lunedì 19 dicembre 2011

Delusione addolcita nell'attesa di Ryner

22:25 Ainley [Locanda - Bancone] Se ne sta seduta per conto suo a rigirare il cucchiaino nel bicchiere della propria tisana, lì al bancone della sala grande. Coi gomiti poggiati sulla lignea superficie, si lascia andare ad un moderato sbadiglio che va a coprire con la mano guantata libera. Sembra stanca, il ché è normale, vista l'ora tarda. Eppure non sembra ancora intenzionata a tornarsene in camera, forse perché sta aspettando qualcuno. In effetti ogni tanto volge il capo verso il resto della sala e chi vi accede dall'ingresso, arricciando le labbra ogni volta per la delusione { uff .. } sbuffa ad un certo punto, reclinando un poco il capo in avanti, i lunghi capelli biondi che scivolano leggermente dalle spalle a incorniciarle il volto d'ibrida, celandole le orecchie a punta.
22:32 Anhya [Esterno Locanda] Sospiri spazientiti precedono il passaggio della silvana diretta con passo avventato all’ingresso della Locanda dell’Eletto, sede di ritrovo e ristoro per molti. Proprio questo l’intento della giovane che si scrolla di dosso il tulle inzuppato dei suoi cappelli riportandoli con gesto seccato sulla schiena. Soffia e sbuffa mentre sfuggono al respiro goccioline piovane…e Ilmen? Beh Ilmen si è scoperto di una gratitudine smisurata, così l’elfa non può fare altro che rivolgergli uno sguardo clemente dopo aver completato il tragitto che la porta proprio dinanzi all’ingresso[Presto sarai al caldo ] Promette spingendo con la forza che le è consentita sulla maniglia per poi in breve trovarsi aldilà dell’uscio; un’ombra zuppa e tremolante che stringe tra le braccia ciò che sembra essere un micio altrettanto disagiato [Salve!] unico saluto ad ogni cliente. Gli occhi di un blu intenso e abbagliante come i cieli d’estate corrono sulla sagoma dell’oste; per ora il suo unico ora il suo unico interesse.
22:33 Ainley [Locanda - Bancone] Nel suo corto vestito senza maniche, si volta un'altra volta verso la porta posandovi l'occhi di smeraldo, ed un'altra volta rimane delusa da chi entra ed esce dalla Locanda. Sopra la verde stoffa dell'abitino il busto è fascato da un corpetto in cuoio nero che, oltre a fornire una certa protezione per quanto leggera, ne evidenzia la curva dei fianchi. Le lunghe gambe, prive di calzamaglia, s'infilano in un paio di corti stivaletti rinforzati, anch'essi neri come la cintura in cuoio alla quale è appesa la semplice scarsella che si porta sempre appresso. Solleva la propria tisana, ormai fredda, per berne un sorso, finendola con quell'unico gesto prima di riappoggiarla senza entusiasmo sulla superficie lignea alla quale ancora s'appoggia. Fuori ancora pioviggina, sembra proprio non voler smettere molto presto, il ché ormai non le importa più { .. speriamo che almeno domani migliori .. } mormora fra sé e sé, sussurro che si perde nel sottofondo della sala.
22:46 Anhya [Locanda dell’Eletto] (bancone) Accenna un live sorriso al locandiere sollevando appena entrambe le braccia coperte di una strana peluria nera, nella quale, sol dedicandole maggiore attenzione potranno essere individuate due fiamme verdognole, lucenti…[Per un lui un piatto di latte tiepido…per me lo stesso…]dirà distratta dalla voce altrui mentre lo sguardo scivola sulla bionda accanto [Ehem! speriamo..] replica con una certa timidezza che non le appartiene per poi dedicare un’occhiata curiosa alla bacheca cittadina [Novità sull’epidemia?] strano modo di iniziare una conversazione soprattutto se non si conosce l’interlocutore ma di convenevoli Anhya spesso ne fa volentieri a meno. Soltanto ora siede, graziosa eppure disinvolta mentre si china a lasciare che Ilmen ritrovi il posto più consono alla sua natura.
22:52 Ainley [Locanda - Bancone] Sussulta ad una risposta che non s'aspetta, la voce di Anhya che timidamente le risponde che la distrae da ogni pensiero che l'ha tenuta impegnata fino a quel momento per voltarsi a guardarla fra il sorpreso e l'imbarazzato { ehm .. } fa per porger le sue scuse, già abbozzando un tenue sorriso un po' teso, quando la domanda di quella nuova compagnia la interrompe sul nascere, portandola a lanciar un'occhiata veloce alla bacheca interna della Locanda. Si stringe nelle spalle quindi, lasciando già intuire la risposta che segue { .. non saprei .. } in effetti non vi ha fatto per nulla caso. Tornando a posar l'iridi di quel verde intenso sull'elfa affianco, eccola abbassar l'occhi sul micio che ella si porta appresso e per il quale ha chiesto un piattino di latte { .. che .. che carino .. } si lascia sfuggire, di nuovo.
23:01 Anhya [Locanda dell’Eletto] (bancone) La curiosità fa parte della natura dell’animo avventuriero, ma in Anhya più che curiosità si è sviluppata negli anni una sorta di attenzione ad ogni evento reputato da lei “di un certo interesse”. Un’epidemia nella capitale elfica può scatenare circostanze che andranno prima o poi a coinvolgere il mondo conosciuto, tuttavia la giovane donna seduta a sorseggiare una bevanda al bancone, pare alquanto distaccata da questa faccenda. Si stringono le palpebra e tra le due fessure che si vanno a creare, le iridi sembrano esaminare il volto giovane e pulito della ragazza accanto [Molto e strano a dirsi da un gatto, molto affettuoso…vi accompagnate di qualche animale?]parla del più e del meno dunque…un argomento come un altro?
