lunedì 12 dicembre 2011

Dopo una giornata di lavoro..

21:28 Ainley [Esterno Locanda] Arranca per la strada la ragazza, stanco ogni passo che la avvicina sempre più alla Locanda. L'andatura lenta ma abbastanza regolare è tradita dalla curva eccessiva delle sue spalle, gravate dal peso del mantello logoro oltre alle fatiche della giornata. Sì perché, stranamente sembra che abbia proprio svolto un onesto lavoretto massacrante. Si lascia sfuggire un rumoroso sospiro { Non vedo l'ora di mettermi a letto } parla fra sé e sé, un commento ad esprimere a voce i propri pensieri. La sua meta non è molto lontana ormai, il vociare degli avventori che han già preso posto si sente fino in strada, arrivandole alle orecchie a punta celate dai lunghi capelli biondi.
21:34 Messaggio privato Hartighan [Interno Locanda] E se ne resta lì, beatamente seduto al proprio tavolo. Non che abbia chissà quale voglia di frequentare un simile luogo, lui che è di nobili origini, abituato allo sfarzo ed ai vizi del Castello in cui è cresciuto, ma si sa: ogni tanto dovrà pur uscire dalla zona protetta del Castello, d'altronde è la sua città ed è giusto che cerchi di far qualcosa per farsi vedere in giro. Pigro fin quando può e, non essendo di ronda e quant'altro, decide di restarsene lì, a bere quell'orrida birra annacquata che gli è stata servita dall'oste. Le labbra distorte ad osservare il boccale mentre, il vociare degli altri presenti, si fa sempre più costante. Tra chi urla, chi parla, chi sbatte i pugni sul tavolo, ci manca poco alla solita rissa. Alle mani permangono i guanti artigliati le cui lame son ben rinfoderate all'interno della stoffa che copre l'avambraccio,con la sicura ovviamente inserita, per il resto è vestito semplicemente con dei pantaloni di pelle ed una camicia di cotone.
21:42 Ainley [Ingresso Locanda] S'avvicina alla porta, perfettamente consapevole del baccano che regna oltre quella lignea. Indugia infatti, lasciandosi sfuggire un nuovo sospiro prima di decidersi e schiudere l'anta verso l'interno. La luce, forte rispetto l'esterno ormai pervaso dell'oscurità della sera inoltrata, quasi l'abbaglia ed è costretta a sbattere un paio di volte le palpebre mentre fa un paio di passi verso il centro della sala. Messa a fuoco la vista, non sembra sorpresa dell'affollamento del luogo, probabilmente già abituata a quello spettacolo. S'arresta sul posto, lasciando spaziare brevemente l'iridi d'un vede intenso per l'ambiente, probabilmente alla ricerca di un tavolo tranquillo a cui sedersi. Come al solito non ha molta fortuna: la maggior parte dei tavoli è occupata e chiassosa. Sbuffa, contrariata è evidente, portando il palmo guantato della destra a puntellare il fianco medesimo, in un movimento che ne allarga maggiormente il lembo dritto del manto lasciando modo a sguardo altrui di distinguerne l'abbigliamento. Nulla di speciale, i soliti pantaloni logori neri, sormontati dalla camiciola bianca stretta dal gilet.
21:48 Hartighan [Locanda] Le mani rimangono adagiate al tavolo, seppur guantate di pelle nera non sopporta malamente quella costrizione, abituato ad essere così coperto per un qualsiasi motivo. Non gira una buon'aria a Leah in quel periodo e, effettivamente, ha fatto anche un azzardo piuttosto grande a farsi questo giretto solitario, senza nessuno dei compagni al proprio fianco. Ovvio che stia sul chi va là, allertato ed attento ad ogni cosa che possa sembrargli fuori posto o che possa catturarne l'attenzione in maniera negativa. Respira lentamente con gli occhi ancora puntati sul boccale che non ha alcuna intenzione di svuotare, non per ora, osservando quanto trasparente e poco frizzante sia quel liquido. [Qua ne ha messa troppa, però.] Mormora storcendo le labbra nuovamente, riferendosi chiaramente all'acqua . Sospira, tanto già sapeva che avrebbe buttato via i soldi, ma tant'è. Avvertendo la porta che s'apre non può far a meno che osservare chi vi entra, attentamente e senza troppo badare a quanto fastidioso o impertinente possa essere. Non è da lui farsi di questi problemi e, di fatto, non se ne fa minimamente. La studia, assottiglia lo sguardo ed attende.
