martedì 18 febbraio 2014

Il risveglio nell'incubo

Ryner [Locanda - Stanza] La stanza è situata al primo piano della locanda di Grimpen, e a prima vista è parecchio che abita lì. La roba non è già/ancora impacchettata in bisacce e zaini, e anzi occupa stabilmente un baule sito ai piedi del letto. In un angolo un manichino ospita l'equipaggiamento pesante comprato coi risparmi della legione. Lui è seduto alla scrivania, dando dunque le spalle al letto, ed è intento a mangiare. Svaccato sulla sedia ha dinanzi a se delle focaccine speziate e una caraffa di vino, insieme ad un bicchiere. Insomma, solo per lui, nonostante abbia un'ospite... ospite però addormentata, dopo lo svenimento di un paio d'ore prima. Ella giace sul letto, nel medesimo stato in cui è stata presa dal piano di sotto, eccezion fatta per le armi poggiate in terra accanto al bordo del letto.
Ainley [Locanda - Stanza Ryner] Occupa l'unico letto della camera, ma non si può dire lo faccia con comodità. Se ne sta rannicchiata in posizione fetale, con ambo le braccia ancora avvinghiata al cuscino contro il quale si è raggomitolata in un momentaneo dormiveglia. La tensione dei muscoli sfumata ma non abbastanza da farle allentare del tutto la stretta delle mani sulla stoffa della federa. I lunghi capelli corvini nel suo rigirarsi in un sonno inquieto si sono allentati dal legame in cui eran costretti, riversandosi in ciocche setose accanto a lei, scivolando oltre l'orlo del letto sino al pavimento. Rivolta verso il muro, dona la schiena all'ambiente ma nel momento in cui inizia a riprendere coscenza non passa troppo inosservato. Ardet è il primo a muover le orecchie, accucciato nel suo angolino, lontano stranamente sia da Ryner - intento a mangiare - che da Ainley. Pochi secondi ancora e si alza sulle quattro zampe, avvicinandosi a quel letto proprio mentre la mezzosangue con un mugugno sommesso distende le gambe, prima la dritta e poi la mancina, ruotando per riversarsi sulla schiena.
Ryner [Locanda - Stanza] Mastica lentamente, senza fretta e apparentemente quasi senza fame, con lo sguardo fisso sul resto del piatto. Allunga la destra verso il bicchiere, beve un lungo sorso di vino e lo riappoggia lentamente sul tavolo. Sente il ticchettio degli unghioni di Ardet sul pavimento, ma non se ne cura. Un mugugno attira la sua attenzione, tant'è che per un istante si ferma. torna a masticare, e quando sente il fruscio delle lenzuola su cui lei si rivolta, finalmente deglutisce e ruota il capo, così da poterla inquadrare con la coda dell'occhio. < Alla buon'ora. Ben svegliata Ainley. > Mormora un istante prima di riportare gli occhi in avanti, sul bicchiere mezzo pieno. < Dormito bene? >
Ainley [Locanda - Stanza Ryner] Di schiena termina di ruotar il bacino puntellando le lenzuola con il tacco degli stivali, che l'umano le ha lasciato indosso, il ginocchio sinistro sollevato. Volgendo il viso verso il soffitto lì per lì prova a sbatter un paio di volte le palpebre, cercando di emergere da uno stato di confusione e dolore alle tempie traditi dalla smorfia che le delinea le labbra. Tale è il fastidio da portarsi ambo le mani alle tempie, le dita affusolate che si insinuano fra alcune ciocche di capelli, stringendole senza tirare troppo mentre ravvicina gli avambracci fra loro, come a formare uno scudo dinanzi al proprio volto. Le parole di Ryner non le coglie subito, ma respira dalle labbra dischiuse ad un ritmo irregolare nonostante si sia appena 'svegliata'. Si lascia invece sfuggire un roco e sommesso { .. dove .. ? } che non ha seguito, mentre deglutisce. E poi, ruotando leggermente il capo verso sinistra ed il centro della stanza, di colpo molla la presa sul proprio capo e tenta di sollevarsi a sedere. Movimento repentino destinato al fallimento perché ricade sulla schiena in preda a quello che potrebbe essere in tutto e per tutto un giramento di testa { .. cazz'.. } ringhia.