23:05 Ainley [Locanda - Bancone] Di nuovo quasi sussulta, forse davvero non essendosi accorta di aver pronunciato tali parole ad un tono di voce tranquillamente udibile dall'elfa presente { Uh } sbatte un paio di volte le palpebre, ascoltandone la domanda, subito volgendo a lei risposta { .. no .. non .. } si blocca sul nascere, correggendosi { .. be', no a parte il mio cavallo .. } il ché la riporta col pensiero all'argomento che la teneva così assorta fino a poco prima. Nuovamente sorride, nuovamente distoglie lo sguardo per lanciarlo alla porta, di nuovo senza alcun risultato. Quel sorriso le si smorza appena sul candido volto.
23:06 Muriel [esterno locanda] L’elfo aveva intrapreso un aspro cammino che l’aveva portato sino a quella cittadina di cui sapeva davvero ben poco, qualcuno gli aveva dato precise indicazioni ed aveva finito con il ritrovarsi presso quella che sembrerebbe una locanda, o almeno così pare dall’esterno. Il giovane avanza sotto la pioggia, il lungo mantello scuro che porta sulle spalle è dotato di un cappuccio che porta levato sul capo ma solo per esigenza, la pioggia pare non concedere tregua in quella che è la prima sera che trascorre in quel luogo ancora tutto da scoprire.
23:14 Muriel [esterno locanda] Avanza imperterrito con passo marziale, le suole degli alti stivali di nero cuoio vanno battendo sul ciottolato della via, non si guarda intorno, anzi, il suo sguardo è rivolto all’entrata della locanda dalla quale nessuno pare uscire al momento. Ultimi passi quelli che muove sino a giungere innanzi la lignea. La mandritta solleva all’altezza del pomello di questa, una lieve torsione del polso ed ecco il meccanismo scattare, lieve pressione esercitata verso l’interno, ed ecco la porta aprirsi poco a poco.
23:16 Anhya [Locanda dell’Eletto] (bancone) Il locandiere ha un’aria avvilita o è idea sua? E’ un pensiero che non merita molta attenzione poiché non appena l’elfo disporrà la bevanda sul bancone seguito da quel piattino fumante che ora la silvana solleva tra pollice e indice di entrambe le mani cominciando a soffiarci dentro, ella non ci tornerà su. Piuttosto seguirà la direzione dello sguardo della compagna di bancone [Sono creature magnifiche libere e intelligenti…ma] e facendo un cenno in direzione dell’ingresso [non vi aspetterete che faccia capolino dalla porta vero?] dirà lasciando intuire una nota divertita nella voce dai profondi toni; correndo poi nuovamente con gli occhi dove prima..qualcuno fa il suo ingresso [forse il vostro destriero?]
23:20 Ainley [Locanda - Bancone] Espressione interrogativa le si palesa sul volto d'ibrida, andando a suggellare un sommesso { eh ? } che inizialmente è l'unica cosa che le esce dalle rosee. Poi la porta si apre di nuovo e lei, come Anhya, si volge per avvedersi dell'identità di chi entra. Un elfo. Nessuno che conosce. Non colui che s'aspetta. Le spalle le si incurvano ancora una volta, sotto il peso della delusione, prima di tornar a osservare l'elfa che ha accanto e abbozzare a lei un mezzo sorriso un po' divertito, almeno così parrebbe { No no .. non m'aspetto nulla di simile .. } le si rivolge semplicemente, incrociando in senso inverso a com'era messa fino a quel momento le caviglie sotto lo sgabello.
23:23 Muriel [ingresso locanda] Ed eccolo dunque fare il suo ingresso all’interno del loco, portando con sé una ventata piuttosto fresca, qualche gocciolina di pioggia si insinua verso l’interno. La luce del loco così si irradia sul corpo del figuro, celato nel suo lungo mantello nero. La mandritta si era discostata dalla porta che aveva finito con il richiudersi alle sue spalle. Un passo poi un altro, va compiendo verso l’interno nel mentre la mancina solleva all’altezza del capo in modo da potersi sfilare il cappuccio che di lì a poco gli si posa sulle spalle non propriamente imponenti.
23:31 Anhya [Locanda dell’Eletto] (bancone) Poco leggibile il senso dell’umorismo di cui fa sfoggio la silvana ma forse è troppo chiedere dall’attenzione di un’estranea [Certo! ]mormora annuendo non più rivolta all’ingresso per cui, non riuscirà a cogliere i dettagli del nuovo arrivato. Una ventata le arriva tra capo e collo scatenandole un brivido attraverso la schiena che farà oscillare il latte sul piattino. Piatto che ancor stringe tra le mani soffiandoci dentro nel tentativo di renderlo un cibo appetibile per il povero micio [Ci siamo quasi…]e non si capisce se parli al gatto al nuovo arrivato o alla compagna che sempre più le sembra distratta da pensieri legittimamente suoi.
23:35 Ainley [Locanda - Bancone] Distolta l'attenzione dal nuovo arrivato, la mezzelfa torna a fissare il proprio bicchiere, ormai vuoto, per una manciata di secondi. Quindi sembra indugiare, lanciando un'occhiata di sottecchi ancora una volta ad Anhya ed al suo fare. Sembra quasi lì lì per aprire di nuovo bocca, questa volta decisamente rivolta a lei e non ad esternare un pensiero astratto { ehm .. } in tal modo ne cercherebbe l'attenzione, volgendo chiaramente la propria sull'elfa, ed una volta avutala ecco che continua { .. mi chiedevo, avete mai sentito del Villaggio del Leone ? } così, di punto in bianco, nemmeno lei par proprio il tipo da convenevoli o giri di parole.