21:57 Ainley [Locanda] Ancora ferma a pochi passi dalla porta, quasi al centro della sala, la mezzelfa sembra corrucciarsi ulteriormente, volgendo l'occhi a destra e sinistra. Palese che il vero motivo sia il suo sentirsi osservata, non impiega molto tempo a incrociar lo sguardo dell'uomo che la sta studiando. Un paio di secondi per decidere, spostando il peso dall'una all'altra gamba in un movimento d'anca che le fa ondeggiare il mantello. Rapida altra occhiata al resto della sala e si muoverebbe allora proprio in direzione del tavolo dell'Elite Aquila, con passo deciso sebbene misurato e per nulla rapido. La destra scivola di nuovo lungo il fianco in un moto ondeggiante ad imitare l'altro braccio. Appare tranquilla all'esterno, l'espressione indifferente e quasi noncurante impressa su quei lineamenti in parte elfici. Una volta raggiunto il tavolo dell'umano, vi si soffermerebbe di fronte, indicando senza mezzi termini la sedia libera { E' occupato ? } domanda sfiorando lo schienale con la manca
22:03 Hartighan [Locanda | Tavolo] Osserva ancora con prepotenza la figura della mezza che va ad avvicinarsi alla propria postazione. Un mantello, quello, che poco lo ispira, tant'è che muove la mancina mano alla sicura degli artigliati destrorsi, così da farla scattare. Dita della destra rilassate in avanti, distese, così dal non far scattare le lame e, quella posizione, rimane e rimarrà per qualche altro minuto, almeno finché non sentirà il bisogno di tornare ad abbassare la guardia. Gli occhi sempre sulla femmina figura che avanza e si ferma a pochi passi da lui e, conseguentemente, lo obbliga ad alzar il capo più del normale. [E dove stenderò le gambe una volta che finirò quest'abominio di birra?] Domanda in direzione d'ea, non che gli interessi fare l'antipatico o lo faccia volutamente. Semplicemente è così, non gl'interessa il parere altrui, abituato ad ignorare la gran parte delle persone. [Ma se proprio vuoi farmi compagnia, non è un problema.] Le dà del tu senza troppe preoccupazioni.
22:13 Ainley [Tavolo Hartighan] Per riflesso inarca ambo le sopracciglia arcuate una volta ricevuta come risposta quella domanda retorica, sebbene ben presto sulle sue labbra si formi un mezzo sorrisetto vagamente divertito. Il fatto che l'uomo non si preoccupi di darle del tu non sembra importarle per nulla, perché comunque stringe la presa sullo schienale della seggiola e la tira indietro quanto basta per permetterle di accomodarvisi senza intoppi. Ma non si siede subito, prima schiude le rosee quel che basta per dirgli poche parole { Non è per farti compagnia } prende posto, scostando con un gesto della manca il manto impolverato per evitare di tirarselo una volta seduta, rivelando la mancanza di qualsivoglia arma di qualunque tipo alla cintura, alla quale è infilata soltanto la scarsella e qualche fibbia vuota. Soltanto dopo essersi accomodata con la schiena stancamente poggiata allo schienale in legno, aggiungerebbe { E' perché questo è di gran lunga il tavolo più tranquillo della sala, almeno ad una prima impressione } poggia la destra sul bordo del tavolo, le dita che puntellano la superficie lignea ticchettandoci sopra a intermittenza. Lancia un'occhiata alla sala, indovinabile il fatto che stia cercando il garzone.
22:22 Hartighan [Tavolo] Riman seduto su quella sedia, per quanto comodamente gl'è permesso. Ascolta il dire della donna ed osserva il vestiario della stessa una volta che vien mosso il mantello che ne rivela la mancanza di armi. Troppo semplice fidarsi in questo modo ed il figlio del Reggente della città non è così allocco. Conosce mille altri posti in cui si possono nascondere armi e, per quello, non accenna a muover le braccia dal tavolo. Attenzione ancora a lei che parla e, nell'udir quella risposta, scuote lentamente il capo, socchiudendo parzialmente gli occhi. [Se vuoi un tavolo tranquillo compratelo e portatelo a casa, no?] Non è che ci pensa poi molto, non usa nemmeno giri di parole nell'esprimere quella che, secondo lui, è un'idea lampante e logica. [Oppure chiedi se hanno una camera con un tavolo qui in locanda ed affitta la stanza per tutto il tempo di cui hai bisogno.] Altra lampante soluzione, semplice e logica. Peccato che non prenda in considerazione altri fattori che, a lui, non interessano. Il tono con cui le parla è semplice, tranquillo e naturale. Non è aggressivo o antipatico, seppure lasci ben intendere, da quel discorso, una semplice verità: difficilmente si trova un tavolo tranquillo in quella locanda. [Ma com'è che pensi di troar quiete qui dentro?] Chiede lasciando scorrere lo sguardo davanti a lui, indicandole quanto facilmente intuibile: alla sera è impossibile rimaner tranquilli lì dentro, ammesso che non si sia un Troll o armati a vista.