Ryner [Locanda - Stanza] < Grimpen > Risponde a quella domanda abbozzata mentre si riappropria del bicchiere che vuota in un paio di gollate. Si alza dunque in piedi, asciugandosi le labbra con il dorso della mano per poi girarsi ed inquadrarla al centro del campo visivo. < Puoi ben dirlo. > Replica a quel ringhio, intrecciando dinanzi al petto le braccia. Storce le labbra in una modesta smofia mentre la squadra da capo a piedi. < No, non hai sognato. > Aggiunge poco dopo, sollevando il mento e guardandola dall'alto in basso. Rimane dunque in silenzio, forse per darle il tempo di svegliarsi completamente, o forse di riprendersi, oppure ancora di rispondergli ai quesiti che le ha posto davanti alla locanda, difficile a dirsi.
Ainley [Locanda - Stanza Ryner] mentre l'umano ha tutto il tempo di bere, girarsi e parlarle, lei sbatte un paio di volte le palpebre, più velocemente di poc'anzi, mettendo finalmente a fuoco l'ambiente. La voce d'ei giungendole alle puntute le fa fremere appena ma la rigidità dei muscoli che la coglie le fa stringere con forza il lenzuolo sotto di sé con ambo le mani. Stringendo i denti tornerebbe a sollevarsi, di nuovo, seppur con una maggiore cautela - se così si può definire visto che la velocità con cui ritenta non si discosta di molto dalla precedente. Gettando ambo le gambe oltre il bordo del letto ora si ritroverebbe seduta, la schiena leggermente incurvata che in un secondo momento si raddrizza mentre lei stessa solleva lo sguardo - finalmente - su Ryner. Quelli sono occhi ancor contornati da occhiaie, ma non v'è traccia del distacco di poche ore prima. In quel verde smeraldo, nel momento in cui si puntano sull'uomo, si riversa una rabbia, una sofferenza che non hanno eguali { Sei vivo } un sussurro.
Ryner [Locanda - Stanza] < Lo ero l'ultima volta che ho controllato, si. > Conferma alla ragazza a quelle parole. Inspira profondamente, gonfiando il petto e sollevando ambo le sopracciglia < ...MA... > Esordisce un paio di istanti dopo. < ...per quanto riguarda te? > Chiede guardandola. < Voglio dire... Che hai fatto in questo... Anno e mezzo... Si, circa... > Si schiarisce la voce < da quando mi hai detto "aspettami qui, torno tra qualche giorno"? > Inclina la testa verso destra, prima di guardare il baule ai piedi del letto. < Lì trovi le armi che dovevo tenerti. Prendile. > Fa un cenno come a indicare ulteriormente il baule.
