lunedì 16 aprile 2012

Permesso concesso

14:09 Ainley [Locanda - Tavolo] Seduta al solito tavolo che è tornata ad occupare di tanto in tanto dal proprio ritorno in città, la mezzelfa sta giusto finendo di spazzolare il piatto nel quale le è stato precedentemente servito il pasto. Fa sparire il pezzo di pane in bocca quindi, allontanandosi da davanti il desco quasi lucido da quant'è pulito. Indossa i suoi soliti abiti prettamente invernali, costituiti da un paio di pantaloni in velluto nero ed una camiciola bianca, stretta al busto dal corsetto in cuoio nero. La cintura pendente leggermente verso sinistra reca dal medesimo lato la spada bifilare, mentre sul fianco destro v'è la daga. Niente di insolito insomma nel suo abbigliamento e nel suo aspetto, fatta eccezione per alcuni segni rossi sulla pelle che, più simili a lividi sbiaditi invero, spiccano un poco dalla scollatura della camicia.
14:14 Talesin_Telrunya [Locanda “Il Principe”] {Salone principale} Languido il fruscio del vento nelle strade della cittadina pedemontana, accompagna l’incedere della Leggenda laddove il cielo grigio e plumbeo lo aiuta nel nascondersi come un ragno in cerca della preda tra le ombre, pronto a balzare in avanti solo che ce ne sia bisogno. Non c’è un particolare motivo per questo atteggiamento, ma l’elfo per abitudine inveterata oramai si fida solo delle tenebre. Ne esce solo quando la Locanda del Principe gli si prospetta dinnanzi. Deve parlare con l’oste ed è per questo che fa il proprio ingresso nel salone.
14:17 Ainley [Locanda - Tavolo] Posta di schiena al muro, ha la finestra alla propria sinistra ed il resto della sala a portata di sguardo. Per questo non le è difficile notar lo schiudersi della porta, alla quale comunque presta poca attenzione, almeno finché con la coda dell'occhio una sagoma che ha qualcosa di familiare la costringe a tornar con l'occhi verdi sul nuovo giunto. Sbatte un paio di volte le palpebre, la sorpresa iniziale che sfuma in favore di un'espressione più neutra nel riconoscere il padre, che capita a fagiolo. Abbozza un mezzo sorriso, andando a cercar con la sinistra il proprio bicchiere colmo d'acqua mentre solleva la destra, a salutare con un semplice cenno.
14:22 Talesin_Telrunya [Locanda “Il Principe”] {Salone principale} Vede sua figlia e ricambia distrattamente il suo cenno di saluto, prima di recarsi dall’oste e confabulare qualcosa con lui a voce alquanto bassa e passandogli un foglietto; indi poggia il palmo della mandritta sul collo, a destra, spingendolo di scatto verso sinistra e facendo scricchiolare la colonna vertebrale e poi ripetendo la stessa azione dalla parte opposta, prima di accomodarsi al tavolo della figlia, ovviamente senza chiedere il permesso [Allora? Stai per caso aspettando qualcuno]. Sorriso allusivo ed ammiccante quello che l’elfo palesa. In realtà come al solito è freddo e distante, ma è un attore nato, per cui fa quello che gli riesce più naturale in ogni situazione: fingere e mentire.
14:27 Ainley [Locanda - Tavolo] Lo segue con lo sguardo mentre beve un sorso. Lo vede confabulare con l'oste e una scintilla di interesse le si accende in quegli occhi verdi, ma non può far altro che aspettare e vedere. Vuota quel bicchiere d'acqua in un sorso prima che il padre, finito di parlare con l'oste, dirige i suoi passi verso di lei. Il suo comportamento è ancora un po' inusuale, almeno per lei, ma accoglie quella semplice domanda con una scrollata di spalle { No .. ma già che ci sei ne approfitto, ho una cosa da chiederti } gli si rivolge, schietta e diretta come suo solito. Non commenta il suo sedersi senza permesso, d'altra parte non ne aveva certo bisogno.
14:35 Talesin_Telrunya [Locanda “Il Principe”] {Salone principale} Si sbraca, come non è solito fare, appoggiando il tacco dello stivale sinistro sul tavolo ed incrociandovi il destro, incrociando altresì le braccia al petto mentre ascolta le parole della figlia [Ah ma davvero? Sola soletta? Va bene sputa il rospo, cosa hai da chiedermi?] le dice mentre continua a guardarla con quell'aria lievemente canzonatoria, quasi come si farebbe con un bambino. Solo un cenno distratto viene rivolto verso un garzone, che non si preoccupa nemmeno di guardare in volto.