22:32 Ainley [Tavolo Hartighan] La prima risposta è meccanica e nemmeno si scomoda per tornare a osservarne il volto mentre parla { .. non ho una casa } finalmente sembra che il garzone compaia dalla cucina e lei dopo un attimo passatoa studiare la situazione alza la destra a richiamarne l'attenzione. Nel momento stesso la seconda opzione dell'umano le arriva alle orecchie, costringendola a voltar l'occhi d'un verde intenso sul provvisorio 'coinquilino' con un inarcar di sopracciglia che le danno un'aria del tutto perplessa { Non ho abbastanza soldi } lo liquida così, con un sorriso appena accennato che ha l'aria di essere più un'espressione di circostanza. Il garzone finalmente si accosta al loro tavolo e la mezzelfa gli dedica la sua attenzione, facendogli la sua ordinazione { Il piatto del giorno andrà benissimo, basta che sia caldo } l'inserviente annuisce e si allontana, lasciandola libera di tornar con l'iridi e l'attenzione su Hartighan. La sua ultima domanda ha presto replica, mentre ella stessa si stringe nelle spalle con aria noncurante anche nel tono di voce { In verità vorrei solo mangiare un boccone prima di coricarmi in branda }
22:41 Hartighan [Tavolo] Sì, ecco i problemi che aveva beatamente tralasciato e che poco gli interessavano vengon chiaramente elencati. Lui la faceva facile, ma, fortuntamente, non sono tutti nati ricchi come lui. Fortunatamente perché, altrimenti, non avrebbe motivo di sentirsi superiore. L'ascolta senza batter ciglio e, quando vede il garzone avvicinarsi lo guarda, indica la birra con lo sguardo e scuote il capo socchiudendo nuovamente gli occhi e portando gli angoli delle labbra verso il basso in una palese espressione di disgusto. Non lo dice, non ci si spreca nemmeno, lascia che sia lui a capirlo e, proprio quando se ne va, torna con l'attenzione alla compagna momentanea. [E se ti offrissi di passare la notte in un letto comodo, morbido ed accogliente in una stanza sicura e sfarzosa?] Domanda apertamente. Non che se ne preoccupi più di tanto. Che se ne stia approfittando o che voglia solo fare il buon samaritano? Magari entrambe le opzioni in quel caso.
22:48 Ainley [Tavolo Hartighan] L'aria tranquilla che aveva assunto poc'anzi torna a lasciar posto a una nuova perplessità quando lui le fa quella proposta. Inizialmente non sembra cogliere i sottintesi della cosa, apparendo confusa nel suo leggero corrucciarsi { .. non vedo perché do-.. } si blocca a metà della propria frase, spalancando le palpebre nel fissare ora il volto del nobilotto con sconcerto nel momento stesso in cui arriva alle sue conclusioni. Le gote le si imporporano in una frazione di secondo ma è lo sdegno a riflettersi sui suoi lineamenti delicati { Spero tanto di aver capito male !! } sbotta a quel punto, evidente la sua irritazione per quella che ha considerato una proposta indecente. Sbuffa dal piccolo naso addirittura, incrociando ambo le braccia sotto il seno, sulle sue nell'attendere una qualche reazione dalla controparte.
22:55 Hartighan [Tavolo] Osserva con particolare calma l'attenzione della donna che sembra particolarmente contrariata dalla proposta. Evidentemente ha capito la parte più maliziosa dell'intervento, ma poco gli cambia. Non si preoccupa di quello sconcerto o dello sdegno che si dipinge sul volto della mezza. Inspira lentamente col naso, tranquillamente e torna a socchiudere gli occhi prima di scuotere il capo ed abbassarlo per un attimo. [Se preferisci dormire su una scomoda brandina in un posto dove, l'oste, può cacciarti nel bel mezzo della notte se trova un ospite che paga più di te ed ha tutte le stanze occupate, fai pure, io non me ne preoccupo.] Semplice il modo in cui si pone. E' la verità e non si vergogna d'utilizzarla come movente per la proposta. [Se poi, il dormire per strada o il trovarti da sola, in mezzo alla città, in piena notte, ti piace o ti esalta, fingi che non t'abbia fatto alcuna proposta.] La mette giù davvero tragica, ma non sarebbe la prima che si trova in quella situazione.
