15:46 Talesin_Telrunya [CFN/Giardini] Conosce le persone e lo nota quel barlume di preoccupazione negli occhi di Laxus [Sì
può sembrare incredibile e non è facile da accettare, ma le cose stanno
esattamente come vi ho accennato. Certo, ognuno di noi cerca di
studiare, di prendere delle contromisure, ma la superiorità di Antrax è
comunque schiacciante. Non è la prima volta che lo vedo e l’ultima volta
siamo dovuti scendere a patti. Sinceramente speravo che la cosa non si
ripetesse più. Per quanto riguarda l’involto che avete tra le mani,
guardate pure voi stesso, anche se potrete ben immaginare cosa sia]
15:56 Laxus [Castello-Giardini]
ancora ascolta stranito quel discorso, la cosa inizia a preoccuparlo
in maniera strana, per la prima volta in vita sua si sente talmente
impotente da sentirsi inutile… una sensazione che vorrebbe debellare
dalla sua esistenza, non doversi mai sentire così inutile e indifeso [Capisco]
esclama purtroppo incapace di proseguire su quel discorso, sapendo che
non c’è nulla che possa dire che può cambiare le carte in tavola. Scarta
quindi la stoffa per mettere alla luce quella spada, e se prima si
sentiva piuttosto indifeso, ora che ha fra le mani una, seppure
semplice, arma, è come se si sentisse rinvigorito e più sicuro delle sue
capacità. Cerca di afferrarla con la mano destra all’impugnatura,
lasciando che il debole miri alla sua sinistra, studiandola e
soppesandola, cercando di prender dimestichezza col peso e la
maneggevolezza, per poi andare a rispondere con gratitudine [Vi ringrazio… prometto che ne farò buon uso… avete la mia parola] esclama voltando lo sguardo in direzione di Talesin.
15:57 Ainley [CFN - Giardini]
Varca ora il cancello principale, sotto quell'acquazzone che ha reso
il suo mantello uno strato di pesante stoffa intrisa e lucida. Percorre
il viale che conduce al castello ed alle stalle, lasciando che sia Runya
ora - la nera cavalla sopra la quale ella è in sella - a scegliere la
strada più agevole per giungere all'asciutto. L'animale procede al
passo, sbuffando e lasciando la mezzelfa libera di perdersi in pensieri
tutti suoi, sotto quel cappuccio che le adombra così bene il viso. Ormai
è zuppa, ma sembra quasi che questo sia l'ultimo dei suoi problemi a
giudicare dalla schiena leggermente curva e dalla posa abbandonata delle
mani in grembo, guantate, strette intorno alle briglie a malapena per
non farle scivolare.
16:03 Talesin_Telrunya [CFN/Giardini] E’ solo un cenno di assenso accompagnato da una piccola smorfia quello che Talesin rivolge allo scudiero [Non ringraziatemi né promettete nulla: cercate solamente di esserne degno]
pragmatico come sempre, nonostante tutto. Dopo tutto l’impressione che
ha del nuovo scudiero è positiva. Sembra un tipo sveglio e con voglia di
fare. Non può invece non vedere di lontano la figlia, che sta tornando
al palazzo in sella a Runya. Inquadra la sua figura, ma non proferisce
verbo.
16:10 Laxus [Castello-Giardini] ascolta le parole della Leggenda e annuisce a quella sua richiesta esclamando semplicemente [Si signore].
Non sa perché Steve gli aveva messo un po di preoccupazione quando gli
ha parlato dei comandanti, ma fino ad ora sembra che non ci siano
problemi nella sua permanenza al castello, anzi, piano piano quella sua
permanenza li inizia a farsi sempre più piacevole, ben sapendo che le
cose, in base a come lui agirà potranno solo migliorare. Per un breve
istante forse ci sarà un po di silenzio… momento di raccoglimento forse?
Per poi notare una figura a cavallo, una figura che non gli pare
affatto familiare, probabilmente un volto nuovo che dovrà ricordarsi.
16:17 Ainley [CFN - Giardini]
Lì per lì non si è resa conto della presenza di altri al di fuori del
castello. Poi è una sensazione, come se fosse all'improvviso consapevole
di esser osservata, e solleva il capo e lo sguardo proprio in direzione
della Leggenda e di uno scudiero: un volto nuovo. Quella presa sulle
redini si rafforza, tornando a fornire una certa guida all'andatura
della giumenta solo per frenarla. Nonostante la pioggia e la distanza,
non è così difficile riconoscere il padre che al riparo sembra proprio
star guardando nella sua direzione. Fermato il cavallo, la mezzosangue
li fisserebbe una manciata di secondi prima di sollevarsi sulle staffe
e, facendo perno su quella sinistra, smontare. Gli stivaletti atterrano
su una pozzanghera ma ella non sembra farvi caso quanto è rapida
comunque a uscirne, muovendosi proprio verso di loro con un passo deciso
che ne allunga le falcate. Portandosi dietro Runya ovviamente per le
redini, giova dell'ombra che il mantello le proietta sui lineamenti finché abbastanza vicina non proferirà senza alcuna sfumatura { Ho alcune cose da chiederti }
nessun indugio, nessuna deferenza né aggressività, diretta e concisa si
rivolge a Talesin ed a lui soltanto, quand'ancora deve effettivamente
percorrere diversi passi prima di azzerare le distanze.