23:38 Muriel [pressi sala - interno] Adesso il pallido volto dai fini tratti, rivela le puntute orecchie, insomma segno di distinzione per quelli della sua razza. Gli occhi di un colore dorato si muovono all’interno del loco che mai prima di allora aveva avuto modo di vedere, le labbra sottili sono ben serrate ed i lunghi capelli lisci ed umidicci gli ricadono lungo le spalle sino a coprirgli parte della schiena. La sagoma sembra rilasciare piccole pozzanghere d’acqua mentre avanza, segno che lì fuori la pioggia imperversa. Non ci impiega poi molto a giungere al bancone, mentre si fa strada tra gli avventori presenti nel loco, sembra essere bene attento a non entrare in diretto contatto con alcuno di questi. La locanda non sembrava essere piena zeppa di gente come erano di solito, anzi questa dava la parvenza di un posto davvero tranquillo. [hem…] si schiarisce la voce l’elfo mentre si accosta del tutto al bancone, alla destra delle due dame intente a favellare tra loro.
23:52 Anhya [Locanda dell’Eletto] (bancone) S’allarga quel sorriso mostrando una fila di splendenti perle, seducente, saccente quasi eppure incurante di apparirne tale. Chinandosi dunque a lasciare la bevanda ormai fredda alla bestiola affamata, torna ora alla posizione di prima, comodo il tronco a poggiare i gomiti sul bancone, i palmi ad incorniciare il mento ignorando volutamente il proprio calice di latte [Dunque questo vi preoccupava…purtroppo non posso esservi d’aiuto…]esordisce [Io stessa ho abbandonato i confini del mio villaggio soltanto nelle ultime lune…ma..]soltanto ora pare tentennare la sicurezza del suo dire, sfrutta quell’istante per posar lo sguardo sfuggevole sull’uomo, un giovane l’elfo poco distante e poi infine, tornare su di lei [Se mi è lecito chiedere, posso sapere cosa trovate di interesse in quel posto?] una domanda legittima per un altrettanto legittimo dubbio .
23:57 Ainley [Locanda - Bancone] { Ah } non riesce a frenare la nuova delusione alla risposta negativa dell'altra, ma non lascia sfumare un nuovo sorriso che seppur vagamente malinconico è anche comprensivo e grato, se non altro per la cortesia dimostratale. Poi la distrae il fare di Muriel che, appena accostatosi al bancone, ecco che si schiarisce la voce. Un'occhiata veloce, un'aria interrogativa e di nuovo posa l'occhi verdi su Anhya, la cui domanda la riporta su di lei con tutta la sua attenzione. Di nuovo indugia un momento, ma distogliendo lo sguardo per posarlo sul bancone alla fine risponde { .. è un posto .. in cui sento di dover andare .. } sembra restia a voler spiegare, a dire di più, ma comunque aggiunge dopo un momento { .. vorrei sapere alcune cose che solo là potrò apprendere .. }
23:59 Muriel [bancone] Lo sguardo si punta sull’oste nell’immediato, non favella ancora nulla in direzione di questi, come se stesse ponderando su cosa ordinare. Nel contempo ambo le mani va accostando all’altezza del collo per slacciare un po’ il legaccio che teneva il mantello ben saldo sulle sue spalle. L’intero corpo del giovane ancora gronda di goccioline di pioggia, segno che era stato fuori alle intemperie per molto tempo prima di giungere sino alla locanda. Ed è in quel momento che lo sguardo china per seguire le proprie dita, lunghe e sottili, che si muovono sapienti slegando, con una certa velocità, il nodo. Per il momento non presta ancora sufficiente attenzione a ciò che lo circonda, limitandosi a cercare di asciugarsi per quel che può. Ed è solo quando riesce a liberar il legaccio al collo che smuove le braccia, facendo sì che il mantello si apra sul davanti, rivelando delle vesti piuttosto comode. Una camicia bianca e larga dallo scollo a V, dei pantaloni attillati in pelle nera che finiscono in alti stivali in cuoio nero, insomma degli abiti semplici, nulla di particolare.
00:11 Anhya [Locanda dell’Eletto] (bancone) Annuisce seguendo lo sguardo di Ainley che va a finire sul parirazza appena giunto. Sol’ora dedica ad egli una maggiore attenzione che però non incappa in invadenze di sorta senza soffermarsi troppo esamina ciò che alla vista si mostra per poi tornare con maggiore interesse ed un pizzico di ironia sulla coetanea [Oh il grande dilemma della conoscenza!…tutti vorremmo avere delle risposte su ogni cosa chi più chi meno…alla fine…spesso]sembra correggersi [la risposta si trova più vicino di quanto immaginiamo…] mormora portando solo ora il bicchiere alle labbra. Sorsi piccoli, fare meditabondo mentre Ilmen ricomincia a dimostrare la gratitudine di chi ha la pancia piena e vicino ha il suo salvatore…
00:16 Ainley [Locanda - Bancone] Un po' sorpresa del dire dell'altra, alla fine annuisce, facendosi pensierosa per diversi istanti durante i quali mantiene uno sguardo basso e assorto. Quell'aria così seria vien inframmezzata da uno sbadiglio, inatteso, che la costringe a sollevar la dritta guantata a celar le labbra schiuse. Due piccole lacrimucce le sbucano ai lati degli occhi, vagamente lucidi quando torna a riaprirli. Ancora un'ultima volta volge quello sguardo assolutamente poco speranzoso verso la porta, lasciandosi sfuggire un tenue sospiro all'evidenza dell'inutilità di quel gesto. Quindi, spostando l'iridi sull'elfa con cui ha parlato sino a pochi secondi prima, ruota sullo sgabello già accennando ad alzarsi { Vogliate scusarmi, la stanchezza sta prendendo il sopravvento .. vi ringrazio molto per il vostro consiglio, spero di rivedervi }
00:19 Muriel [bancone] Una volta sistematosi per bene, ecco che va accomodandosi su di uno sgabello vuoto, non dista molto dalle dame, tuttavia al momento sembra essere preso dalla sua ordinazione una volta che l’oste gli si avvicina […del vino…e che sia di buona annata…] un po’ inusuale che un elfo chieda una bevanda simile ma egli aveva bevuto cose ben più alcoliche in vita sua, oramai l’abitudine aveva preso il sopravvento. Così ribadisce l’ordinazione con voce bassa e roca, un timbro caldo si direbbe, cosa che stona molto con l’aspetto freddo ed austero dell’intero figuro dal volto pallido ed inespressivo. La mandritta adagia sul bancone mentre lo sguardo si discosta dall’oste che si allontana per qualche minuto, intanto le punte delle lunghe falangi prendono a muoversi lentamente, il giovane prende a tamburellare un ritmo regolare come se stesse scandendo il tempo che passa. Il capo inclina in direzione del vociferare proveniente dalle due dame, lo sguardo posa su di loro per qualche attimo, come se le stesse studiando ed è soltanto in quell’istante labile, che si ritrova a sfiorare lo sguardo di Anhya anche se solo per poco. Ed è in quell’attimo stesso che Ainley va sollevandosi, che avesse l’intento di allontanarsi?