Ainley [Locanda - Stanza Ryner] Mentre egli le risponde la sua espressione si fa più dura, lo sguardo più tagliente che non si discosta più dal viso altrui. Si alzerebbe in piedi in un unico movimento, i suoi capelli che si riadagiano a penderle dietro la schiena sino ad altezza delle ginocchia. Non distoglie le proprie iridi nemmeno quando egli allude alle sue armi, resta fissa su di lui mentre al contempo, ora che è in piedi, il lieve tremore che la percorre è evidente. Stringe i pugni e quel tremito si attenua appena, solo per venire espressa a parole { Io ? } domanda inizialmente con un sarcasmo tale da poter dar l'idea di sputarla quella parola { Io sono morta ! } l'irritazione le fa fare un passo avanti { Giorno dopo giorno una parte di me è morta e tu .. TU ! } il tono che fino a poco prima s'era mantenuto abbastanza basso si alza progressivamente, accusatorio e carico d'ira, sino a un volume che può tranquillamente passare le pareti { Tu, che dicevi di amarmi .. mi hai abbandonata a morire ! }
Ryner [Locanda - Stanza] < Io avrei cosa? > Domanda, con il viso travolto dallo stupore. Evidentemente spiazzato da quelle parole che senza dubbio non si aspttava, ci mette qualcosa più di un istante a risponderle. < Prima di tutto abbassa la voce... > Sibila. < In secondo luogo hai fatto tutto da sola, non venire a riversare colpe su di me. Ti ho chiesto di sposarmi, tu hai detto che non potevi... Il giorno dopo sei partita, dicendo che saresti tornata... E la volta successiva che ti vedo è passato un anno e mezzo, in una bettola nel culo del mondo... Che mi dai la colpa per lla tua stessa sparizione? > Si indica con la mano destra il petto. < Spero seriamente che tu non stia parlando sul serio perchè altrimenti vuol dire che stai delirando. >
Ainley [Locanda - Stanza Ryner] { Io non abbasso proprio niente ! } gli risponde, mentre gli occhi di lei han un riverbero. Il cuoio dei suoi guanti scricchiola sotto la morsa delle mani di lei, che a quell'ultima affermazione da parte dell'uomo esclama un { Ah ! } che ha poco di ironico, nonostante il mezzo sorriso { Se così fosse, dovresti preoccuparti per te stesso .. cosa che già di per sé ti riesce benissimo ! } rimodera inevitabilmente un po' il proprio volume, ma il tono non cambia: accusatorio e tagliente dall'inizio alla fine { Non mi hai nemmeno cercata } un passo avanti e con la man destra si afferra i capelli, quella coda lenta, porgendola quasi verso di lui { La vedi questa ? Questa è la prova del tempo che ho trascorso in .. } s'interrompe, come se non riuscisse a proseguire, deglutendo mentre chiaramente le lacrime iniziano ad annebbiarle la vista { .. all'inferno }
Ryner [Locanda - Stanza] < E dove avrei dovuto cercarti, visto che non mi hai detto dove stavi andando? > Domanda con tono provocatorio < A parte ovviamente a Leah, dove sono stato due mesi dopo che sei sparita...? > Chiede, corrugando la fronte. < O qui a Grimpen, dove prima o poi passano tutti gli avventurieri? > Domanda, incalzandola. < TU > la indica con la mano destra < Mi hai scaricato, sei sparita senza dire una parola e ora cerchi di rigirare la cosa per darmi la colpa e negare che te ne sei voluta andare dopo che ti ho offerto l'anello. > Fa una breve pausa rifiatando prima di riprendere a parlarle con voce leggermente più bassa. < E se così non stanno le cose dimostralo. >
Ainley [Locanda - Stanza Ryner] Quell'esortazione a dimostrargli il contrario le tappa la bocca, serrando la linea della mascella e facendole ricacciar in gola qualunque cosa stava per urlargli contro. Tremando, farebbe un passo indietro mentre gli occhi le risplendono di molteplici emozioni - nessuna di esse positive. Le stesse che le annodano la lingua. Ma non se ne serve più lei, che invece con un gesto secco distoglierebbe lo sguardo mentre andrebbe a slacciarsi la cinta di quella casacca dall'ampio scollo asimmetrico. Il nervosismo di ogni suo gesto è tradito dalla difficoltà con cui sembra riuscire a slacciar il nodo, l'espressione corrucciata che non si rischiara nemmeno per un secondo, neanche quando riesce nel suo intento. La bianca stoffa si allenta quanto basta da permetterle di sollevar ambo le braccia, dandogli le spalle. Si sfilerebbe quella veste soltanto poi, da sopra la testa, esponendo la pelle chiarissima alla luce che rischiara la stanza. Non termina di sfilarselo tuttavia, dopo che ha fatto passare la stoffa sopra la testa riabbassa ambo gli arti, le maniche ancora indossate. Sotto lo sguardo altrui il busto le si gonfia ad ogni respiro, la pelle che si tende su una serie di brutte cicatrici che si dipanano dalle spalle sino a sotto l'orlo dei pantaloni. Ad occhio altrui sarà evidente non si tratta di ferite da taglio, ma di ben altra natura più o meno sbiadite da un tempo non molto lungo.