16:23 Talesin_Telrunya [CFN/Giardini]
Si rabbuia in volto quando vede la figlia avvicinarsi così diretta a
lui smontando da cavallo. Non è un comportamento il suo che riconosce
come proprio di lei, ma evidentemente molte cose stanno cambiando. Cerca
di far sì che la situazione non dia troppo nell’occhio anche se è
consapevole che parte del danno è già fatto [Laxus] dice rivolto allo scudiero [Questa è Ainley, mia figlia. Ainley, ti presento Laxus il nuovo scudiero].
Non risponde affatto alla sua domanda, quantomeno per adesso. Non sa di
cosa si tratta e non affronterà alcun argomento di fronte a quello che è
poco di più di un estraneo.
16:31 Laxus [Castello-Giardini]
non dovrà attendere chissà quanto prima di veder avvicinare la ragazza
a loro. Naturalmente si riavvolge la lama nella stoffa, andandola a
sistemare alla cintola, allargandola per farci entrare la lama avvolta
dalla stoffa, piu tardi troverà un modo comodo per trasportarla. Quando
la donna si avvicina è lo stesso Talesin che presenta colei che è sua
figlia. Dal canto suo, come sempre, porge semplice saluto, educato [Piacere di conoscervi]
esclama abbassando appena il capo in segno di rispetto per la nuova
conosciuta, che di certo deve essere un personaggio rilevante nelle
Frecce nere, tenendo conto che è la figlia della Leggenda. Ascolta il
dire di lei, e forse i due han bisogno di parlare, segno che si trova
nel posto sbagliato probabilmente. Si volta appena verso Talesin e
prende a parlare [se volete restar da soli, io andrei…] si sente
piuttosto in imbarazzo, non vorrebbe certo trovarsi nel bel mezzo di una
discussione familiare di cui non sa nulla e non centra nulla.
16:33 Ainley [CFN - Giardini]
Guadagnato a sua volta quell'angolo più riparato dal maltempo, la
mezzelfa alle presentazioni di cui la giova il genitore volge lo sguardo
sul nuovo scudiero. Si lascia scivolare quindi con un gesto della
destra il cappuccio sulle spalle, rivelando una chioma biondissima a
incorniciare lineamenti d'ibrida. Gli occhi, verdi come due smeraldi e
tetri alla luce di quel giorno di pioggia, son incastonati su un viso
morbido quanto segnato da un paio di occhiaie scure - traditrici di una
costante mancanza di sonno. L'espressione permane seria e indifferente
nel donar all'umano un semplice cenno del capo, prima di tornar sul
genitore in attesa di una sua parola, nel caso potran restare soli.
Gocciola da capo a piedi, ovviamente e ha le gote arrossate dal freddo.
16:41 Talesin_Telrunya [CFN/Giardini] [Vi ringrazio della vostra discrezione, lo apprezzo molto] congederebbe Laxus e solo quando lui se ne sarà andato rivolgerà parola alla figlia [Certe volte davvero non ti riconosco] il tono di voce con cui proferisce quelle parole non è affatto infuriato, ma denota una piccola punta di amarezza. [Va
bene, chiedimi pure tutto ciò che vuoi. Non mettere di mezzo gli altri
però. Laxus non c’entra niente in qualsiasi cosa tu debba sirmi e lo sai
bene, o c’è qualcosa che ti ha colpito particolarmente?]