23:03 Ainley [Tavolo Hartighan] Osserva accigliata dritto in faccia l'uomo che continua ad avvalere la sua proposta dai contorni indecenti, mentre uno strano tic sembra averle preso il sopracciglio destro che ogni tanto ha un tremito ancor più inclinato di quel che è. Sembra quasi tentare di perforarlo con lo sguardo, ravvicinando le labbra in un'aria del tutto corrucciata e offesa. Non dice una parola, non fin quando ei non ha finito di parlare. Soltanto poi, ignorando il ritorno del garzone con la sua ordinazione, si permette di parlare di nuovo { Non sono affatto sola, per tua informazione. Condivido una stanza proprio qui con il mio ... } sembra indugiare, come in difficoltà nel trovare il termine adatto, ma non si lascia smontare { .. compagno di viaggio ! Quindi non ho alcun problema } si drizza sulla sedia per poter arrivare composta alla propria cena, che si riassume in un po' di stufato accompagnato da un paio di fette di pane { Quindi farò finta di non aver sentito nulla ! }
23:11 Hartighan [Tavolo] Sembra quasi non ascoltare quanto detto dalla donna, come se, in verità, ciò che ode possa farlo desistere in un qualche modo. Fissa ancora il boccale di birra sospirando con rammarico, osservando il trasparente liquido che poco lo alletta. [Io non sto chiedendoti di trasferirti in casa mia. Non ti ci voglio a tempo indeterminato.] Si spiega con chiarezza, visto che pare sia stata una proposta fraintesa, la sua. [Io ti voglio in camera mia solo per questa notte. Da domani mattina puoi tornare qui a far la gatta con il tuo...] Lascia la frase in sospeso tornando a guardarla nuovamente. Inserisce nuovamente la sicura al guanto destro e porta entrambe le mani davanti al proprio volto, con i pugni chiusi e le nocche verso l'alto, distendendo e richiudendo entrambi gli indici ed i medi a mimare delle virgolette nel discorso, così che siano ben chiare. ["Compagno di viaggio"] E rimane a guardarla. Sicuro non ha adoperato il filtro diplomatico, in quell'occasione, ma poco importa.
23:18 Ainley [Tavolo Hartighan] Se prima era rossa ora lo è ancora di più. Fissa l'uomo in un modo che lascia intuire quanto poco manchi al volerlo incenerire soltanto con lo stesso, mentre stringe le labbra rosee fra loro in un tentativo di autocontrollo che da' i suoi frutti dopo qualche secondo. L'irritazione vien palesata dal sorrisetto sghembo del tutto malevolo che gli rivolge, sebbene il tono assunto sia decisamente in contrasto: mellifluo e controllato { E io ti sto dicendo che puoi andare a farti fottere } una piccola vena a lato della tempia inizia a pulsarle, ma abbassa l'occhi verdi sulla sua cena, dedicandole ora tutta la sua attenzione. Il rumore di fondo della sala copre più che sufficientemente infatti il borbottio che le nasce nello stomaco. Espira dal piccolo naso, un sospiro che le scoglie in parte la tensione dei muscoli e che vuole farle guadagnare un po' della calma perduta interiormente.
23:28 Hartighan [Tavolo] Lo sguardo rimane sulla donna, ora, mentre gli risponde, mentre fa smorfie che poco lo toccano. Di gente arrabbiata ne ha vista tanta ed è abituato a veder ben di peggio sui volti delle persone. Non ci fa caso e rimane a fissarla, lasciando che, ora, tornino a farsi vive quelle piccole e gutturali voci all'interno della propria testa. Voci che iniziano a parlargli, a sussurrargli parole, sibili, a suggerirgli di usarla, di lasciarsi andare e, effettivamente, non ci vede nulla di male. La sa controllare ormai e non si fa scrupoli ad usarla quando più gli fa piacere, tant'è che si lascia andare, lascia che piccole scariche fredde gli partano dalla zona lombare e gli risalgano l'intera schiena, come piccole scariche alternate con un unico epicentro. Non parla, si limita a guardarla, lasciando che, ogni suono di quel luogo diventi sempre più ovattato fino a scoparire, concentrandosi completamente su quel freddo potere che sente scorrere su zone sempre più ampie del corpo.
