando andare lo straccio. Trovano sul cencio una richiesta di aiuto, quella sola parola, inequivocabile, scritta con un carboncino e con una scrittura tremolante. Le lettere sono macchiate, deformi quasi per il carboncino sbavato ed il gufo continua a bubbolare, stanco, provato. A quelle ultime parole il volatile sembra allargar le ali e far un verso ancor più strano, più acuto degli altri come se avesse capito che le due ragazze sembrano poter fare al caso loro o più semplicemente, ha riconosciuto l’elfa. Ainley intanto riesce senza problemi a ripulirsi alla perfezione quelle dita ed anche sul naso >>  [17:36]
>> non rimane più di un minuscolo puntino, praticamente invisibile e che se ne andrà la prima volta che laverà la faccia, Ainley che passando il mantello ad Erech si guarda anche attorno e nella foschia può veder una sorta di sagoma, qualcosa di innaturale per via dei contorni troppo dritti e troppo squadrati. La vede a distanza, mezza imboscata e poco fuori dalle rampe dell’Elfitch. Attorno può poi veder anche del movimento, qualcuno o qualcosa che gli gira attorno, un po come fossero avvoltoi. Sagome longilinee che si abbassano diventando quasi rotondi e poi tornano ad alzarsi, riprendendo a girare attorno alla sagoma quasi cubica.  [17:36]
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17:44 Erech [ Altopiano] L’idea di Ainley le sembra ottima, un minimo di precauzioni senza alcun dubbio non guasta [ sai che hai avuto un’ottima idea? Se fossimo in un’altra situazione non mi passerebbe nemmeno per l’anticamera del cervello di avvicinarmi, ma temo sia accaduto qualcosa ad una persona, la stessa che mi regalò il mio bastone dei boschi, se fosse in pericolo dovrei almeno andare a vedere] giustifica così la propria eccessiva baldanza in quell’operazione che potrebbe sembrare un azzardo per chiunque, sta di fatto che mentre prova ad avvolgersi il braccio destro con il mantello dalle zampe del rapace cade quel lembo di stoffa [ mi sa che questo è un pezzo del suo cappello, non se ne sarebbe liberato così facilmente] il viso di Erech si fa ancora più cupo mentre cerca, rigirando la stoffa, una traccia, un segno, qualsiasi cosa le possa dare una minima indicazione ed infine eccola quella scritta che inizialmente le pare illeggibile, ma Erech cerca di decifrarla, rimane su quelle lettere fino a che non riesce a dar loro un senso logico [ che l’Eterea lo aiuti, è una richiesta di aiuto devo trovarlo Ainley, al più presto..ma come posso fare? Andare da sola potrebbe essere un suicidio, ma non posso nemmeno lasciarlo là, da solo, o addirittura moribondo] quasi una lacrimuccia quella che appare ai lati degli occhi dell’albina ed al momento ancora non segue la direzione dello sguardo di Ainley
17:49 Ainley [Altopiano] Il gufo sembra abbastanza addomesticato invero e docile a lasciar loro quel pezzo di stoffa. Il tempo di appurare che su di esso è stata impressa una sbavata richiesta di aiuto e la mezzelfa, abbassando il braccio la cui mano stringeva la nera stoffa, torna a volger lo sguardo di smeraldo in direzione di quella sagoma che avea avvistato nella foschia. Fessurizzando lo sguardo ne esaminerebbe i dettagli visibili a quella distanza, tentando di carpire qualcosa di più in quelle figure che dal cielo si altalenano in quella che così a occhio sembra una costruzione artificiale { Laggiù c'è qualcosa .. } annuncia ad Erech, senza distoglier ancora lo sguardo, magari la vista dell'elfa può rivelar qualcosa di più di ciò che alla mezzosangue invece è precluso per natura. Una pausa { .. sembra quasi che sia già tutto finito .. se ci tieni possiamo andare a controllare } uno sguardo ad Erech, tenendole la mano sinistra – chissà se per aver il suo mantello o per aiutarla. Soltanto poi, quando avrà ottenuto l'una o l'altra cosa o entrambe insieme, infilerebbe pollice e medio della dritta in bocca, per emettere un alto fischio penetrante, seguito da un alto richiamo a voce, tono perentorio { ARDET !! } il suo solito modo di attirarne l'attenzione insomma, specialmente per mangiare.