00:30 Anhya [Locanda dell’Eletto] (bancone) Ricambia gentilezza per gentilezza e così con grande garbo, china il capo di nere ciocche pregne d’acqua [E di che?] replica sbarrando gli occhi mentre le spalle già si sollevano in un gesto di formale stupore [lo spero anche io…]l’ha istruita bene il nonno e di questo ne è grata. Così è riuscita la mezza a risvegliare nuove curiosità, il villaggio del leone..da tenere a mente. Inatteso il silenzio che con la dipartita della compagna si va a creare…silenzio interrotto però dal quel tamburellare del suo vicino; un tizio impettito all’apparenza, ma chi può dirlo. In silenzio fa spallucce come se il quesito non meritasse maggior attenzione e ancora le labbra si bagnano del liquido bianco oramai freddo e poco gradevole. Trattiene una smorfia fissando per qualche istante più del dovuto l’oste.
00:32 Ainley [Locanda - Bancone] Un ultimo sorriso a lei, prima di avviarsi quindi verso le scale. Prima di imboccarle dona una rapida occhiata ad una delle finestre, il vetro che riflette l'interno della sala stessa. Non commenta nulla, non v'è alcun cambiamento nella sua espressione neutra e stanca, prima che ella inizi a salire con passo misurato e non troppo affrettato i gradini uno ad uno, diretta alla propria camera.
[...]
01:08 Ryner [Locanda-Stanza] Non bussa per non far rumore, né si annuncia in alcun modo. E se poi si troverà in una situazione compromettente... beh, amen. Lentamente la sinistra ruota la maniglia della porta, prima di sospingerla dolcemente così da aprirsi uno spiraglio verso l'interno della stanza. Ecco che cerca di sgusciar dentro, lentamente, profilandosi per non allargar troppo quel cono di luce generato dalle lampade ad olio nel corridoio onde evitare il rischio di svegliarla, ammesso che ella stia dormendo. Indossa i soliti calzoni neri, infilati in un paio di pesanti scarponi e stretti intorno alla vita da un ampio cinturone in cuoio. Al di sopra, invece, la solita camicia nera bordata di bianco. Un paio di passi ed è all'interno a girarsi onde accostar silenziosamente la porta dietro di se.
01:11 Ainley [Locanda - Stanza] S'è già liberata di quei vestiti in favore di un abbigliamento più comodo in vista della nottata di riposo. Nottata che sta giusto passando anche troppo in fretta, eppure lei è ancora alla finestra. Ha smesso di piovere per lo meno e l'indomani si prospetta una buona giornata. Magra consolazione per una che ha così tanti pensieri per la mente. I lunghi capelli sciolti le incorniciano il viso, come di consueto, tinti di una sfumatura più calda a causa della lampada ad olio accesa sul comodino. Altrettanto intenso è il colore della corta tunica dalle maniche larghe che le fa da veste da letto, di uno scarlatto più scuro del colore naturale a causa della bassa luminosità della stanza. Ad un certo punto, proprio quando si lascia sfuggire un mesto sospiro, ecco che la porta alle sue spalle vien schiusa, costringendola a voltarsi per avvedersi della persona di Ryner che fa capolino oltre la stessa. La leggera sorpresa sfuma presto dal suo sguardo di smeraldo che si posa sull'uomo, osservandolo senza dir nulla mentre quatto quatto fa il suo ingresso nella camera, in viso un'espressione che si prepara a farsi accusatoria, mentre incrocia ambo le braccia sotto il seno.
01:18 Ryner [Locanda-Stanza] lentamente si gira dunque dopo aver silenziosamente accostato la porta, ed ecco che la trova lì, sveglia ad aspettarlo. Gli occhi si portano subito su di lei e se ne avvede, sfoggiando un ampio sorriso tranquillo mentre i passi si susseguono lentamente verso la sponda sinistra del letto. <ehi> sussurra, manco ci fosse qualcuno da non svegliare ancora in quella stanza <che ci fai ancora in piedi?> domanda, tutto men che accusatorio mentre, lentamente, i piedi van scalcagnando gli scarponi e le mani si portano sul torace a sbottonare dall'alto verso il basso quella camicia leggera. Gli occhi scorrono lentamente quella sagoma, a più riprese, sino a soffermarsi sull'espressione del viso.
01:24 Ainley [Locanda - Stanza] Il fare tranquillo dell'umano che la scopre ancora alzata, le fa inarcar inevitabilmente un sopracciglio, più sorpresa che contrariata, mentre non sembra riuscire a spiccicare parola al riguardo. Irrigidendosi un momento, alla fine emula uno sbuffo a labbra serrate, seccata, senza tuttavia aggiungere altro. Invece si dirige verso il letto senza più guardarlo, i piedi scalzi che non producono alcun suono sulle assi del pavimento. Solo una volta arrivata a portata di materasso comunque vi si abbandonerebbe sopra, dopo averne scostate le coperte { nulla .. buona notte } non un sorriso, non una spiegazione né una domanda, niente se non quell'unico augurio dal tono di voce scostante.