23:28 Hartighan [Concentrazione 1/1]
23:35 Ainley [Tavolo Hartighan] Un po' di silenzio, almeno da parte dell'altro occupante del tavolo. Tenendo cocciutamente l'occhi bassi lo ignora del tutto, così come ignora il resto della sala e quel che sta per accadere. Riduce in breve il contenuto della scodella che le è stata portata, utilizzando soprattutto il pane come cucchiaio. Non sembra riuscire ad abbandonare tuttavia quell'aria imbronciata, evidente stia ancora rimuginando sulla conversazione abbena terminata, per quel che ne sa lei. O forse c'è anche dell'altro: una certa impazienza che a un primo esame potrebbe passare inosservata. Incrocia ambo le caviglie sotto la sedia, puntellando il pavimento con le punte degli stivaletti e poggiando il gomito mancino al bordo del tavolo per pura comodità.
23:40 Hartighan [Tavolo] Le scariche d'Ars invadono dolcemente tutto il corpo, lasciando strisce di freddi brividi sulla pelle sotto cui passano. Piccole scariche elettriche, quasi, rapide, ma delicate, fredde, ma piacevoli in ogni loro forma che, pian piano, si accumulano all'interno del cuore e, poi, vengon sparate fin nei capillari più reconditi del corpo, compiendo quella che non è una carica eccessiva di Ars, ma sufficiente ad usare ciò che gli serve. [Ti suggerirei d'andare dall'oste ed annullare la prenotazione della camera per questa notte. Tu hai trovato chi ti ospita per la notte.] Il tono è tranquillo, delicato, suadente quasi, con gli occhi che non lasciano più la figura della donna ed il busto che vien solo leggermente piegato in avanti per meglio avvicinar il volto al suo e farle sentire ben che chiaramente ciò che ha da dirle. Non aggiunge null'altro, aspettando di vedere cosa succederà di lì a poco.
23:40 Hartighan usa abilità: Charme magico
Hartighan tira 8/10
23:54 Ainley [Tavolo Hartighan] E' ancora irritata quando alle orecchie a punta le arriva nuovamente la voce dell'umano di fronte a sé. Quel tono di voce inspiegabilmente suadente la fa bloccare a metà, con la bocca aperta e la mano a mezz'aria fra essa e la scodella di stufato tiepido. Sbatte un paio di volte le palpebre e finalmente solleva l'occhi verdi, ma sembrano non puntarsi direttamente sul volto dell'altro, quasi velati mentre l'Ars esercitata dall'Elite fa rapidamente effetto. Ci impiega un paio di secondi ma lascia ricadere il pezzetto di pane che aveva inzuppato per bene di nuovo nel recipiente ed il leggero cipiglio lascia il posto ad un'espressione vagamente imbambolata e confusa.
00:03 Hartighan [Tavolo] Ciò che doveva fare l'ha fatto e, a quanto pare, è anche riuscito nel proprio intento vista la reazione della donna. Il capo si piega leggermente verso la spalla sinistra e poco gl'interessa l'espressione che ha sul volto la mezza. Gli basta aver capito d'aver fatto centro, tant'è che si mette seduto ancor più comodamente sulla sedia, lasciando scivolare i glutei in avanti, fino al bordo della stessa, puntando ben i piedi al terreno per non andare oltre. Il busto rimane così in obliquo e, con le braccia ora conserte, rimane ad attendere il susseguirsi delle gesta della donna ora sicuramente più placida e mansueta di poco prima. Decisamente più piacevole come compagnia.
00:13 Ainley [Tavolo] S'alza meccanicamente, scostando la sedia con il semplice movimento che la vede puntellare il bordo del tavolo con le mani guantate. In assoluto silenzio si avvia verso il bancone, diretta a parlare con l'oste che sta giusto servendo alcuni avventori lì accomodati. Vi si sofferma praticamente davanti, aspettando di averne l'attenzione prima di parlare con tono piatto, inespressivo come il suo sguardo { Annulla la mia prenotazione di stasera } l'uomo inizialmente sembra perplesso, grattandosi il capo con un dito. Certo è che la mezzosangue non aspetta un riscontro, quel che sentiva di dover fare l'ha fatto e gli da' le spalle proprio quando l'uomo apre bocca per fare la sua obiezione. Non se ne cura, lei che in effetti non ha una prenotazione a suo nome, mentre torna verso il tavolo.