14:38 Ainley [Locanda - Tavolo] Ricambia il fare del padre con un sorrisetto altrettanto ironico e canzonatorio { Sì, sola soletta .. } ripete, senza lasciarsi impressionare certo da un atteggiamento simile, prima di tornar un poco più seria e apparentemente indifferente mentre si rigire il bicchiere fra le mani { Chiedo il permesso di andare a Tyrsis per un po' .. } la butta lì, così, quella strana richiesta, che la vede alzar di nuovo tardivamente lo sguardo dal tavolo al volto dell'elfo che ha di fronte. 
14:45 Talesin_Telrunya [Locanda “Il Principe”] {Salone principale} Arriva nel frattempo il garzone presso di Talesin, che si rimette a sedere in maniera conveniente prima di ordinare un’acquavite [E tu prendi nulla?] chiede alla figlia prima di udire la di lei richiesta [Capisco, ma Ryner non potrebbe invece venire qui? Qui abbiamo un bel castello, con tutte le comodità…]. In realtà Talesin non ha idea del perché Ainley voglia recarsi a Tyrsis ma le risponde così per mero gusto di stuzzicarla, studiarne le reazioni.
14:51 Ainley [Locanda - Tavolo] Scuote appena il capo alla prima domanda di Talesin riguardo le ordinazioni, avendo già mangiato e bevuto. Quando poi l'osservazione d'ei in risposta alla propria richiesta le giunge, lei sbatte un paio di volte le palpebre, come sorpresa di tanta perspicacia e indugia un poco, nel fornire replica { .. Be' .. in realtà è già stato qui qualche giorno .. } e nel dirlo sulle gote le si affaccia un leggero colorito porpora, mentre per riflesso la destra si solleva ad andare a posarsi sul lato del collo medesimo, in un fare che simula l'intenzione di grattarsi delicatamente mentre in realtà va a sfiorare i segni che ancor le son rimasti sulla pelle chiara { In ogni caso anche se è appena stato promosso non credo abbia tutta questa libertà di movimento .. } afferma in un secondo momento. 
14:56 Talesin_Telrunya [Locanda “Il Principe”] {Salone principale} Arriva trafelato il garzone con un calice di cristallo riempito per mezzo di acquavite che Talesin afferra per lo stelo ed inizia a sorseggiare mentre gli occhi non si staccano dal volto di qua figlia e quel rossore appena accennato delle gote è un segno evidente, prima delle parole di Ainley che lo confermano, che ha colto nel segno [Mh, capisco. Beh] dice facendo spallucce [dato che per ora non sembrano profilarsi minacce all’orizzonte direi che puoi andare senza problemi e comunque tini presente quello che ti ho detto. Se vuoi invitarlo qui al castello sarà nostro gradito ospite]
15:03 Ainley [Locanda - Tavolo] La risposta affermativa dell'elfo è come se la accendesse di nuova vita, perché sembra riattivarsi nel suo modo di fare e di parlare { Perfetto } proferisce quasi con slancio, andando a lasciar stare quel bicchiere ormai vuoto per posar ambo le mani sul bordo del tavolo per alzarsi in piedi { .. grazie } aggiunge dopo un istante, cercando un momento di più gli occhi del padre, abbozzando un sorriso { Starò via un paio di settimane .. parto subito, se succede qualcosa sapete dove trovarmi . Manderò Altais fin al castello a giorni alterni } e fa un paio di passi per aggirare quel tavolo. Nel farlo afferra il proprio mantello, appoggiato alla propria sedia, già pronta ad andare.
15:10 Talesin_Telrunya [Locanda “Il Principe”] {Salone principale} Una reazione quella della figlia che l’elfo considera alquanto esagerata: sembra come un corridore che non aspettava altro per scattare e correre via. Dopo che Ainley è uscita o, meglio, si è precipitata fuori dalla locanda, Talesin scuote lievemente la testa facendo spallucce, mentre una specie di ghigno gli si stampa in faccia. Chissà se un giorno anche la madre di Ainley lo aveva amato in quel modo. Lui non se lo ricorda: a malapena ne ricorda qualche tratto somatico ma è stata una delle tante e di certo non una di quelle che ha reputato importanti, come forse solo Artemisia ha saputo essere. Finisce l’acquavite in un sol sorso, tossicchiando perché una goccia gli è andata di traverso, prima di far scivolare qualche moneta sul tavolo della locanda ed uscire quindi in strada.