16:51 Laxus [Castello-Giardini] di fatto la situazione lo vede un po come il prezzemolo dove non centra poi gran che [Nessun problema] esclama verso la leggenda, per poi rivolger la parola verso entrambi… [con permesso] e verso Ainley [Arrivederci]
cerca di sorridere, anche se la ragazza non sembra di buonissimo umore,
probabilmente è accaduto qualcosa, e vedere Talesin comportarsi come ha
notato negli ultimi giorni e la figlia comportarsi come si è comportata
ora, beh probabile che qualcosa fra loro non vada, ecco cosa mescola la
mente dell’uomo, che si allontana da loro dopo essersi congedato, e nel
giro di pochi istanti già non pensa più a cosa possa esserci fra loro,
in fondo non è affar suo immischiarsi di cose personali altrui. Con
passo lento e cadenzato l’uomo opta per fare qualcosa di costruttivo,
magari riesce anche a trovare qualcuno con cui allenarsi, quindi opta
per raggiungere la sala per gli allenamenti, ora ha anche una spada per
poter fare un po di pratica volendo, magari a vuoto, evitando di usarla in coppia con altri. Man mano che l’uomo si
muove verso l’interno del castello, giunge presso il salone principale,
passandolo con il chiaro intento di avanzare verso la sala d’arme, con
in mente l’idea di fare qualcosa che possa dirsi produttivo.
16:53 Ainley [CFN - Giardini] { Non l'ho messo in mezzo .. non avrei parlato in sua presenza }
nega la ragazza, dopo aver osservato un attimo Laxus allontanarsi,
tornando indi con lo sguardo sulla Leggenda. Sembra meno rigida ora ma
non per questo meno ansiosa, lo si può leggere nei suoi occhi mentre
continua { Sono andata a parlare con Valthiar } piccola pausa, come a fargli assimilare quella notizia { .. e mi ha detto che conosci il segreto di Nehinend, ciò che le ha impedito di portarci con lei }
con un rapido armeggiare tenterebbe quindi di sfilarsi il guanto
sinistro e soltanto una volta che vi sarà riuscita mostrerebbe all'elfo
il dorso della propria mano, la pelle segnata da una strana voglia a
forma di coda di scoiattolo { e qualunque cosa sia, non ha smesso di influire sulle nostre vite dopo la sua scomparsa .. } un altro momento di silenzio, mentre ne fisserebbe il viso con ostinazione e preoccupazione insieme { .. ho bisogno di sapere ogni cosa .. }
17:01 Talesin_Telrunya [CFN/Giardini]
Sentendo il nome di Valthiar il volto di Talesin diviene ancora più
terreo del solito, mentre una sofferenza terribile gli si palesa anche
in volto [Sì conosco il segreto di Nehinend che ha impedito che ci portasse con lei] ripete quasi meccanicamente [Che significa che non ha smesso di influire sulle nostre vite? Sulla mia ha smesso benissimo] sbotta [Ora
che lai è scomparsa tutto quello che è stato e di cui sono a conoscenza
è cessato. Perché hai bisogno di tirare ancora fuori il passato, che te
ne viene?]
17:06 Ainley [CFN - Giardini]
Si acciglia la mezzosangue all'udire la risposta del padre, come al
veder che ha bellamente ignorato ciò che lei gli sta mostrando { Che stai dicendo ? } corrucciata, abbassa lo sguardo sul dorso della propria mano e poi glielo piazza praticamente davanti alla faccia {
Non la vedi ? Questa non ce l'avevo fino a tre giorni fa e mi è
comparsa dopo uno strano sogno .. o almeno credevo fosse solo un sogno,
finché non ho riscontrato lo stesso segno sulla mano di Valthiar oggi
pomeriggio }
17:13 Talesin_Telrunya [CFN/Giardini] [Senti, non mi interessa]
le dice, mentre con un moto di totale rifiuto, gira le spalle alla
figlia ed inizia a dirigere i propri passi verso il salone principale.
Cerca in questo modo di celare tutto lo strazio che sente in quel
preciso istante, una fitta che gli prende lo stomaco e gli toglie quasi
il respiro. In quell’istante avrebbe voglia di sparire, di dissolversi
in un’altra dimensione e non tornare mai più. Tutta la sua attenzione
ora è rivolta al cercare di mantenere un contegno quantomeno minimo.
17:19 Ainley [CFN - Giardini]
Lui si rifiuta, ma non solo: le volta le spalle. Un gesto che esprime
non solo diniego ma totale chiusura verso il suo stesso sangue. E la
biondina, dopo un primo istante senza respiro, esclama { Padre ! }
non si muove ma quella parola dovrebbe risuonare chiara e squillante
alle orecchie dell'elfo, la voce intrisa di una nota che potrebbe esser
riconducibile solo al panico { Non voltarmi le spalle .. non abbandonarmi ! }
17:26 Talesin_Telrunya [CFN/Giardini] Si ferma alle parole della figlia, piantandosi rigido come un palo [Io
non ti abbandono Ainley e questo lo sai. Avrei potuto farlo tanto tempo
fa, tu non ne hai ricordo, ma quando sei giunta qui pensavo lo avessi
fatto solo per ragioni di opportunità e ci sono stati dei dissapori tra
di noi, ma poi sono io che ti ho voluto tra le Frecce Nere, anche se non
eri come sei adesso e mi eri decisamente più ostile. Non ti ho
abbandonata allora dicevo e non ti abbandono adesso. Come ti ripeto sei
tutto ciò che mi rimane]. Non si volta verso di lei perché
l’espressione dipinta sul suo volto in questo momento è quella di una
persona distrutta. Lui, il camaleonte perfetto che ora trasuda tutte le
proprie emozioni.