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Scossa, decisamente agitata la Druida Di Paranor che apprende cosi che è successo qualcosa al vecchietto aiutato tempo addietro. Una scritta su un pezzo di cappello, l’idea ed il ricordo di quel bastone dei boschi che lui stesso le ha donato in un giorno di tempesta quando lei lo aiutò a liberare la grotta da quella pozione andata male. Preoccupata pensa al peggio, lo crede moribondo, in difficoltà e cerca aiuto in Ainley, in quella mezzelfa spesso menefreghista che oggi par invece intenzionata ad aiutare. Indica all’elfa la direzione ed Erech, alzando gli occhi, può veder come su quella sorta di cubo ci siano tre cerchi ed un semicerchio che gira. Sono ai quattro angoli del cubo, ad un centinaio scarso di metri da loro. Ainley intanto decide di richiamare la sua volpe, Ardet e lo fa con un fischio. Le dita si infilano in bocca ed un turbine d’aria lascia uscire quel sibilo forte ed acuto assieme al nome della volpe. Lei la vede avvicinarsi, la vede muoversi tra l’erba ed in un >>  [17:55]
>> batter d’occhio far spuntare fuori il suo musetto. Sia l’elfa sia la mezzelfa notano intanto che, al fischio di Ainley, quelle figure longilinee si siano fermate. Immobili per lunghi istanti e delle tre che erano una comincia ad allontanarsi, lo fa con una certa velocità, scomparendo in un batter d’occhio tra la foschia. Le altre due figure invece cominciano a muoversi con più frenesia, corrono ancor più velocemente attorno a quella struttura che, a vederla da lontano, sarà altra un metro e mezzo, centimetro più o centimetro meno e più velocemente si abbassano ricominciando poi, quasi ripetitivamente quel movimento.  [17:55]
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18:03 Erech [Altopiano] L’immaginazione a volte è una gran brutta creatura, soprattutto quando crea immagini nella mente dorse peggiori di quanto non siano in realtà , la ragione invece aiuta, come sempre a farsi uno scenario più realistico [ se ha scritto, forse è solo ferito…ma..io credo sia vivo..] si le sta nascendo quella speranza, anzi ha proprio bisogno di crederci, mentre Ainley la richiama all’ordine, lo sguardo chiaro viene diretto verso ciò che le indica Ainley [ hai ragione, c’è qualcosa , ma quei volatili..non sono di buon presagio Ainley ] mentre le stringe forte la mano che la mezza ha avvicinato a quella di Erech [ ma tu te la senti di andare a vedere?..sembrano avvoltoi e quelli…beh quelli stanno dove c’è carne morta] sembra incerta Erech ed è solo il pensiero dell’alchimista che la fa procedere in quella direzione insieme a Ainley [ prendo la mia balestrino ] flettendosi e cercando di prenderla da terra con la mano rimasta libera e rialzando il viso verso quello strano oggetto che le si para all’orizzonte, ancora lontano mentre aggiunge [ non sembra qualcosa di naturale Ainley, angoli così perfetti e cerchi non capisco cosa sia, ma c’è anche qualcuno là attorno..] cercando però di non trattenere Ainley e notando come il suo fischio acuto abbia fatto allontanare una di quelle figure che poco prima trafficavano attorno al cubo [ Ainley perché non provi di nuovo? Sembra che gli dia fastidio quel suono] mentre vede arrivare Ardet [ ehi piccolo]
18:10 Ainley [Altopiano] Espira con discrezione dal piccolo naso, i muscoli delle spalle che in un certo qual modo si rilassano mentre Ardet appunto sbuca dall'erba e si muove in direzione loro. La mezzelfa, che stava per muoversi in direzione uguale e contraria a quella del volpacchiotto per farglisi incontro, si ferma sul nascere a causa delle parole di Erech. Allora lanciando un'occhiata, l'ennesima, alla forma nella foschia abbozza una smorfia { vediamo } concede infine, tornando a porre pollice e medio fra le labbra. Un nuovo fischio, un po' più prolungato. Attenderebbe di veder ciò che accade e nel mentre risponderebbe all'albina { Non credo avrò alcun problema riguardo la presenza di morti } afferma, in tutta franchezza, senza l'ombra di ironia o scherno. Indi propone { Andiamo a piedi, se ci fosse ancora qualcuno meglio non dargli altro modo di accorgersi che ci stiamo avvicinando } e dopo uno sguardo in attesa di un cenno o una replica da parte di quella che è la sua temporanea compagna di avventura la biondina si muoverebbe, sicura d'esser seguita, con un passo regolare quanto caratterizzato da una falcata ampia e decisa.