01:29 Ryner [Locanda-Camera] Con una prodezza ed una precisione degni di migliori intenti ecco che distende la mano sinistra di scatto, andando a lanciare letteralmente la camicia sulla sedia dinanzi alla scrivania, ad una manciata di metri da se, prima di sollevare la gamba sinistra piegata ed appoggiare il ginocchio sul materasso. <Ehi...> La richiama, quando la vede giungere presso il letto e prepararsi a dormire. <Non mi saluti nemmeno?> Domanda, pretendendo implicitamente miglior trattamento. Ed ecco che appoggia anche il ginocchio sinistro sul materasso, più avanti del destro, prima di appoggiare avanti la dritta sul materasso, così da potersi protendere maggiormente verso di lei. <eh?>
01:37 Ainley [Locanda - Stanza] Lo ignora nel suo fare, andando per contro a ribattere seccamente { .. no } e null'altro, distendendosi su un fianco e dandogli così le spalle, tirandosi dietro il lembo di coperta che le spetta. Chiude persino gli occhi, come intenzionata a continuare a ignorarlo del tutto o mettersi a dormire, sempre stesso fine comunque. Lì per lì sembra non voler aggiungere altro, ma nonostante tutto, corrucciata in viso, mormorerebbe { .. così impari .. }
01:49 Ryner [Locanda-Camera] <eh?> mugugna, spalancando poi gli occhi a quella replica da parte della mezz'elfa. <ma che dici?> domanda poco dopo, allungando la mano sinistra nel tentativo di artigliare la porzione di coperte che lei si è appena tirato dietro nel tentativo di scoprirla di nuovo, esponendola nuovamente ai propri occhi. <imparo a far che?> domanda, continuando ad avanzare sul materasso nel tentativo di avvicinarlesi prepotentemente a lei, invadendo ampiamente quello che dovrebbe in teoria appartenere a lei. Cerca di avanzare ancora, andando a buttarsi anche lui sul fianco destro, nel tentativo di portarsi alle sue spalle, posto nella medesima posizione. La sinistra s'allunga, cercando ora di cingere il fianco sinistro di lei.
[La role è stata continuata in separata sede per problemi inerenti l'orario]

Ainley [Locanda - Stanza] Il tentativo dell'altro va a buon fine, riuscendo a strapparle dalla debole presa della destra sulle coperte. Per reazione istintiva si raggomitola un poco su sé stessa, le lunghe gambe che si raccolgono un poco di più verso il ventre, come se ora che è priva di coperte si vergognasse o sentisse freddo. Cosa impossibile, vista la temperatura mite della stanza. Cocciuta, non cede, almeno finché non ne avverte il tocco sul fianco che progressivamente l'avvolge ancor prima che lei riesca a divincolarsi. Con uno sbuffetto seccato, ecco che allora è costretta a cercar di ignorarne la vicinanza, cosa assai ardua in quanto acutamente consapevole di ogni centimetro di pelle su cui percepisce la pressione del suo braccio attraverso la stoffa della corta tunica. Ed eccola spezzare quel silenzio che così ostinatamente cercava di tener in piedi { .. dove sei stato fin'ora ? }
Ryner [Locanda - Stanza] lei si oppone, ma non più di tanto pare, tant'è che va a porre fine al silenzio di protesta con quella domanda. <Sono stato trattenuto.> Spiega, ironico, trattenendo a stento una piccola risata che sfocia unicamente in un lieve sbuffo, imitando la solita scusa di lei per le assenze notturne, la cui ultima tra l'altro non è ancora stata spiegata. <Son andato a fare due passi.> Spiega poco dopo, senza portar avanti quella farsa, cercando di avvolgerla maggiormente con il braccio sinistro per poi cercare, con un pò di prepotenza, di tirarsela contro. e qualora serva più forza di quanta è lecito mettere senza proprio costringerla, ecco che andrebbe a strisciare sul letto verso di lei, andando a far aderire il proprio torace, il ventre ed il bacino al retro di lei <cos'è, ti son mancato?> domanda dunque, provocatorio.
Ainley [Locanda - Stanza] Si trattiene dal sussultare, irrigidendo ogni muscolo in un'immobilità forzata in risposta all'aumento della stretta d'ei. Improvvisamente lucida, ogni velo di sonnolenza sparito dalla sua mente per lasciar il posto all'acutezza di ogni suo senso. Il cuore per uno strano motivo accelera i battiti, pompandole a forza sangue sul viso, arrossandole le gote. Eppure poco dopo cede del tutto, nonostante la risposta provocatoria d'ei, rilassandosi nell'andar ad aderire con la schiena contro il petto d'ei, lasciando scivolare la dritta sull'avambraccio dell'uomo in tocco leggero. Ed altrettanto discreta tenta di volger un poco il busto verso di lui, ruotando su sé stessa col bacino e poi con le spalle, andando a ritrovarsi in teoria a pancia in su nel volger il capo tutto verso sinistra, verso Ryner, cercandone gli occhi scuri e quell'espressione sul viso, seria { .. avevi dubbi ? } nemmeno il tono ha un'inflessione particolare che non sia l'ovvietà di quell'unica domanda retorica.
Ryner [Locanda - Stanza] Asseconda quei movimenti allentando la presa così che lei possa girarsi comodamente fino a mettersi a pancia in su. piega su se stesso il braccio destro, adoperandolo come cuscino su cui appoggiare il capo. continua a guardarla, incrociandone ora anche gli occhi, senza però fare una piega. respira lentamente ed in maniera profonda, prima di replicare a quella domanda. <no.> Replica, con un sorrisetto furbo di quelli che, solitamente, appartengono a lei. <ma non si sa mai. Hai un modo tutto tuo di dimostrare le cose.> afferma, cercando di rinsaldare meglio la sinistra sul fianco destro nel tentativo di farla girare di nuovo, sempre nello stesso senso, così da avercela proprio di fronte, faccia a faccia. ammesso che lei glie lo consenta, ovvio, giacchè la forza che lui ci mette non è molta, può serivre più che altro come invito.