17:32 Ainley [CFN - Giardini]
Lo vede fermarsi e ne ascolta il dire, nonostante non possa osservarne
l'espressione del viso. Forse questo è un bene, perché nemmeno lei ha
un'aria pacata e indifferente: l'aria corrucciata, tesa, non sfuma alle
precisazioni della Leggenda. Semplicemente tenta di muoversi in avanti,
cercando di ravvicinarglisi di nuovo per porsi al suo fianco, per
allungar quella mano sinistra marchiata da un'esperienza che non ha
compreso e posarla sul suo braccio destro { .. allora aiutami a capire .. ti prego .. ho bisogno che tu me lo dica } implorante, ne cerca or lo sguardo { possiamo superare tutto questo, ma basta segreti fra noi }
17:39 Talesin_Telrunya [CFN/Giardini] [Veramente
questo è un segreto tra me e mia moglie e non so perché Valthiar te lo
abbia svelato. Visto che c’era avrebbe potuto parlartene lui visto che
lo conosce. Si volta quindi verso di lei. Riesce a camuffare le
emozioni che gli palpitano dentro a tento stavolta [Io tutto questo
non riuscirò mai a superarlo. Dimmi una cosa: se io ti chiedessi di
rivelarmi un segreto tra te ed un’altra persona, tu, cosa faresti?]
17:48 Ainley [CFN - Giardini]
Stringe le labbra fra loro in una smorfia piatta, contrita, a quel
rifiuto secco. Le ci vuol una manciata buona di secondi mentre lo fissa,
a riacquistare un'espressione più neutra e vi riuscirebbe soltanto
inspirando e chiudendo gli occhi. Nel mentre la mancina scivola dal
braccio altrui, andando a giacere inerme lungo il fianco, come l'altra.
Quando torna a schiuder le palpebre, la serietà del suo viso è indice di
un distacco quasi totale { Non lo so } e si potrebbe intuire un'ultima nota di tristezza, prima che ella si volti, per tornare sui propri passi.
17:54 Talesin_Telrunya [CFN/Giardini] Un cenno di assenso secco, mentre lei si allontana. Aggiunge solamente [Contatta
Valthiar e fatti dire se lui vuole che condivida con te o meno questa
informazione. Per quanto mi riguarda sappi che non ho nulla da
nasconderti, quello che voglio è che il nostro rapporto si fondi sulla
reciproca fiducia. Fai questo e poi ti dirò tutto quello che vuoi
sapere]. In cuor suo gli dispiace non avergli detto tutto, ma aveva
promesso a sua moglie. Si allontanerà dunque dirigendosi vers o le
proprie stanze.
13:58 Ainley [Ingresso Sala Comune]
Un acquazzone coi fiocchi, ecco cosa si sta abbattendo su Leah. Il
maltempo riversa acqua da ore ormai sulla cittadina, inzuppando strade
ed edifici, creando pozzanghere e rivoli e scoraggiando i più ad uscire
di casa. Non lei tuttavia, che mette piede sotto il portico della
Locanda, sottraendosi alla pioggia scrosciante. Gli stivaletti
rintoccano sul legno della pavimentazione, l'acqua che le ruscella dal
mantello lasciando ove ella passa una scia rilucente mentre si avvicina
alla porta d'ingresso. E' con fare sicuro che la biondina allunga una
mano per aprirla, la dritta, guantata per l'esattezza. Il calore
dell'ambiente chiuso e asciutto l'avvolge non appena fa il suo ingresso,
richiudendosi poi quell'anta alle spalle mentre già con lo sguardo
spazia - il cappuccio calato sul viso - per la sala.