Stop Alle Azioni. Attendere Responso.  [18:14]
Erech si arma di balestrino e comincia a muoversi con la mano tenuta stretta a quella di Ainley. Si avvicina in quella foschia continuando a far domande e congetture, a farsi passar per la mente le idee più strane. Forse il vecchietto è morto, forse ci sono avvoltoi che girano attorno ad una carogna o forse è successo altro. Chissà. Lei ne nota una allontanarsi e chiede alla mezzelfa di provare di nuovo mentre l’avvicinarsi aiuta entrambe ad avere altri dettagli, altre piccole informazioni per quello che stà accadendo laggiù. Quella sorta di cubo si rivela essere un carro, i tre cerchi tre ruote intere ed il semicerchio una ruota rotta che continua a girare, cosi come girano le altre solo che quella, essendo appunto rotta, si riesce a distinguere meglio. Possono vedere come le due figure rimaste siano due persone, una più grande ed una più piccola. Una par un elfo adulto mentre l’altra par essere quella di un elfo in fase di crescita, forse un adolescente. Entrambe sembrano girare >>  [18:15]
>> attorno al carro e raccogliere cose che vengon messe in dei sacchi. Avvicinandosi ancora un po vedono i cavalli giù ribaltati nel fosso, entrambi feriti. Al nuovo fischio di Ainley quelle due figure si fermano ancora, ma non se ne vanno, anzi, iniziano ad innervosirsi. [Muoviti che arriva qualcuno, sbrigati razza di imbecille.] favella quello più grande dei due mentre una nuova voce si aggiunge, una terza, stanca, malandata, malmessa. [Aiutatemi, poi facciamo, ma voi aiutatemi.] bofonchia quella voce che par venire da dietro al carro e che sembra rivolta ai due tizi. [Zitto vecchio, buona grazia che non ti diamo il colpo di grazia.] favella ancora quel tizio mentre si affretta ancora e ancora. Solo sibili quelli che li raggiungono, una voce tanto ovattata e bassa da esser udibile solo adesso che sono ormai ad una ventina di metri da loro, ancora nascoste dalla foschia.  [18:15]
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18:22 Erech [Altopiano] Cerca di star dietro al passo deciso di Ainley [ ehi ma che mangi solitamente? Sei più veloce di un destriero al galoppo] lo dice sul filo di un sussurro, per evitare di farsi notare troppo, alzando quel cappuccio che le serve per coprire la chioma troppo evidente, nella mano destra stringe la sua balestrina [ beh se ci sono i vivi per forza di cosa esistono i morti, anzi spesso i secondi diciamo che non fanno alcun danno..se ne stanno belli distesi e non creano problemi] non che ad Erech piacciano, si intende, ma ha già imparato che i vivi sono il vero problema e non si impressiona nel pensare che vi possano essere dei morti, nell’avvicinarsi la scena le diventa più nitida [ certo che a fantasia sto messa bene io…, è solo un carro…malefica foschia] mentre inizia anche a capire come quel carro abbia avuto qualche problema che gli occupanti stanno tentando di risolvere , lo vorrebbero fare in fretta a quanto pare [ hai sentito Ainley..sembra che abbiano un vecchio…ma senti come gli parlano? E se fosse …si quello del cappello?] domanda, ma al tempo stesso ha un poco di paura, ha solo la sua balestrino e lei, Erech, l’ha sempre e solo usata contro oggetti inanimati [ bisognerebbe capire se è lui prima di metterci in pericolo e farci vedere] sussurra più piano che può Erech