Ryner [Locanda - Stanza] Rimane in silenzio e la osserva muoversi. Non apre bocca, persino il viso non muta mentre lei scopre la pelle, mostrandogli la schiena. Sospira profondamente, ma quel fiato è l'unica cosa che esce dalle labbra dell'uomo per diversi lunghi istanti, mentre segue con le pupille le cicatrici sul corpo della mezz'elfa. < E poi? > Domanda. < Non mi hai scritto... Mi hai cercato? > Domanda. < Nessuno delle frecce mi ha fatto sapere nulla. > Aggiunge poco dopo. < Quanto tempo fa è successo? > Incalza, desideroso di risposta esattamente come un paio d'ore prima.
Ainley [Locanda - Stanza Ryner] Con le orecchie tese captano quel suo sospiro e lei di rimando è scossa da un brivido. Serrando di scatto gli occhi verdi si rinfila la casacca, armeggiando subito coi lacci della cinta per chiudersela in vita. Ne ascolta le parole mentre si riveste e non vista serra le labbra fra loro, in una tensione che non sfuma anche se ora è di nuovo coperta. Ravviandosi i capelli sulle spalle impiega ancora una manciata di secondi prima di voltarsi e quando lo fa si muove senza troppa convinzione. Gli si profilerebbe, senza sollevar lo sguardo dal pavimento e sol ora lui potrebbe distinguere traccia di lacrime sulla gota destra di lei, la pelle del viso arrossata { .. poche settimane dopo il nostro ultimo incontro .. } l'unica risposta che gli dona è leggermente incrinata ma con un gesto che ancora tradisce parte della rabbia di poco prima si spazza il viso con una mano, scacciando quei solchi umidi per sollevar gli occhi lucidi su di lui, corrucciata in viso. Inspira a fondo prima di aprir di nuovo bocca { Dopo essere rimasta a Kern qualche giorno mi sono recata a Valle d'Ombra in vece del lavoro che svolgevo per Geitei .. e lì mi hanno fatta prigioniera }
Ryner [Locanda - Stanza] Annuisce lentamente alle parole della mezz'elfa, continuando a guardarla ma senza mutare l'espressione del viso, forse per non farle pesare il fatto che la guarda anche se lei sta fondamentalmente piangendo. < E da quant'è che sei di nuovo a piede libero? > Domanda, trascinandosi con lenti passi strascicati verso il letto. < E come mai ti hanno catturata? > Domanda. < Ora, non per dire che te l'avevo detto, però... Che con le frecce non sarebbe finita bene l'avevo pronosticato. > In fondo è sempre lui. Appoggia il ginocchio sinistro sul letto, sciogliendo l'intreccio delle mani mentre si siede di ato sul bordo del letto. < E dopo che hai fatto? >
Ainley [Locanda - Stanza Ryner] Stringendosi le braccia intorno al corpo lei torna a voltargli le spalle mentre lui, con passo lento si avvicina al letto. Scuote il capo in segno di diniego con una certa veemenza che le fa ondeggiare quelle ciocche in tutta la loro lunghezza { Mi hanno salvata loro } secca la risposta che gli dona in replica a quel suo dire, mentre la stretta delle mani sulle proprie maniche aumenta tendendo la stoffa chiara { Sai qual'è la cosa peggiore ? } se ne esce con quella domanda retorica, accompagnata da un leggero sorriso privo di allegria che gli mostra ruotando appena il capo { E' che credevo saresti venuto a tirarmi fuori .. ci credevo davvero } un'altra lacrima sgorga dalle ciglia, la prima di una serie che ella non riesce più a trattenere mentre si morde il labbro inferiore e distoglie nuovamente lo sguardo, i capelli che le adombrano ancora una volta parte del viso. La figura di lei è scossa da un nuovo tremito e dopo una manciata di secondi ancora, d'improvviso, ruota su sé stessa per avanzare ad ampie falcate verso la porta.