14:04 Valthiar [ Piano Terra × Sala Comune ]
E’ uscito da poco, si vede. Ha i capelli bagnati ed un po’ spettinati,
i vestiti umidicci e la giacca scura che gocciola vicino al camino. Ha
le mani tese verso le fiamme vivaci, le spalle un po’ basse e, su un
tavolino li accanto, una tazza di tisana fumante che spande il suo buon
profumo di erbe in una voluta di vapore lattiginosa. Non era solo, non
poco fa almeno. Si è fatto precedere dal Clone verso il piano superiore,
raccomandandole di stare nella stanza fino al suo ritorno. Gli ultimi
giorni sono stati assolutamente frenetici, tra gli incubi ed i vari
ritorni il sonno s’è un po’ perso. La stanchezza è evidente sui tatti
del viso, un’ombra più scura sotto alle ciglia ed un pallore un po’ vago
sulle guance. Alto, lo si capisce anche ora che è seduto, giovane,
particolare. Occhi bicolore, azzurro e verde, che riflettono il gioco
del fuoco sui ciocchi di legno scoppiettanti. Pensa, ripensa, a si
decide sempre di più ad andarsene dalla Città, soprattutto data la situazione prospettata dal Nirva. E’
proprio a quello che pensa, a casa sua: Arborlon. Con la coda
dell’occhio coglie un movimento vicino a sé, un garzone. [ Scusa.. ] richiamandone l’attenzione. [ .. posso avere pergamena ed inchiostro? ]
reclinando il viso. Quando il ragazzo si allontanerà lui tornerà al
calore ed alla propria tisana, senza per il momento girarsi verso la
porta che ha, come altri, sentito aprirsi.
14:11 Ainley [Ingresso Sala Comune]
Non par esserci troppo affollamento ed in verità non è che lei,
setacciando con quella prima occhiata l'ambiente, conservi molte
speranze. Sta già facendo qualche passo per avvicinarsi al bancone
quando finalmente, contro ogni più razionale aspettativa, coglie un
elemento diverso nell'ambiente. La figura di Valthiar differisce dai più
e spicca seduto ad un tavolo, alto e - apparentemente - rassegnato. Per
lei, dopo un istante di esitazione, non v'è altro tempo da metter in
mezzo prima di muoversi, aggiustando la direzione dei propri passi per
dirigersi verso di lui. I pantaloni scuri spiccano passo dopo passo, i
lembi del mantello si dischiudono appena a lasciar intravedere ad occhio
altrui una cinta d'arme, al di sopra di un corsetto nero, il quale
contrasta sia con la camiciola bianca al di sotto ché con i lunghi
capelli biondi - di cui una ciocca le scivola umida oltre il bordo del
cappuccio. Senza invito, senza un cenno, una volta giunta appresso al
tavolo dell'elfo, ne agguanterebbe una sedia vuota solo per tentare
di sedervisi, proprio di fronte a lui, senza ancora una parola finché
non si sarà accomodata.
14:22 Valthiar [ Piano Terra × Sala Comune ]
E’ la mano a sostenere il viso, con svogliatezza. Sta aspettando il
ritorno del garzone con quanto richiesto ma, nel frattempo,
semplicemente si imbambola nel fissare il proprio riflesso distorto dal
tremolio della bevanda. Poi, con calma, agguanta la tazza concedendosi
un paio di sorsi. Soffia e beve ancora, in più riprese, ogni volta
assaporando il retrogusto dolciastro della tisana. E’ così concentrato
su altro, così assente e distratto, da non accorgersi realmente di
Ainley. Capta solo una presenza li vicino, più precisamente di fronte a
sé, ma da per scontato che sia il ragazzo con il materiale richiesto.
Sbatte le palpebre un paio di volte, bevendo un sorso più generoso e,
quando rialza lo sguardo mettendo a fuoco il nuovo ospite, chiaramente
gli va tutto di traverso. Tossicchia, coprendosi la bocca con il dorso
della mano, diventando subito rosso in viso. [ Buo.. ] un altro paio di colpetti seguiti da un pratico schiarimento della voce. Sta fissando lo sconosciuto con un’espressione particolarmente
interdetta, di chi non ha idea di cosa stia accadendo. Poi, pian piano,
dall’ombra del cappuccio intravede piccoli dettagli – oltre
all’abbigliamento – che potrebbero aiutare nell’identificazione. Si
sorprende, una cosa facile da notare, più che per l’individuo in sé per
la sua identità: Ainley. O così pare. Forse. Un visionario? Raddrizza la
schiena, premendo le spalle contro lo schienale della sedia. Lui, al
contrario della Freccia, è vestito con semplicità: calzoni scuri,
spessi, ed una camicia dalle maniche arrotolate fino ai gomiti. Sul
dorso della mano sinistra è presente un marchio particolare, una voglia
dalla strana forma di coda di scoiattolo. La giacca è su una sedia
accanto, messa ad asciugare vicino al camino. Al polso sinistro ha una
catena di medio spessore che, anziché essere usato come collare, è
sfruttato come spesso bracciale. All’interno, altezza polso, c’è una T
incastrata in uno degli anelli. [.. Buongiorno. ] l’esordio successivo, con più slancio ma anche controllo. [ Posso essere di aiuto? ] titubante, allontanando da sé la tazza. Meglio non ripetere.