18:27 Ainley [Altopiano] Man mano che si avvicinano, nascoste dalla foschia, la mezzosangue coglie altri dettagli. Spalanca un poco di più le palpebre nel riconoscere in quelle due sagome rimaste delle persone. Elfi o no la giovane, a portata d'orecchio, inizia a muoversi con una certa cautela e lasciando la mano di Erech andrebbe a sguainare la daga con la destra, la lama che dovrebbe non produrre alcun suono contro il fodero internamente rivestito di stoffa. Una rapida occhiata per cogliere tutti i particolari e la di lei espressione si farebbe tesa e guardinga al contempo. Intanto Erech parla, parla, parla e alla fine la mezzelfa le lancia un'occhiata mormorando a voce molto bassa un { .. certo che sei una chiacchierona } senza alcuna malizia, semplicemente un dato di fatto e forse un velato suggerimento ora a tacere. Cercando una qualche copertura alla fine la mezzosangue indica il fosso a lato, prima di muoversi in quella direzione, un po' più accucciata di poc'anzi, e cercar di raggiungerlo per lasciarvisi scivolare dentro, ovviamente soltanto nel caso sia asciutto o comunque con acqua poco profonda e facile da evitare di disturbare infilandoci un piede dentro.
Stop Alle Azioni. Attendere Responso.  [18:32]
La studiosa delle polveri appare sempre più titubante, sempre meno propensa ad aiutare l’uomo in difficoltà, forse per paura di rimetterci le penne o forse per preoccupazione. Indugia ed aspetta, ma il tempo passa ed ogni istante può far la differenza tra la vita e la morte. Fattò stà che il tempo passa e l’elfo più grande appioppa a quello più piccolo un sacco. [Muoviti, portalo via che quella meretrice di tua mamma se l’è già data a gambe.] bofonchia coronando quell’attimo d’amore paterno con una pedata nel sedere dell’adolescente che, senza farselo ripetere due volte, sacco in spalla, inizia ad allontanarsi per la stessa via presa dall’altra figura, quella allontanatasi con il primo fischio di Ainley. La mezzelfa molla la presa sulla mano dell’elfa ed inizia ad estrarre quella daga che scivola fuori dal fodero senza nessun problema e senza fare nemmeno il più piccolo suono. Comincia cosi a camminare verso quel fosso che non è però un fossato con tanto di acqua, è solo una >>  [18:33]
>> scarpata, un dirupo, un greppo alto forse una decina di metri e che scende gradualmente, anche se molto ripido. Lei ci si avvicina e poco a poco ci scivola dentro allontanandosi da Erech che rimane per il momento sulla strada e che, ancor una volta, può vedere il bubbolante gufo, sempre più stanco, svolazzare sopra al carro ribaltato, ancora una volta a sei o sette metri d’altezza. Ainley avvicinandosi ulteriormente può vedere come ci sia un vecchio con il volto insanguinato e con le mani che si tengono strette attorno ad un piede, lo vede cercare di tanto in tanto d’alzarsi, ma le forze sembrano iniziare a venire meno. Vede anche un bastone molto simile a quello di Erech, un bastone dei boschi totalmente bianco, ma che è spezzato a metà. La punta è rimasta infilzata nella terra mentre l’altra parte è ancora li, vicino al vecchio con la tunica blu addosso.  [18:33]