Ryner [Locanda - Stanza] ascolta la risposta secca di lei, incassando senza fiatare in alcun modo. < Cosa? > Chiede, sollevando all'unisono le sopracciglia e guardandola, incrociandone lo sguardo. < Difficile, non sapendo dov'eri. O anche solo che fossi prigioniera. Come ti ho detto, nessuna freccia mi ha detto alcunchè su quella che era la tua sorte. > Fa notare il collegamento basilare, inclinando il capo di lato. La vede incamminarsi verso la porta < Aspetta. > Mormora. Inspira a fondo, fa dunque un cenno con il capo verso il baule. < Le tue spade. > Le ricorda. < Vivo in questo posto stabilmente, ora... Offre più possibilità della frontiera. > Spiega, tagliando corto. < Se ti andrà di parlarne con più calma... > Aggiunge poco dopo, capendo bene lo scombussolamento dovuto alla discussione e al brusco risveglio. < Non dimenticare il pellicciotto. > Allude ovviamente alla volpe
Ainley [Locanda - Stanza Ryner] Raggiunta l'anta della porta fa in tempo a poggiar la mano sulla maniglia quando si blocca di scatto, proprio nel momento in cui lui le mormora di aspettare. Si volterebbe altrettanto velocemente verso di lui, fissandolo con due occhi penetranti pieni di accuse { E' la tua risposta per tutto vero ? } gli domanda, anche se di nuovo sembra uno di quei quesiti che più che voler una risposta già la sottintendono. Nonostante le lacrime il suo viso è una maschera di freddezza { Be', a quanto pare è questa la differenza fra noi: io avrei setacciato ogni angolo delle quattro terre per te } una rotazione del polso e tira con un movimento brusco l'anta verso di sé, facendola ruotare sui cardini. Non una parola di più mentre esce, rapida. Le bastano due passi e si tira l'uscio dietro, lasciando in quella stanza ogni cosa: volpe, armi.. cocci.
Ryner [Locanda - Stanza] < Ma cosa vai dicendo? > Domanda guardandola < Questo perchè io lascio detto dove vado... E se non altro non farei finta di non conoscerti quando ti rivedo... EHI! > Alza la voce, volgendo verso di lei il busto < Non provare ad andartene. > Cerca di seguirla con falcate ampie, rapide e quantomeno decise. Cerca quindi di intercettare la porta e di riaprirla così di affaccarsi al pianerottolo. < Torna dentro. > Le intima con tono severo, facendole cenno di rientrare e tenendole la porta aperta.

Ainley [Locanda - Scale] Fuori da quella stanza la mezzosangue si dirige con passo rapido verso le scale, le falcate ampie che non si accorciano nemmeno nel momento in cui la porta di quella camera torna a riaprirsi e le giunge alle puntute quell'intimidazione. Neanche si volta ma correrebbe invece giù verso il piano di sotto, senza badare ad Ardet che ora che la via è di nuovo aperta le corre dietro passando fra le gambe dell'umano. Arrivata al pianerottolo del pian terreno non le vuol più di un paio di secondi per raggiunger la porta principale e spalancarla, passando oltre ed uscendo dalla locanda, senza mantello, senza cintura d'arme, i capelli ormai sciolti a ricaderle dietro la schiena.
Ryner [Locanda - Stanza] Tiene la porta aperta ma la mezz'elfa non lo degna di una parola. Sbuffa rumorosamente mentre lei prende la via dele scale, e quando persino ardet gli sguscia via dalla stanza a quel modo, scrolla visibilmente le spalle. Si umetta le labbra, rimane a guardarle la schiena ancora per un istante con aria incerta, indi fa un passo indietro e sbatte rumorosamente la porta. Tornerà, probabilmente.