14:31 Ainley [Ingresso Sala Comune]
Lo osserva in silenzio mentre egli si rende conto della sua presenza.
Lo vede tossire, la bevanda andatagli di traverso mentre in tutto questo
non può non notare anche la voglia che egli porta sulla mano sinistra.
Le sue mani, coperte da un paio di guanti senza dita, in nera pelle,
sono rispettivamente la dritta sul tavolo e l'altra poggiata indolente
sulla coscia sinistra. Con la prima, mentre attende che si riprenda,
tamburella leggermente il legno con la punta delle dita. Soltanto una
volta che egli le avrà rivolto quell'unica domanda in seguito al saluto,
la biondina si permetterebbe di schiuder le labbra rosee { Ci avevi fatto credere di sì }
gli risponde, calma, atona quasi. Sollevando la mano sinistra allora la
avvicina all'altra, iniziando a sfilarsi il guanto finché, una volta
riposto quest'ultimo sul tavolo, non volterebbe il dorso della mancina -
ora sollevata- verso ei { Ma prima questo .. spiega un po' cosa è successo } mostrandogli quella voglia.
14:37 Valthiar [ Piano Terra × Sala Comune ]
Ritrova un po’ di compostezza ed, in base all’atteggiamento opposto,
pare adeguarsi piuttosto facilmente. La verità è che il cuore minaccia
di esplodergli nel petto e sente caldo, troppo caldo. Lei è la causa di
tutto, l’influsso emotivo dell’anima all’interno del corpo nuovo;
nonostante siano passati giorni niente è riuscito a svanire, solo ad
affievolirsi quanto basta da permettergli di trascorrere la giornata con
più calma. Questo, però, non è uno di quei momenti. Intreccia tra loro
le dita, stringendole abbastanza da far sbiancare le nocche. All’inizio
non parla, a quel “ci avevi fatto credere di si” il sopracciglio scatta
verso l’alto, mostrando perplessità. Successivamente quando vien
mostrata la mano, ed il medesimo segno sul dorso di questa, allora le
palpebre si concedono un fremito. Sporge in avanti il busto, quanto
basta per poter esaminare meglio la voglia poco più scura della pelle.
Mette in mostra la propria, accennando ad un movimento minimo di contrapposizione. [ Cosa dovrei spiegare esattamente? ] rilassando infine le spalle ed incrociando le braccia al petto. [ Non ho idea di cosa sia successo. Per quanto mi riguarda credevo di aver fatto un incubo.. ] facendo spallucce. [ Evidentemente mi sbagliavo. ] schiarendosi ancora una volta la voce. [
Mi è capitato, tuttavia, di sperimentare situazioni simili in passato.
Non sono comprensibili ne spiegabili con facilità. Accadono, per magia.
Ed in quel luogo ce n’era. ] la voce è bassa, il tono indubbiamente tranquillo e colloquiale – a dispetto invece dell’ovvio distacco d’ella. [ Quindi… ] senza terminare la frase; dal tono l’eloquenza quasi si spreca.
14:50 Ainley [Sala Comune - Tavolo]
Al contrario di chi le sta di fronte, è calma e rilassata, composta
almeno apparentemente mentre quel distacco che ha imparato ad usare
ormai diverso tempo fa non vien meno, nemmeno al fare altrui che inizia a
risponderle. Ne ascolta ogni parola, le labbra chiuse, l'espressione di
quel viso in ombra seria. Allorché egli snocciola quella congiunzione
senza per altro proseguire, la mezzelfa si lascia sfuggire
un'espirazione dal piccolo naso che potrebbe essere un sospiro { Che io ricordi non mi è mai capitato invece }
una pausa, breve, durante la quale ella decide di lasciar scivolare il
cappuccio sulle spalle. La luce del locale le illumina finalmente con
chiarezza ogni tratto, ogni ciocca di capelli, rilucendo nel suo sguardo
di smeraldo fisso sul volto di Valthiar { .. e dal canto mio non so
quasi nulla della magia e di tutto ciò che la riguarda .. ma sono giunta
alla conclusione che non è così per te, come probabilmente non lo era
per Nehinend } c'è una certa intensità in quegli occhi ora, una determinazione a non
distoglier lo sguardo dall'elfo nemmeno mentre si rinfila il guanto
alla cieca { Indi, se qualcosa di lei vive ancora in te .. è il caso che inizi a spiegarmi tutto per filo e per segno fin dall'inizio } pausa ad effetto e .. { Che cosa le è accaduto ? }
14:58 Valthiar [ Piano Terra × Sala Comune ]
Lo sapeva che prima o poi sarebbe accaduto e che lei, tornando a
trovarlo, avrebbe fatto domande. Questo è il momento della verità. La
coscienza, però, è spaccata in due. Da un lato vorrebbe confessare la
verità, quella innegabile e spaventosa. Dall’altro, però, ha a cuore il
fatto che lei si lasci la storia alle spalle il più in fretta possibile.