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18:42 Erech [Altopiano] Il segnale di Ainley è chiaro, sarebbe ora di tacere e magari cercare anche di procedere nella maniera meno evidente possibile , ovvio che ora sia tempo di arrangiarsi un pochino nel nascondersi se vogliono capire chi ci sia su quel carro, la mezzaelfa sembra cercare un fosso, Erech la segue con lo sguardo fino a vederla quasi sparire dentro , l’elfa invece rimane su quel sentiero e se prima poteva avere un dubbio ora capirebbe da mille segnali che quel vecchio sul carro è proprio l’alchimista, si prende quindi di coraggio ed avvicinandosi fino a trovarsi a circa quindici metri dal carro alzar ebbe la sua balestrino ad una mano cercando di mirare quell’unico essere oltre al vecchio che pare essere rimasto sul carro [ fermi lì..liberate quel vecchio siete sotto tiro] sperando anche nell’eventuale coraggio di Ainley [ siete tutti sotto tiro..lasciatelo andare e non vi sarà fatto nulla] ma nel frattempo avrebbe già alzato il braccio portandolo parallelo al terreno e manterrebbe piegato un poco il capo in direzione di quell’unico occhio di metallo nel quale far passare lo sguardo fino a raggiungere il petto dell’elfo più grande, trema un poco Erech, ma al momento non ha altro modo per liberare il suo amico
18:45 Ainley [Altopiano] Potendo giovare del riparo del greppo a lato strada lei si avvicina, potendo così farlo senza essere vista. Quello che, stando alle voci, non è altri che il figlio di una coppia di briganti da strapazzo si allontana e il padre di famiglia rimane lì da solo. Un unico elemento che continua ad aggirarsi lì, ad arraffare. Al vecchio la mezzosangue non dona più di un'occhiata, ben presa dal seguire gli spostamenti dell'ultimo farabutto. Poi Erech attira l'attenzione a quel modo e forse capita proprio a fagiolo. Infatti la biondina a quel punto tenterebbe di risalire sulla strada cercando di trarre beneficio dal carro stesso per non farsi notare e magari arrivar alle spalle dell'elfo in questione. Quel suo tentativo culminerebbe in un puntargli la punta della daga dritta in mezzo ai lombi, in una pressione che vorrebbe esser minacciosa tanto quanto freddo e tagliente il suo tono di voce { Guarda chi abbiamo qui ? Un furfante da due soldi .. ti conviene non provare a fare scherzi, non siamo tipe clementi } non è particolarmente alto il volume, ma quasi sibilante, minacciosa certo mentre altrettanto marmorea si fa la sua espressione.
18:46 Ainley usa abilità: Intimidire
18:46 Ainley usa abilità: Armi e protezioni leggere
Erech $dadi10 Per Favore.  [18:47]
Erech tira 10/10
Stop Alle Azioni. Attendere Responso.  [18:53]
Cosi Erech decide di agire e lo fa sfruttando quel balestrino già carico raccolto sull’erba. Già incoccato e pronto per scagliare quel dardo non deve che essere sollevato e mirato contro l’avversario. Lei lo fa semplicemente, quasi istintivamente vista la poca affinità con le armi e la foschia che di certo non aiuta tantissimo. Mette in linea il suo occhio con l’occhiello della balestra e quella linea retta va a puntarsi proprio contro il petto del manigoldo, la, dove un cuore pulsante dovrebbe trovarsi. Sono parole secche e decise quelle che escono dalle sue labbra, parole fatte da chi non s’aspettava forse di essere sotto tiro visto che di altri rumori ed altri fischi non ne avevano sentiti. Sobbalza quell’uomo d’elfica stirpe rimasto ormai solo e di colpo lascia cadere quel fagotto pieno di verdure, ortaggi ed altre cose buone da mangiare raccolte dal carro ribaltato. [Ma noi eravamo qua solo per aiutarlo. Lo stavamo soccorrendo. Non stavamo facendo nulla di male.] favella >>  [18:53]