Ainley [Stalle Locanda] Una volta fuori l'aria fredda la colpisce in pieno viso, scompigliandole i capelli e arrossandole maggiormente le gote. Sbatte più volte le palpebre mentre con passo di marcia si avvia verso le stalle. Rigida, i pugni stretti, i muscoli tesi, raggiunge il riparo e vi rimarrà per una ventina di minuti buoni. Non v'è nessuno dentro, il garzone che si occupa dei cavalli degli avventori probabilmente è in cucina a mangiare un boccone. Ardet sempre appresso a lei la raggiunge, scomparendo a sua volta all'interno delle stalle.
Ryner [Locanda - Stanza] Chiusa la porta della stanza torna ad aggirare il letto, silenziosamente e senza imprecare come so solito. Torna ad occupare la propria sedia, accomodandocisi sopra, tornando dunque a dare le spalle alla porta. Lentamente poi andrebbe a riempirsi il bicchiere di vino, per poi riprendere nervosamente quel pasto altrettanto nervosamente interrotto poco prima. Nuovamente solo nella stanza, rimane lì, con espressione pensierosa, ancora per diversi minuti.
Ainley [Locanda - Stanza Ryner] Dopo i fatidici venti minuti, la mercenaria eccola tornar all'esterno, il sole che ormai tramontato ha lasciato il posto ad un crepuscolo tetro che ben si accompagna alla sua figura mentre si riapprossima alla porta d'ingresso. Nessuna palla di pelo rossiccia tuttavia a seguirla, Ardet sembra aver preferito altro luogo per passar la notte, a differenza della mezzelfa che ha recuperato la sua sacca da viaggio. Reggendosela su una spalla torna dentro, immettendosi nella sala principale con uno sguardo che per lo più rimane basso, cupo anche nel sollevarsi per puntarsi sul bancone. Occhi arrossati, vitrei nella loro lucidità, affilati come le lame che ha lasciato in quella camera e non vi è incertezza in essi come essa non è presente nel suo modo di fare. Avvicinatasi al bancone interpella difatti il locandiere senza troppe cerimonie, scambiandoci qualche parola per alcuni minuti. Infine gli consegna un paio di monete d'oro in cambio di una piccola chiave di ferro, che ella prende in consegna stringendola nella mano sinistra guantata. Soltanto poi donerebbe le spalle all'ambiente, rivolta di nuovo verso le scale le quali raggiunge con sicurezza per poi salirne i gradini due alla volta, le falcate ampie e pesanti, gli stivali che rintoccano sul legno. Raggiunto il primo piano rallenta un poco, misurando il proprio incedere mentre si lascia scivolare la sacca dalla spalla destra, reggendola ora solo con il braccio medesimo. Mentre cammina sino alla porta della stanza lasciata in precedenza, allenta il laccio che chiude la borsa con la mano mezza-libera, lasciando ricadervi all'interno la chiave per poi iniziare a frugare a fondo. Soltanto una volta trovato ciò che cerca, estraendolo dalla sacca, se lo ficcherebbe sottobraccio per poter quindi poggiar la mano sulla maniglia e ruotarla, spalancando l'uscio e tornando a far il proprio ingresso, lo sguardo che non si alza subito in realtà ma che rimane mediamente basso, parte del viso adombrato dalla chioma scura di lei.
Ryner [Locanda - Stanza] E' ancora seduto davanti alla scrivania, esattamente come poco prima. L'unica differenza è che ora di vino nella caraffa non ce n'è, e nel bicchiere quasi neanche, giusto un ultimo dito sul fondo. La maniglia della stanza ruota e la porta si apre alle sue spalle. Gira la testa lentamente, con espressione stanca mentre inquadra con la coda dell'occhio la porta aperta, dunque ainley che torna a fare il proprio ingresso nella camera. < Alla buon'ora. > Ciancica con la voce impastata di chi ha la lingua che inizia a intorpidirsi per via dell'alcool. < Calmata un pochino? > Domanda. A dire il vero, poi, quello visibilmente alterato era lui.