Chissà che la Leggenda le ha riferito il messaggio.. [ Beh. ] una sola pausa, una sola vaga esclamazione che da inizio al discorso. [
La magia è difficile da comprendere e controllare. Ci sono cose che non
mi è concesso spiegarti, e se conoscevi Nehinend come credo allora
saprai anche che lei stessa per diverse cose sembrava incredibilmente
enigmatica. ] riguardo al proprio segreto ad esempio. [ Ma sia io che lei abbiamo sempre studiato molto la magia ed i suoi possibili effetti. ] stropicciandosi gli occhi con una mano e lasciandosi sfuggire un sospiro. [ Eravamo a casa sua, nella Valle di Rhenn. Tu ci sei stata, lo so. ] sfiorandosi la tempia per farle capire di avere il ricordo. [ Una sera si è presentato qualcosa, qualcuno. Definiamolo spirito, spettro. O semplicemente “illusione”. ] mantenendo il tono basso e facendo frequenti pause per darle modo di seguire il discorso interamente. [ Io all’inizio non c’ero, sono arrivato dopo. I dettagli li so perché lei li ha vissuti, quindi posso raccontarli. ] semplice, lineare. [
Questo spirito le ha parlato. Non ricordo esattamente le parole, è
tutto un po’ confuso. So solo che il corpo, piano piano, ha iniziato a
prendere fuoco. ] la pausa non è ad effetto, non vuole creare
suspance: sta cercando di mantenere il controllo, di non cedere
all’emozione. D’altra parte Nehinend è li, è sempre li. [ Non provava
dolore, di questo ne sono certo. Pian piano, comunque, ha iniziato a
disgregarsi. Di lei rimaneva l’anima, scintillante come una fiamma viva.
Ed io sono arrivato in quel momento, quando lo spirito stava per
portarla via. ] ed ora la fissa, con una certa insistenza, forse sperando di
cogliere sul suo viso una qualsiasi reazione che non sia specchio di
apatia o disinteresse. Qualsiasi cosa. [ Ho fatto l’unica cosa possibile, l’ho convinta a restare. Ma non aveva più un corpo.. ]
questa dovrebbe essere la conclusione. Potrebbe aggiungere altro ma è
evidente che, dopo quella pausa, non verrà detto niente di più. Sanno
entrambi com’è andata a finire: ora c’è lui.
15:07 Ainley [Sala Comune - Tavolo]
Sotto quello sguardo nuovo ed insistente la mezzosangue, il racconto
ormai quasi giunto al termine, quando Valthiar termina di parlare lei è
come se non riuscisse più a sostenerne gli occhi policromi. Abbassa i
propri sul legno del tavolo, sulle proprie mani che ancor stanno
tergiversando con la pelle del guanto nero, ormai indossato certo ma non
per questo lasciato in pace. L'ombra creata dal ciuffo su quel viso
segnato da un velo d'occhiaie proietta un'ombra che rende la sua
espressione cupa { .. quindi .. } quell'unica parola le sgorga
inizialmente dalle labbra troppo flebile ed ella sembra accorgersene,
tant'è che si frena, deglutendo, prima di continuare { .. voleva andarsene ? E' questo che mi stai dicendo ? }
15:13 Valthiar [ Piano Terra × Sala Comune ] – [ No.. ] corrugando la fronte. [ Cosa te lo fa pensare? ] reclinando la testa. [
Era già morta quando l’ho fermata. Il suo corpo era perso, non restava
altro che un’anima colma di sofferenza. Stava per perdersi assieme agli
altri spiriti, in un limbo di non ritorno.. ] inspirando a fondo. [ Le ho dato una piccola opportunità di dirvi addio.. ma lei non credeva ne fossi capace. ] stringendosi nelle spalle. [
Quando l’ha capito, prima ancora che lo dicessi direttamente, aveva già
decido di mandarmi da voi per conto suo. In questa maniera l’ho fatto
davvero ma dicendo le esatte parole che voi avreste potuto voler
ascoltare.. ] sembra leggermente a disagio e le motivazioni possono essere molte. [
Non credo durerà ancora a lungo. Sento la sua presenza affievolirsi di
giorno in giorno, sebbene riesca a mantenere ogni ricordo ed ogni
sentimento che possa aver mai provato. ] pausa. [ Non posso dire altro, questo è tutto. ] tutto quello che ricorda, tutto quello che lei, Ainley, potrebbe accettare. [ Vi amava. Vi ama ancora. Entrambi. ]
quest’ultima aggiunta mormorata solamente con, sul viso, l’ombra di un
sorriso delicato. Un sorriso che era di Nehinend, un’espressione che
poteva trasmettere la verità di ogni parola.