>> guardandosi attorno e cercando di rigirare la frittata per evitare guai mentre gli occhi ed il corpo intero son puntati verso la direzione dalla quale arrivano le voci. Ainley sfrutta l’attimo, ha colto il momento giusto per saltar fuori da quella foschia e forse grazie anche all’azione di Erech che l’ha distratto riesce ad arrivare alle spalle di quel tizio puntandogli la daga in mezzo alla schiena, la, poco sopra al sedere dove, senza troppi problemi, potrebbe infilzar i reni. [Un furfante? No, sono solo un brav’uomo che cercava d’aiutare un vecchietto, niente furfante.] bofonchia, ma per le due è palese che quello non era altro che un tentativo di rapina ai danni d’un vecchietto sfigato. Rimane cosi fermo l’uomo, con le mani che poco a poco si alzano e si portano larghe oltre le spalle, mostrandole bene, sia ad Erech sia ad Ainley. Ormai ce l’hanno in pugno, a loro le prossime mosse.  [18:53]
GDR GO. Turni Liberi. Tredici Minuti Per Postare. Ingressi Chiusi. @Naglfar@.  [18:53]
19:00 Erech [Altopiano] Le si torcono quasi le budella a tenere quel tipo sotto mira, le trema anche lo stomaco, e non è certo la situazione migliore per scoccare un dardo, ancora una volta Erech però farebbe appello alla propria concentrazione e come se volesse richiamare la magia, inizierebbe a respirare un maniera sempre più lenta e tranquilla cercando nell’autocontrollo un prezioso alleato, l’indice è già accanto a quella sorta di grilletto che dovrebbe far ruotare il noce, quando Ainley termina quello che Erech potrebbe definire un perfetto agguato, mentre la mezzaelfa definisce se stessa ed Erech due tipe poco clementi, forse non sapendo che per poco l’elfa non se la farebbe nelle mutande , ma dicevamo l’autocontrollo la aiuta a non flettere il braccio che sostiene il teniere, si avvicina lentamente sempre mantenendo la mira , mentre vede le mani di quello che ai suoi occhi è un farabutto [ ma non dite assurdità, è palese cosa stavate facendo e basterebbe chiederlo a questo mio conoscente] indicando il vecchietto , non lo vuole certo uccidere, ma nn può nemmeno lasciarlo andare [ state fermo, ora vi leghiamo e poi direte le vostre ragione a qualcuno che potrà giudicarvi , manigoldo] il massimo che lei possa dire e cercando della corda lì attorno [ che ne dici Ainley?] dopotutto sono state compari in quella sorta di agguato e soccorso
19:03 Ainley [Altopiano] { Seh seh .. } non è convinta, nemmeno un po' e quell'unico commento saccente in direzione del malfattore le esce spontaneo dalle labbra. Nel mentre accentua appena la pressione della daga, quel che dovrebbe bastare a incidere uno strato di abiti indossati dall'elfo. Un'intimidazione chiara e semplice, che non dovrebbe aver bisogno di parole per essere rimarcata. { Mah, se proprio proprio .. } ribatte intanto ad Erech, dopo che ella ha chiesto il suo parere { .. io lo farei fuori subito } Uno sguardo a ciò che questo tizio ha lasciato cadere e può così notare che si tratta soltanto di ortaggi, nulla di valore in realtà, ma non si può mai dire. Ne esaminerebbe i fianchi soltanto con l'occhi per ora, alla ricerca di un'eventuale arma { Slacciati la cinta } proferisce, sempre con lo stesso medesimo tono di voce privo di inflessioni { .. e dammi un motivo sonante per non trapassarti da parte a parte } un sorrisetto del tutto maligno.