00:21 Hartighan [Tavolo] Rimane in quella posizione, accomodato e beatamente soddisfatto, mentre un sorrisetto divertito va a dipingersi sul volto nel momento in cui la vede alzarsi. Un sorriso che permane ancora, schietto e spavaldo quando la vede parlare con l'oste. [Ci penso io, non ti preoccupare. E' un po' strana.] Dice all'uomo che vedeva particolarmente perplesso. Niente di meglio che averla vinta, seppur con l'inganno, ma ha avuto ciò che voleva. Un sospiro, con quelle labbra che vanno a schiudersi per inspirare prima d'esprirare rapidamente, riprendere una postura eretta, sciogliere l'intreccio delle braccia al petto ed appoggiar le guantate mani al tavolo, spingendo i glutei indietro e spostando anche la sedia per liberarsi ed alzarsi, avvicinandosi alla donna con tutta calma. [Vieni, mi sembra che tu non stia molto bene.] Mormora all'orecchio d'ea. Sa che non si ricorderà nulla, ha già avuto modo di notare gli effetti di quel potere su altre persone, tant'è che ne approfitta per cercare di guidarla verso l'esterno della locanda, lasciando, nel frattempo, un paio di monete d'oro all'oste stesso, per pagare quanto dovuto da entrambi. Sa che condivide la stanza con un compagno di viaggio e, ciò, potrebbe risultargli particolarmente utile per giustificare quanto succede, in caso ella si chiedesse il motivo di tali gesti e cosa sia successo durante il periodo che non ricorderà.
00:29 Ainley [Locanda] Intercettata a metà strada, non reagisce prontamente al sussurro d'ei e al suo guidarla all'esterno, la mente ancora annebbiata dall'Ars sotto il cui effetto sta lentamente riemergendo. { Mh } prende atto con un semplice mugugno, in effetti non si sente bene. Non si sente in sé a dirla tutta. Già i ricordi le sfuggono dalla mente al pari della distanza che la separa dal bancone man mano che si avvia insieme ad Hartighan verso la porta.
00:41 Hartighan [Locanda - Strade Leah] Tranquillo è l'incedere dell'Elitario verso quella che è la porta d'ingresso della Locanda e non tarda a porsi dietro la figura della mezza, cercando, così, di porre le proprie mani sulle spalle d'ea e portarla all'esterno del loco. Non che abbia fretta, ma cerca di farlo finché può sfruttare il tempo di stordimento della donna, giusto per portarla all'aria fresca prima che possa risvegliarsi completamente. [Su su, vedrai che andrà tutto bene.] Dice verso ea, non sapendo esattamente a che punto dell'effetto della magia sia arrivata. Magari saranno le prime parole che ricorderà, magari saranno le ultime che scorderà, non lo sa e, veramente, non lo tange minimamente. Semplicemente si mette in condizione d'iniziar la recita che, effettivamente, non dovrebbe essergli particolarmente complicata viste le esperienze da Aquila, in travestimenti e giochini psicologici fatti di bugie e mezze verità.
00:45 Ainley [Esterno Locanda] Appena messo piede fuori l'aria fresca le carezza la pelle del viso, aiutandola a spazzar via parte dello stordimento post-Ars appena accusato. La prima cosa che percepisce con la propria coscienza è la pressione delle mani altrui sulle proprie spalle, cosa che la confonde ancora un po' se unite alle parole che ei le dedica. Parole che nell'annebbiamento che va scemando perdono significato, divenendo impalpabili come l'aria stessa che le entra nei polmoni, decisamente più pulita e fredda rispetto quella della sala della locanda { .. co-.. cosa ? } mormora, sollevandosi ambo le mani al viso ed a massaggiarsi le tempie { .. che .. succede ? } incerta nel proferire, bloccando tuttavia il passo sulla strada lastricata.