15:27 Ainley [Sala Comune - Tavolo]
Stringe le labbra in una linea sottile, come a trattener qualcosa
mentre corruga la fronte in un'espressione contratta quando egli le
risponde con quella domanda. Ne ascolta comunque il dire, le orecchie a
punta che fra quelle ciocche bionde sbucano appena, la maggior parte dei
capelli raccolti in una treccia che scompare sotto la nera stoffa del
mantello che ha ancora addosso. Gli avambracci sul tavolo, quand'egli
proferisce quell'ultima frase allora ella solleva nuovamente lo sguardo
su di lui, cercandone gli occhi. Il velo di apatia è venuto meno, per
una manciata di secondi - la durata di quell'occhiata - in favore di
un'espressione corrucciata quanto sofferente nella piega delle labbra
come nella linea delle sopracciglia. Poi abbassa le palpebre, negandogli
di nuovo quella vista, espirando dal piccolo naso per riacquistare un
barlume di controllo sulla propria espressione, che si appiana
progressivamente { Non ci ha permesso di andare con lei .. non ci ha permesso di aiutarla in nessun modo } un soffio la sua voce {
e questo è stato il risultato: uno sbaglio che non ha avuto conseguenze
solo su di lei ma anche su coloro che le erano vicini } una pausa di silenzio, come a lasciar aleggiare quelle uniche parole fra loro, prima di accennar ad alzarsi in piedi { Per quanto mi riguarda non ho bisogno di sapere altro } scostando la sedia sol con le gambe, le mani a puntellare il bordo del tavolo senza risollevar tuttavia lo sguardo.
15:33 Valthiar [ Piano Terra × Sala Comune ] Quando lei si alza lui resta immobile, a guardarla dal basso. Soffre. Soffre per qualcosa che non può dirle. [ Mi spiace che tu la veda così.. ] inspirando. [ Lei non poteva portarvi con voi.. ma l’avrebbe voluto. ] è sincero in questo, non c’è traccia di menzogna. [
Ma la sua vita era un segreto.. un segreto che tuo padre conosce. Se
vorrai potrai chiederlo a lui.. e questo ti aiuterà a capire molte altre
cose. ] agguantando la tazza lasciata li di fronte, a raffreddare. [
Ho fatto quello che ho potuto, il resto è a voi. Se vorrete mantenere
il suo ricordo positivamente, per quello che ha fatto e vissuto con voi,
allora sono sicuro che lo apprezzerà. ] pausa. [ Se invece
vorrete ricordarla come colei che vi ha abbandonato, che ha fatto cose a
voi incomprensibili ma che non potete giustificare, beh.. ] scostando anch’egli la sedia ed, infine, alzando per recuperare la giacca. [ .. avrete buttato via tutto. Ogni cosa. Ma la scelta è vostra, io di sicuro non vi giudicherò. ]
ciò che tace, però, è ciò che sente davvero. Il dolore si propaga come
un veleno ma, d’altra parte, non può confessare ciò che fino ad ora ha
distorto per pura protezione di sé e di ciò che abbia mai amato. [ Porta i miei saluti a tuo padre. ]
sistemandosi la giacca su un braccio. E' pronto ad andarsene e
ritornare in camera propria. Le ultime parole, però, pesano come
macigni. Sta temporeggiando, non riesce a pronunciarle con leggerezza.
La osserva, anche se lo sguardo non è reciproco. Dopo una pausa che
sembra interminabile finalmente aggiunge: [ Addio Ainley. ] con il peso di chi sa che non la rivedrà più.
15:44 Ainley [Sala Comune - Tavolo]
Ancora cose non dette, segreti la cui esistenza è confermata ma la
natura ignota. Non un pensiero rassicurante in un certo senso, eppure
cose di cui non dovrebbe importarle la spronano a impuntarsi.
Quell'addio le fa finalmente sollevar l'occhi, in essi una nuova fredda
determinazione mentre una qual certa forza d'animo si potrebbe udire nel
suo tono di voce quando schiude un'altra vlta le labbra { No, non è un addio .. }
una promessa ? Non si sa', ma quel che è dato sapere è che ella non
aggiunge altro ma si volta, allontanandosi da quel tavolo e da
quell'elfo. Ha qualcosa da fare e lo si può intuire dal suo incedere
verso la porta della locanda, diretta fuori, per le vie sino al
castello.