Ainley [Locanda - Stanza] Ricambia quel mezzo sorrisetto con uno altrettanto espressivo, l'originale alla volta dell'uomo verso il quale, accettandone l'invito, si volta completamente. Sul fianco sinistro, muove dapprima le gambe, quasi automaticamente, per cercar l'intreccio con quelle dell'altro, per poi tentare discretamente di ricambiare l'abbraccio con il proprio braccio destro, infilandolo fra il suo ed il fianco mancino { Be', sai, mi hai fatta aspettare parecchio .. direi che è lecito che me la prensa un pochino } gli rivela quindi, in tono più basso, più mellifluo, in una sottile provocazione che le si legge nello sguardo. Avvicina un poco il volto al suo, cercando di sfiorargli la punta del naso con il proprio, un tocco fugace che finisce lì. Per il momento.
Ryner [Locanda - Stanza] ecco che, quando lei va ad intrecciare le proprie gambe con quelle di lui, il silenzio viene riempito dal fruscio di pelle contro tessuto, che termina presto giacchè lui si sistema in modo da facilitarla. la mano sinistra rinsalda la presa ora che lei è ferma, e a quelle parole ecco che gli spunta un sorrisetto sul volto. non risponde a quel lieve tocco di nasi, non per ora. <Ah si?> mormora, cercando di avvicinarsi ulteriormente al busto di lei col proprio, tentando di far aderire anche il ventre, ed aumentando ulteriormente l'intreccio tra le loro gambe, facendole risalire le une nelle altre. <Si vede che sei proprio offesissima...> Mormora, riuscendo a malapena a ridacchiare cercando di allungarsi quel poco che gli basta da allungare le labbra così da far sua, almeno per un istante, la sottile bocca di Ainley.
Ainley [Locanda - Stanza] { mmmh .. } un mugulio pensieroso le sgorga dal fondo della gola, in effetti più simile a un miagolio in replica alle parole ironiche dell'umano. Questo dopo quel breve bacio, scoccandogli un'altra occhiata delle sue, prima di schiuder di nuovo le labbra - non certo così sottili, insomma - e replicare { Sì, infatti .. come pensi di farti perdonare ? } indagatoria gli domanda, fissandolo nella penombra della stanza, i loro corpi ormai avvinti l'uno all'altra separati soltanto dalla stoffa dei loro abiti. Silenziosa, gli si stringe ancora un po', facendo salire il ginocchio dritto sino a gincergli il fianco, lì all'altezza del bacino, cercandone lo sguardo con un'intensità che andrebbe a trasmettergli qualcosa come un ".. e ora come la mettiamo ?"
Ryner [Locanda - Stanza] Ascolta quelle parole ed assottiglia leggermente lo sguardo, mentre sente la gamba destra di lei risalirgli la gamba sinistra sino a giungere all'altezza del fianco. non abbassa lo sguardo, sebbene sia memore del vestito che indossa la mezz'elfa e rimane con gli occhi inchiodati su quelli di lei. <Oh non saprei proprio.> Mormora, con la mano sinistra che lentamente va a strusciare lungo il vestito rosso scuro di lei, con un moto lineare e discendente. il tocco è leggero mentre discende la schiena di Ain sino a giungere laddove il vestito sollevato termina, per poi osare oltre, facendo strusciare debolmente i polpasrelli sulla pelle liscia della mezz'elfa. <Hai qualche suggerimento?> Domanda, carezzandola ancora, accentuando ad un certo punto la presa, serrando le dita sulla carne di lei ed avvicinando il viso, così da esserle piuttosto vicino anche col viso, di modo che mentre modula quelle poche parole le proprie labbra sfiorino lievemente quelle di lei.
Ainley [Locanda - Stanza] Un brivido suo malgrado la percorre lungo la spina dorsale, propagandosi dalla schiena al resto del corpo in risposta al tocco altrui, decisamente provocatorio almeno quanto il fare di lei che invece in quella posizione si limita a irrigidire i muscoli delle gambe rinsaldando quella presa che potremmo definire tranquillamente 'possessiva'. Riesce tuttavia a nasconderlo bene, almeno è ciò che si augura, sfoggiando uno dei suoi sorrisi maliziosi e provocatori per prima { .. oh certamente non vale se te lo dico io .. perché invece non provi ad inventarti tu qualcosa ? } gli propone a mezza voce, modulando il tono in modo da renderlo più basso e confidenziale, sensuale in un certo qual modo, protendendosi a sfiorargli di nuovo le labbra lei per prima. Nel caso ci riuscisse, si ritrarrebbe subito, sollevando ancora una volta l'occhi alla ricerca dei suoi, in attesa di vederne la mossa successiva.
Ryner [Locanda - Stanza] Ascolta le sue parole e sente la presa della gamba destra di lei rinsaldarsi sul suo fianco. ne osserva l'aria da finta tonta ed inclina il capo di lato, esibendo per tutta risposta un sorrisetto ben più che malizioso. al momento si sente letteralmente ribollire e lei potrà sentira anche la presa della sua mano sulla coscia farsi più pressante, almeno un istante. Il palmo scivola verso l'alto, sino a portare le punte della dita a contatto con il primo tessuto del vestito corto di lei, ma siccome la presa resta insistente in quello sfregamento, esse si infilano al di sotto e risalgono verso il gluteo di lei, con il vestito che pertanto viene "bloccato" dal polso del ragazzo e, di conseguenza, viene sollevato di pari passo con quel moto ascendente. cerca di farlo giungere sino a quando la mano non avrà preso appieno il possesso di quella carne ed ecco che torna a parlare <vedrò di inventarmi qualcosa...> Sussurra in un soffio, senza accennare a mettere distanza tra il proprio viso e quello della ragazza. lentamente ecco che sposta il peso in avanti, cercando di girarsi e mettersi a pancia in giù, su di lei, entrando di conseguenza con le proprie gambe e con il proprio bacino tra le cosce di lei. il braccio destro, piegato a far da cuscino prima, ora fa da appoggio così che il proprio peso non vada a schiacciarla, mentre quella distanza tra i loro visi non cambia. Occhi negli occhi, non parla più.
