21:11 Ainley [CFN – Stanza personale]
Rientra soltanto ora nella propria stanza, richiudendosi la porta alle
spalle prima di fermarsi al centro della camera e allungare ambo le
braccia verso il soffitto. Si protende verso l'alto, stirando ogni
muscolo indolenzito dall'esercizio fisico appena terminato. Non che
fosse qualcosa di molto pesante, semplicemente ha dedicato una parte del
suo tempo a Runya, come ogni giorno accade – da un po' di tempo a
questa parte.
21:15 Ainley [CFN – Stanza personale]
Indossa i suoi soliti vestiti, quei pantaloni bianchi sovrastati da
una casacca blu notte che le lascia scoperta una spalla, impolverati e
chiazzati di sporco. Sfilando davanti allo specchio appeso ad una
parete, la mezzelfa vi si ferma di fronte, osservando la propria
immagine riflessa. Lentamente i lineamenti si stan facendo meno tirati,
la pelle meno tesa sopra le ossa, imbottite da uno strato in più di
ciccia. Ciccia tonica ovviamente, grazie al movimento cui si sottopone.
Osservando i propri lineamenti su quella superficie riflettente rimane
lì una manciata di secondi più che abbondante, in silenzio, prima di
passare oltre e dirigere i propri passi verso al letto.
21:19 Ainley [CFN – Stanza personale]
Una volta raggiunto il proprio giaciglio, attaccato con la testiera
alla parete, si lascia ricader seduta sul bordo prima di scivolar stesa
in trasversale sopra di esso. In realtà non bada nemmeno a cosa vi sia
riposto sopra, finendo per poggiarsi direttamente sopra delle pergamene
precedentemente lasciate lì da ore. Con uno sbuffo e una smorfia, tenta
di sfilarsele da sotto la schiena con la destra, inarcandosi un poco per
facilitarsi la cosa. Soltanto una volta che vi sarà riuscita,
perplessa, dimentica del contenuto di quelle missive, reggerebbe
l'ultima fra le dita e se la porterebbe dinanzi al viso, scorrendone con
gli occhi di smeraldo le righe su di essa vergate.
21:25 Ainley [CFN – Stanza personale]
Il maltempo al di fuori del castello riversa la pioggia scrosciante
contro la porta a vetri che da' sul balcone, ma non una goccia si
riversa all'interno di quella camera. Alla luce di lumi e candele la
biondina vaglia quelle righe, l'espressione che si tinge di un velo di
malinconia, di rimpianto { .. la prima e l'ultima .. } le sfugge
dalle labbra in un tono talmente basso che definirlo fievole sarebbe un
eufemismo. Chiude allora gli occhi, lasciando riversare il proprio
braccio e quella lettera di nuovo sulle coperte con un abbandono
arrendevole.
21:31 Ainley [CFN – Stanza personale]
Nonostante i muscoli del corpo rilassati in quell'abbandono,
l'espressione di lei è tutto men che serena. Infatti a discapito delle
palpebre abbassate si corruccia in viso, preda di chissà quali pensieri
che la inducono poco dopo ancor una volta a schiuer gli occhi per
puntare l'iridi di quell'intenso verde foresta sul soffitto. Questo poco
prima di richiuderli e coprirsi con l'avambraccio sinistro, l'incavo
del gomito poggiato sul setto nasale. Emette uno sbuffo dal piccolo
naso, arricciandolo, ritrovandosi a mormorare nuovamente { .. un vuoto .. } e poi più niente.
21:38 Ainley [CFN – Stanza personale]
Solo il bussare del paggetto al suo servizio – per ordini paterni – la
distoglie da quel momento di assoluto sconforto. D'altra parte, nemmeno
in precedenza era insensibile ai capricci del tempo. Sollevandosi di
nuovo a sedere andrebbe a puntar di nuovo lo sguardo verso l'uscio, dal
quale fa capolino il dipendente del castello con un vassoio. L'odore del
cibo sembra risvegliare la mezzosangue, che indicando il tavolo di
modiche dimensioni con un cenno del capo, si appresta a tornare in
piedi. Un cenno di congedo e poche parole per affermare di non aver
bisogno d'altro, prima di muoversi dopo aver atteso l'allontanarsi del
paggio. Soltanto successivamente al suono della porta che torna a
richiudersi, prenderebbe posto su una sedia per iniziare a mangiare.
Un'altra serata in solitudine. Un altro giorno ad attenderla.