00:56 Hartighan [Esterno Locanda] Ora la sente finalmente parlare. La lascia libera di muoversi e massaggiarsi le tempie. Sospira per un attimo senza lasciar la presa sulle sue spalle che, comunque, non stringe, ma semplicemente c'appoggia sopra le mani, quindi liberissima di toglierle quando meglio crede. [All'improvviso s'è avvicinato un tizio al nostro tavolo e t'ha sbraitato contro in una lingua che non ho capito, sinceramente.] Borbotta storcendo le labbra. [Forse era elfico, ma non ne sono sicuro.] S'acciglia, ripensando a ciò che non è accaduto, ma facendo sì che, il tutto, risulti il più verosimile possibile. [Poi ha preso una caraffa di vino ed ha ben pensato di colpirti in testa.] Mormora nuovamente storcendo le labbra. Il tono è altresì serio e sommo. Sicuramente non ride o si lascia trasportare dall'emozione. Freddo e ponderato come al solito. [Ha urlato una cosa tipo:"Sei una cortigiana di bassa categoria, non ti voglio più in camera con me" prima che ti portassi fuori dal lì.] Cerca di rimaner il più semplice e realista possibile, senza distaccarsi da ciò che potrebbe seriamente essere plausibile. [Sarà stato forse geloso del fatto che eravamo allo stesso tavolo?] Chiede sospirando, continuando a restarle alle spalle. [Sicuro è che non mi sarei mai aspettato di veder una persona prendersela così per un po' di compagnia.] Aggiunge arricciando anche il naso, ora, senza proseguire, avendo già, probabilmente, dato informazioni a sufficienza per spiegarsi.
00:56 Hartighan usa abilità: Suggestione - travestimento lv2
01:07 Ainley [Strade Leah] Continua a massaggiarsi le tempie, recuperando man mano la propria lucidità mentre l'umano alle sue spalle le racconta la sua versione dei fatti. { Una botta in testa ? } ripete andando finalmente ad abbassar ambo le braccia per tentare di voltarsi e lanciar un'occhiata del tutto interrogativa all'Aquila. Strano che non senta dolore. Il dettaglio più incredibile tuttavia è semplicemente la frase che avrebbe detto l'autore dell'aggressione, cosa che la sorprende e la confonde ancora una volta, è evidente da come socchiude le labbra in espressione attonica { ... ma tutto ciò non ha senso ! } e per quanto l'uomo abbia tentato di strutturare bene la messinscena, la cosa che tocca è semplicemente i dettagli della vicenda: frasi e identità dello sconosciuto { .. deve avermi scambiata per qualcun altro .. e non rammento di aver chiesto del vino .. in realtà non rammento molto } è costretta ad ammettere in un secondo momento, pensierosa e praticamente certa di non averlo fatto: beve solo acqua da quando è nata. Quando solleva di nuovo l'occhi verdi per scrutare con attenzione il volto dell'interlocutore, è con rinnovato sospetto, sebbene non per la storiella in sé. Infatti aggiunge, cercando di fare un passo indietro per riappropriarsi delle consone distanze { Ti ringrazio per avermi aiutata, comunque .. credo di sentirmi già meglio }
01:13 Hartighan [Strade Leah] Ascolta i dubbi legittimi che ha la donna e, per ognuno di essi, trova una risposta pressoché immediata. [No, no, la brocca col vino non era sul nostro tavolo.] Placido e calmo il modo in cui si pone, quasi accondiscendente, rilassato e comprensivo. [L'ha presa da un tavolo dei nostri vicini, ma continuo a non concepire come possa aver osato tanto solo perché eri in compagnia.] Borbotta nuovamente sospirando platealmente e scuotendo il capo. [Secondo me t'ha vista in mia compagnia e s'è sentito tradito.] Logica conclusione, quella. [Certo è che non c'è andato leggero per come s'è comportato.] Aggiunge col medesimo tono di prima, placido e sussurrato, quasi non volesse dar nuovo fastidio e tener un comportamento di riguardo nei confronti di chi ha subito una simile aggressione, seppur sia inventata. [Non ti fa male la testa, vero?] Domanda alzando la mancina che si separa dalle sue spalle e va ad appoggiarsi delicatamente lì, al centro della testa, sulla zona posteriore.