Ainley [Locanda - Stanza] osservandone il sorrisetto più che malizioso, lo ricambia in tutto e per tutto, prima di sussultare leggermente al rinsaldarsi della sua presa sulla propria gamba. E' quella la sua mossa, e ne osserva gli occhi scuri coi propri senza mai distoglier lo sguardo anche quando è ben consapevole che quel mezzo sorriso provocante è venuto meno in favore di una malcelata puntina di imbarazzo, che le pinge le gote di un nuovo colorito acceso sulle tinte rossastre. Colorito che le rende quasi più vivido lo sguardo di smeraldo, che eppure fessurizza un poco in reazione autonoma al suo 'allungar la mano', non accusatoria quanto più semplicemente sulla difensiva. Almeno per un primo istante, perché quando ecco che Ryner sposta il proprio peso in avanti, lei per contro non può far altro che rimanervi aggrappata, senza opporre resistenza al cambio di posizione. Istintivamente anzi ne facilita la riuscita, pur trattenendo un paio di secondi il fiato, nell'attesa che segue subito dopo che si ritrova stesa supina, con l'uomo che - per dirla così - le sta sopra come una coperta.
Ryner [Locanda -  Stanza] ed ora allunga lievemente il collo, così da cercarne di nuovo le labbra. al contempo piega leggermente il capo verso destra, così che il proprio naso non sia d'intralcio contro quello di lei. le labbra si sporgono appena, così da posarsi sulla bocca della mezz'elfa in un contatto prolungato ma piuttosto delicato, anche se in poco tempo, gradualmente, esso va intensificandosi. ben presto perde il contatto visivo con gli occhi di lei, giacchè le palpebre vanno lentamente abbassandosi. il peso del busto risulta interamente appoggiato sul gomito destro, puntellato contro il letto alla sinistra della spalla di lei, mentre il peso della metà inferiore viene scaricato sì in parte su di lei, ma in parte anche sulle proprie ginocchia. il viso preme lentamente su quello di lei via via che quel bacio si ripete più intenso, ricercato ed un pochino pressante. la mano sinistra, ferma e ben serrata sulla pelle di lei, torna ora a muoversi, a ritroso, carezzandole la parte inferiore della coscia, con l'avambraccio che struscia lievemente contro l'esterno di questa.

Ainley [Locanda - Stanza] Il contatto visivo è presto perso, lasciando chiuder a sua volta le palpebre a quel bacio che va a ricambiare inclinando a sua volta leggermente il capo verso la propria destra. Si ritrova a cercar quindi di far scivolare ambo le braccia innanzi al suo petto ed oltre le di lui spalle, per puntellare con la dritta la schiena altrui mentre la mancina ne cercherebbe i capelli scuri, immergendoci le dita dietro la nuca. La gamba dritta risulta piegata col ginocchio verso l'alto e non più avvinghiata al suo fianco, nonostante l'angolazione sia la medesima, il piede che poggia sul materasso, rendendo in quel modo più semplice il percorso a ritroso della mano altrui. Solleverebbe un poco anche il ginocchio sinistro, tentando al tempo stesso di stringerlo un po' di più contro di sé, per farlo aderire completamente al proprio corpo. Sta inesorabilmente andando su di giri ed è la prima questa volta ad osare schiudere un poco le proprie labbra per sfiorar le sue con la punta della lingua, approfittando dell'unione delle stesse, come se stesse chiedendogli il permesso.

Ryner [Locanda - Stanza] Si ritrova a spingere ancora il viso contro quello di lei, allentando un pochino la pressione per poi rincarare ulteriormente la dose poco dopo, in un lento movimento del capo che inizia subito dopo che lui, poco dopo che ainley abbia iniziato a sfiorargli le labbra con la punta della lingua, vada a schiuderle così da permettere alla propria lingua di muoversi alla ricerca di quella di lei, carezzandola e girandovi intorno senza perdere il contatto con essa in uno sfregare via via sempre più intenso e sentito, sino a sfociare in un bacio piuttosto passionale ove la foga è crescente, almeno da parte sua. E la mano sinistra, di nuovo, cambia direzione, continuando a carezzarne la coscia sino ad abbracciare con prepotenza, adoperando l'intero palmo e le dita be distese, il gluteo di lei, stringendo quel tanto che basta da farle intendere che, si, anche lui è un pò su di giri. un pò come quando lei sposta anche la gamba sinistra e lui, per tutta risposta, a quell'invito si, aderisce completamente al corpo della ragazza, ma lo fa quasi con insistenza, spingendosi quasi contro le sue gambe, alla ricerca di una continua intensificazione di quel contatto fisico, più ne ha, più ne vuole, ed è decisamente palese dal modo in cui va ad incastrare il bacino tra le sue gambe.
Ainley [Locanda - Stanza] L'invito vien accolto ed avvertendo la voluttuosa carezza della lingua d'ei sulla propria, ne coglie sensazioni e sapore, crogiolandosi in essi senza il benché minimo ripensamento. Il fatto ch'ei sia decisamente su di giri, se già non l'aveva colto con quel bacio, ecco che le vien fatto presente dalla presa di quella mano sul proprio .. fondoschiena. Ma no, non basta, non a lui. In effetti in risposta lei rinsalda l'abbraccio intorno al suo collo, affondando un po' di più con la mancina nei capelli d'ei, come a premerlo contro di sé e tenerlo lì, prendendo parte a quel gioco di giri ed intrecci di lingua. Il fiato le sgorga misurato dal piccolo naso, in un respiro a fatica tenuto sotto controllo che tuttavia ha un repentino arresto nel momento in cui percepisce la pressione del bacino d'ei contro il proprio, in una sorta di incastro quasi perfetto che, oltre a farle irrigidire e al tempo stesso schiudere un po' più le gambe, suo malgrado la fa sussultare leggermente dalla sorpresa, uscendosene con un sommesso { mh ! } che nasce e muore nel fondo della sua gola. Per quel breve attimo s'accentua il suo imbarazzo, ma non gli permetterebbe di fermarsi in caso, o di chiederle chissà cosa, l'occhi verdi spalancati che si richiudono l'istante successivo l'essersi aperti senza preavviso nel vuoto.