19:03 Ainley usa abilità: Intimidire
Stop Alle Azioni. Attendere Responso.  [19:10]
L’uomo tenuto sotto tiro non ha più nessuna possibilità di darsela a gambe visto che, qualsiasi movimento, produrrebbe nefaste conseguenze ed Erech, fattasi ormai vicinissima a lui, ormai non potrebbe sbagliar mira nemmeno volendolo. Quella sagoma è ormai troppo grande davanti a lei per permetterle di sbagliare ed anche il manigoldo sembra essersene accorto, tant’è che, ormai rassegnato, fa tutto ciò quello che gli viene chiesto. Un manigoldo alle prime armi o forse un manigoldo troppo stolto per poter mettere in piedi qualcosa in più di una rapina di fortuna ai danni di un vecchietto sfortunato. [Piccolina, siete voi? Per la seconda volta mi aiutate. Una ruota si è rotta, i cavalli sono inciampati e finiti di sotto, ma cadendo mi hanno portato dietro con il carro e guardate. La mia caviglia. Forse è rotta.] favella mostrando come non sia più proprio dritta. [Farmi fuori subito? No, no, no. Non ne vale la pena, ho moglie e figli io.] bofonchia intanto quel pezzente mentre Ainley >>  [19:11]
>> va in cerca di armi ed intima di slacciarsi la cinta. Il tipo con il coltello che comincia a spingersi dentro la carne e già qualche gocciolina di sangue inizia ad uscire, non batte ciglio e va a slacciarsi la cinta, ma non cadono armi. Cadono direttamente i pantaloni e quel tizio si ritrova praticamente in mutande con il viso rivolto verso Erech ed il sedere rivolto verso Ainley. Unica fortuna per le ragazze è forse l’arrivar di una pattuglia di elfi, alcune vedette richiamate forse dal movimento, che paiono farsi sotto. [Che succede?] domanda uno di loro e subito il vecchietto si premura di raccontar tutto spiegando anche come le due donzelle l’abbiano aiutato. [Bene, lo prendiamo noi in consegna. Riuscite a portare il vecchietto all’infermeria?] domanda soltanto il soldato aspettando una loro risposta prima d’agire e portarsi via quell’elfo, ancor in mutande visto che non gli danno la possibilità di ritirarsi su i pantaloni, non li per lo meno.  [19:11]
GDR END. Complimenti A Tutti. Punti E Resoconto A Breve. @Naglfar@.  [19:12]
19:17 Erech [Altopiano] Le indoli sono diverse, questo è palese, ma per Erech risolverla con un poco di diplomazia e senza spargimenti di sangue sarebbe la cosa migliore , inoltre consegnarlo alla giustizia significherebbe fargli scontare la giusta pena per ciò che ha fatto, senza lasciarlo impunito, ma al tempo stesso senza ucciderlo e toglierlo alla sua famiglia, sperando che una sonora punizione possa riportarlo sulla retta via, mentre Ainley è alle prese con il farabutto l’alchimista riconosce Erech [ che paura che mi avete fatto prendere stavolta] abbassando la belestra ora che vede giungere una pattuglia [ certo che son io e voi, ne combinate sempre qualcuna, per fortuna avete il vostro gufo…] e proverebbe ad avvicinarsi a lui [ bisogna che vi porto a farvi curare, guardate come siete messo, non potete stare così] dimenticandosi per qualche istante di Ainley forse alle prese con le varie spiegazioni di rito e non degnando più di uno sguardo il manigoldo ora in mutande
19:21 Ainley [Altopiano] Arrivano uomini in arme, una pattuglia proveniente da Arborlon probabilmente che con disappunto malcelato della mezzosangue prende in custodia il brigante. La ragazza rinfodera la propria lama, dopo averne pulito il filo con un movimento discreto sulla stoffa del carro lì vicino. Si attarda a confermare con nuova indifferenza la versione del vecchio, spiegando con fare spicciolo le motivazioni che potrebbero averle mosse – e riconducibili ad Erech più che a lei. Indi, lascia l'albina alle prese con l'anziano stregone o alchimista che sia, tornando indietro per recuperare i cavalli e il volpacchiotto.