Ainley [Locanda - Stanza Ryner] Neanche richiude la porta dietro di sé, l'accosta appena e invece di voltarsi verso Ryner con un movimento fluido andrebbe a riprendere da sotto il proprio braccio quello che ora nelle sue mani è una sorta di taccuino rilegato in pelle rossastra, chiuso da un laccio di cuoio { Non parlarmi } secca gli risponde senza nemmeno sollevar lo sguardo ma lanciando quel quadernino verso il centro della stanza, non troppo distante dall'uomo. Soltanto poi osservando il punto ove esso va a ricadere, ecco che volgerebbe i suoi occhi di quel verde intenso di nuovo su Ryner { Visto che non sei morto non vedo perché dovrei tenermelo .. lì dentro troverai tutte le risposte che vuoi: era il mio diario } non un sorriso, mentre greve con un cenno del capo allude al quadernetto. Indi si risistema la borsa sulla spalla destra, il gomito piegato a fornire un contrappeso al proprio bagaglio da viaggio. Senza aggiunger altro andrebbe pertanto a cercar la propria cinta d'arme con lo sguardo prima, per poi avvicinarsi ad essa e tentar di raccoglierla.
Ryner [Locanda - Stanza] < Mpf. > Commenta a quella risposta secca. < Immagino di no. > Continua comunque a parlare, ruotando il busto ed appoggiando il gomito destro sullo schienale. < Le voglio da te le risposte. > Fa un vago cenno con il mento verso il diario. < Non da quello. > Conclude poco dopo, mentre la osserva risistemarsi e prepararsi ad uscire, probabilmente. < Sei di partenza? > Chiede poco dopo, nel risollevare gli occhi dalla cinta d'arme alla mezz'elfa, cercando di incrociarne lo sguardo.
Ainley [Locanda - Stanza Ryner] { Ma se sono appena arrivata .. } sbotta a bassa voce, risollevandosi in eretta postura con la cinta penzolante dalla mano sinistra. È con decisione tuttavia che, una volta dritta con la schiena, si volterebbe verso di lui, l'aria corrucciata che mette in risalto le profonde occhiaie che le segnano il viso { Senti, non ho tempo e sinceramente nemmeno voglia di ripercorrere gli ultimi mesi raccontandoti come me la sono cavata da quando sono stata liberata .. e comunque ora quel coso non lo voglio più, quindi sei libero di farne ciò che vuoi } solleverebbe addirittura un poco di più il mento, orgogliosa e fiera, come spesso lo era suo padre { Io ho preso una stanza e resterò qui per un po', nel caso tu ti decidessi a smettere di scappare puoi venire a bussare … fino ad allora ho delle cose da sbrigare } schietta, come spesso lo è stata in passato, prima di accennar di nuovo a voltarsi, dandogli le spalle.
Ryner [Locanda - Stanza] < Mhn. Immagino tu abbia cose più importanti da fare. > A metà tra il serio e il sarcastico le rivolge queste parole annuendo con un profondo segno di assenso. < Sta bene... Buon proseguimento. > Si congeda da lei, tenendo gli occhi su di lei e senza staccarveli neanche per guardare il diario che lei ha smollato al centro della stanza. < E' stato bello vederti, comunque. > Sono le ultime parole che le rivolge, prima di voltarsi e riappropriarsi del bicchiere, che porta alle labbra per poi indugiare qualche istante, prima di vuotarselo in gola.
Ainley [Locanda - Stanza Ryner] Mentre con passo misurato torna a dirigersi verso la porta le giungono le parole sarcastiche d'ei, parole alle quali ella risponde senza smettere di muoversi { Puoi continuare a immaginare, oppure puoi affrontare la realtà .. la scelta è solo tua } non si volta nemmeno nel dirgli quelle parole, il tono basso che, suo malgrado, è traditore di una spossatezza emotiva altrimenti impercettibile. Raggiunto l'uscio lo farebbe ruotar di poco sui cardini, quel che le basta a passar oltre, per poi richiuderselo alle spalle. Non lo sbatte, lo accompagna anzi, chiudendolo dolcemente dietro di sé e lasciando Ryner solo in quella stanza in affitto.