01:21 Ainley [Strade Leah] Scuote il capo in segno di diniego, prendendo per vera la spiegazione sul vino dell'interlocutore. In effetti nemmeno ci stava più pensando. { No, no, non mi fa male } afferma con sicurezza, sbattendo un paio di volte le palpebre per meglio focalizzare il volto dell'uomo che le sta di fronte. Il suo gesto però verrebbe intercettato istintivamente dal suo sollevarsi automatico della destra, che con l'avambraccio ne renderebbe vano il tentativo di toccarle il capo sospingendogli l'arto verso l'esterno. Proverebbe a fare un altro passo indietro, per sfuggire alla sua presa sulla propria spalla e lì ferma comunque rimarrebbe, più a studiarlo in silenzio che altro { .. che gente orribile che vive in città } sbotta, arricciando la punta del naso. Un attimo dopo parrebbe ricordarsi delle buone maniere { Mi par di capire che non ci sia stata occasione di presentarci } e allora allungherebbe la man dritta verso di lui, palmo aperto verso l'alto in attesa di una stretta o altro { Il mio nome è Ainley Songsteel, piacere ! }
01:32 Hartighan [Strade Leah] Non s'oppone ai tentativi di liberarsi della donna, lasciandola più che volentieri di muoversi come meglio vuole, riportando le mani ai propri fianchi prima di avvicinarle al proprio petto e muovere, così, i due pollici sulle sicure degli artigli. Solo per assicurarsi che siano tolte chiude i pugni, così da far scattare le sei lame dalla pelle dei guanti, ovviamente attento a non farlo verso la biondina o verso sè stesso, non avendo alcuna voglia di finire in mano ai cerusici o di farci finire la mezza. Lame che riflettono la luce delle lanterne e che creano un inconfondibile suono metallico durante l'estrazione. Suono identico quando torna a distendere le dita e, conseguentemente, a far rientrare le lame nel loro alloggio. [Non è mai troppo sicuro rimanere in giro, di notte, per questa città, a lungo.] Semplice, ma veritiero, questa volta non ha bisogno di fingere, specialmente in quel periodo di allerta generale. Alle presentazioni che compie la donna sorride ed  Annuisce. [I miei amici mi chiamano Satiro, gli altri non hanno motivo di chiamarmi ed il piacere è assolutamente tutto mio.] Semplice e delicato il tono con cui le parla, mellifluo ed elegante.. Ovvio che s'inventi un soprannome sul momento. D'altronde non la conosce e non sa chi ella sia veramente e, soprattutto, non sarebbe assolutamente il caso di svelare la propria identità in quel momento e in quella circostanza.
01:41 Ainley [Strade Leah] Il suono metallico delle lame degli artigli altrui che si sfoderano e poi tornano nei rispettivi alloggiamenti la fa sussultare leggermente, mentre abbassa l'occhi verdi sui guanti altrui con fare improvvisamente allarmato. Per contro ritira la propria mano ancor prima di dargli reale occasione di stringerla, ansia che si riflette sul suo volto teso quando rialza l'iridi sugli occhi dell'uomo. Le sue parole comunque la portano ad annuire, convenendo con lui sulla scarsa sicurezza delle strade di Leah di notte { Sì, ho sentito di cosa sta accadendo .. } ne ha avuto conferma giusto la sera precedente. Cosa che le fa rammentare all'improvviso un particolare, un pensiero che le fa sgranar l'occhi luminosi e schiuder ancora una volta le labbra { Oh no, mi stavo dimenticando della lezione !! } esclama d'un tratto, battendosi una mano sulla fronte con un certo riguardo. E già si muove per tornare dentro alla Locanda { Scusa ma devo proprio andare ! } e scatta anche se non proprio a velocità massima per aggirare l'Acquila e guadagnare la porta.
01:47 Hartighan [Strade di Leah] Annuisce nel sentire le prime parole d'ea, esattamente come annuisce a quella dimenticanza a cui pensa di rimediare a quell'ora. Sospira per un attimo e scuote il capo. [Spero che non ti mangino i lupi, che non ti rapiscano i demoni o che non venga aggredita da qualche barbone poco soddisfatto dalla propria vita mentre dormirai per strada, stanotte.] Beh, la stanza in locanda l'ha annullata ed effettivamente ci son scarse possibilità che sia rimasta libera. Vuoi per volere dell'oste, vuoi per la storia che ha inventato poco prima. Di fatto la lascia lì, libera d'andare dove meglio crede, incamminandosi, a sua volta, verso il castello e lasciando la donna al suo fato che lei stessa si sta creando, per quella notte in città.
01:54 Ainley [Locanda] Passando oltre l'Aquila, alle sue parole si volta appena un momento con lo sguardo, un momento perplessa ma per nulla preoccupata, infatti ribatterebbe con già la dritta sulla porta { Ma no ! Mai avuti di questi problemi !! } ed in effetti è vero, lei che ha sempre preferito dormire all'adiaccio piuttosto che sotto un tetto affollato, poco si lascia impressionare. A dir il vero non ci ha mai pensato e non inizierà stasera, mentre apre la porta e scompare all'interno dell'edificio, diretta alla stanza che considera sì sua, ma tenuta occupata dal suo recente compagno di viaggio, la cui prenotazione ne presenta il nome. Inconsapevole che ovviamente l'attenderà una buona lavata di capo più che altro per l'ora tarda che non per la mancata lezione.

di lunedì, 30 maggio 2011