Ryner [Locanda - Stanza] e mentre la bacia lo sente quel lieve mugugno, ma non obietta, ne ci prova, giacchè comunque sembra che lei non lo stia respingendo, anzi: lo sta abbracciando più forte. All'improvviso, quasi, ecco che pone fine a quel contatto con lei sue labbra arretrando un minimo il capo, che ora va a chinare. lo avvicina al collo di lei e lo risolleva, cercando di appoggiare la base del proprio naso sotto la mascella di lei e tirando lievemente verso l'alto, invitandola quindi a sollevare lei stessa il mento così da porgergli il proprio collo. la testa, oramai irrimediabilmente piegata verso destra, rimane tra il capo e la spalla sinistra di lei, con le labbra ancora umide della bocca della ragazza che vanno a poggiarsi con un lievissimo schiocco subito sotto la linea della mandibola della mezz'elfa. schiocco che poi si ripete, risalendo verso il lato del collo poco sotto l'orecchio in un lieve tocco, che si ripeterebbe ancora più volte, sei in tutto, lungo il collo e la gola di lei, in lenta discesa. gli occhi, in tutto ciò, non accennano ad aprirsi in alcun modo: è il tatto che lo guida, unito alla conoscenza di un viso e di un collo che ha oramai imparato a conoscere. piega il busto leggermente in avanti, così da poter seguire ed assecondare i movimenti del proprio capo, mentre torna a spingere debolmente contro il bacino di lei, in un atto che di per se non è nulla se non un'affermazione di possessione su di lei, un pò come pa presa sul fondoschiena di Ainley, che lieve s'allenta per poi risalire lungo il fianco destro, lentamente.
Ainley [Locanda - Stanza] Sebbene di nuovo padrona di respirare dalle proprie labbra per ripristinare le riserve d'aria dei polmoni, il suo sottolineare la situazione in cui versano con quel nuovo movimento del bacino la fa boccheggiare, di nuovo senz'aria, l'occhi spalancati momentaneamente sul soffitto di quella camera che da un po' condivide con ei. Inarca la schiena, inevitabilmente, premendo contro il corpo altrui per quanto esso possa pesarle addosso a sua volta. Non ha la minima idea di cosa sta facendo, ma non è nemmeno il caso che inizi a chiederselo. Non può far altro che reclinar un poco il capo di lato, per agevolarne il fare quando prende a tormentarle dolcemente la pelle del collo. La dritta che, a differenza della mancina, s'era limitata ad appoggiarsi sulla pelle della schiena dell'umano, si contrae un poco puntellando con le unghie - non troppo lunghe - la carne altrui senza far forza su di essa. La percezione dell'altrui carezza che le risale il fianco, sotto la corta tunica scarlatta, poi non fa altro che aumentare quella serie di brividi che lungo la spina dorsale le arriva dritta al cervello, mandandolo in confusione.

Ryner [Locanda - Stanza] Le labbra continuano ad assaporare a piccoli assaggi la pelle di lei, seguendone il lato della gola sino a giungere sulla clavicola sinistra, che inizia a seguire ancora verso  l'interno, proprio sotto il collo di lei, per poi piegare, nuovamente verticale, su quei pochi centimetri di pelle che lo separano dall'inizio del tessuto. quando il labbro inferiore si trova a sfiorarlo ecco che si erma, un solo istante, lasciandosi andare ad un profondo sospiro che va ad infrangersi e a carezzare la pelle del petto di lei. gli occhi si dischiudono lievemente, va a cercare il viso di lei. la tiene sott'occhio, con gli occhi neri a cercarne il viso, mentre il contatto con il proprio bacino vien meno. già, perchè sta portando indietro le ginocchia, una alla volta, strisciando indietro e sfilando così facendo il bacino dalle gambe di lei.  sta letteralmente strisciando indietro, senza però alzarsi, cercando via via di posizionare tra le gambe di lei prima il proprio ventre, e quindi il torace. la mano destra, che ora non servirebbe più come appoggio, si porta sulla spalla di lei e seguirebbe il resto del corpo in una graduale discesa che si rivela essere una lieve carezza che passa sul petto di lei, sulle sue rotondità, per poi fermarsi sul ventre.
Ainley [Locanda - Stanza] Nonostante lo stato emozionale in cui si trova, nel momento in cui quella dolce tortura ha termine in favore di una simil-ritirata da parte dell'umano, la mezzelfa non può non assumere un'espressione interrogativa, andando a ricercarne l'occhi scuri coi propri. Ancora col volto congestionato, il respiro che leggermente irregolare le sgorga dalle rosee dischiuse, s'abbandona di nuovo con lentezza contro il materasso, rilassando i muscoli sino a ché eccolo che si ferma. La mezzelfa per contro scivola indietro, andando ad allentare meccanicamente la propria, di presa, facendo scivolar le braccia quasi del tutto via dalla schiena altrui. Eppure, il fatto che si sia fermato all'altezza del ventre, che le poggi la dritta su una spalla, son tutte cose che per un certo verso le fan sospettare cosa egli possa aver intenzione di fare. Tesa, nei muscoli come nella voce che tuttavia si mantiene in un sussurro, tono interrogativo e incerto { .. Ryner .. ? } ne pronuncia semplicemente il nome, il resto della sua domanda che può facilmente intuirsi dall'espressione del suo volto d'ibrida.
di martedì, 02 agosto 2011