venerdì 28 giugno 2013

Epilogo di un'altra giornata tempestosa


21:11 Ainley [CFN – Stanza personale] Rientra soltanto ora nella propria stanza, richiudendosi la porta alle spalle prima di fermarsi al centro della camera e allungare ambo le braccia verso il soffitto. Si protende verso l'alto, stirando ogni muscolo indolenzito dall'esercizio fisico appena terminato. Non che fosse qualcosa di molto pesante, semplicemente ha dedicato una parte del suo tempo a Runya, come ogni giorno accade – da un po' di tempo a questa parte.
21:15 Ainley [CFN – Stanza personale] Indossa i suoi soliti vestiti, quei pantaloni bianchi sovrastati da una casacca blu notte che le lascia scoperta una spalla, impolverati e chiazzati di sporco. Sfilando davanti allo specchio appeso ad una parete, la mezzelfa vi si ferma di fronte, osservando la propria immagine riflessa. Lentamente i lineamenti si stan facendo meno tirati, la pelle meno tesa sopra le ossa, imbottite da uno strato in più di ciccia. Ciccia tonica ovviamente, grazie al movimento cui si sottopone. Osservando i propri lineamenti su quella superficie riflettente rimane lì una manciata di secondi più che abbondante, in silenzio, prima di passare oltre e dirigere i propri passi verso al letto.
21:19 Ainley [CFN – Stanza personale] Una volta raggiunto il proprio giaciglio, attaccato con la testiera alla parete, si lascia ricader seduta sul bordo prima di scivolar stesa in trasversale sopra di esso. In realtà non bada nemmeno a cosa vi sia riposto sopra, finendo per poggiarsi direttamente sopra delle pergamene precedentemente lasciate lì da ore. Con uno sbuffo e una smorfia, tenta di sfilarsele da sotto la schiena con la destra, inarcandosi un poco per facilitarsi la cosa. Soltanto una volta che vi sarà riuscita, perplessa, dimentica del contenuto di quelle missive, reggerebbe l'ultima fra le dita e se la porterebbe dinanzi al viso, scorrendone con gli occhi di smeraldo le righe su di essa vergate.
21:25 Ainley [CFN – Stanza personale] Il maltempo al di fuori del castello riversa la pioggia scrosciante contro la porta a vetri che da' sul balcone, ma non una goccia si riversa all'interno di quella camera. Alla luce di lumi e candele la biondina vaglia quelle righe, l'espressione che si tinge di un velo di malinconia, di rimpianto { .. la prima e l'ultima .. } le sfugge dalle labbra in un tono talmente basso che definirlo fievole sarebbe un eufemismo. Chiude allora gli occhi, lasciando riversare il proprio braccio e quella lettera di nuovo sulle coperte con un abbandono arrendevole.
21:31 Ainley [CFN – Stanza personale] Nonostante i muscoli del corpo rilassati in quell'abbandono, l'espressione di lei è tutto men che serena. Infatti a discapito delle palpebre abbassate si corruccia in viso, preda di chissà quali pensieri che la inducono poco dopo ancor una volta a schiuer gli occhi per puntare l'iridi di quell'intenso verde foresta sul soffitto. Questo poco prima di richiuderli e coprirsi con l'avambraccio sinistro, l'incavo del gomito poggiato sul setto nasale. Emette uno sbuffo dal piccolo naso, arricciandolo, ritrovandosi a mormorare nuovamente { .. un vuoto .. } e poi più niente.
21:38 Ainley [CFN – Stanza personale] Solo il bussare del paggetto al suo servizio – per ordini paterni – la distoglie da quel momento di assoluto sconforto. D'altra parte, nemmeno in precedenza era insensibile ai capricci del tempo. Sollevandosi di nuovo a sedere andrebbe a puntar di nuovo lo sguardo verso l'uscio, dal quale fa capolino il dipendente del castello con un vassoio. L'odore del cibo sembra risvegliare la mezzosangue, che indicando il tavolo di modiche dimensioni con un cenno del capo, si appresta a tornare in piedi. Un cenno di congedo e poche parole per affermare di non aver bisogno d'altro, prima di muoversi dopo aver atteso l'allontanarsi del paggio. Soltanto successivamente al suono della porta che torna a richiudersi, prenderebbe posto su una sedia per iniziare a mangiare. Un'altra serata in solitudine. Un altro giorno ad attenderla.