sabato 14 settembre 2013

Cena tardi

22:02 Ainley [Palazzo Governativo – Corridoi] Una bella giornata priva di nuvole si è appena conclusa, il sole ormai scomparso oltre l'orizzonte ha lasciato così posto alla notte ricolma di stelle. Il vento impetuoso si abbatte sui tetti degli edifici e si insinua fra le strade della città di Kern. Nemmeno il palazzo governativo è immune alle intemperie, ma il suono di quelle folate è attenuato dallo spessore dei muri, specialmente lungo quei corridoi percorsi dalla mezzelfa. Si è decisa a tornare verso le proprie stanze soltanto ora, come se alla fine avesse dovuto cedere alle proteste del suo stomaco. Ha qualche stelo di paglia addosso, rimasto impigliatole ai vestiti costituiti da quel paio di neri pantaloni logori e dalla camiciola bianca, larga sulle maniche mentre è sovrastata da un gilet rosso. La cinta d'arme le pende sul fianco sinistro a causa del peso della daga lì allacciata, ma è come se ormai vi si fosse abituata dalla sicurezza con cui procede.
22:14 Talesin_Telrunya [Palazzo Governativo] {Appartamenti Talesin} Talesin è un’ombra inquieta, il volto eburneo ancora più pallido del solito ed i lineamenti scavati e tesi, contornati dalla fluida cascata corvina di capelli che discende lungo gli omeri, sottili come la seta. Le tenui fiammelle delle candele poste sulla sua scrivania, d’improvviso si spengono, mentre d’improvviso s’apre una finestra della stanza alla spinta impetuosa del vento. E’ un attimo prima che egli s’alzi andando a chiuderla, anche se invero deve metterci non poca forza. La luce delle stelle e della luna crescente ora, invade con la sua morbida luce tutta la stanza.
22:26 Ainley [P. Governativo – Corridoi>App. T.] Nel procedere con passo misurato ma per nulla pesante è accompagnata dal zampettare più rapido e flebile della volpe rossa che le procede accanto. Ardet, con quel musetto affusolato puntato in avanti, affiancando la mezzelfa non ne supera mai l'andatura, limitandosi ad andare ove lei si dirige, ben certo che ovunque ella vada ci sarà del cibo per entrambi. Forse sarà così, ma non è detto, giacché la porta di fronte la quale la biondina si decide a fermarsi altri non è che quella che da' accesso agli appartamenti del padre, entro i quali ha appunto la sua stanza. Non si ferma a bussare ma solo ad allungar la mancina sulla maniglia dell'anta, schiudendola senza preoccuparsi di domandar permesso, semplicemente sgattaiolando all'interno come se fosse casa sua. Tempo di richiudersi l'uscio alle spalle che, sia lei che Ardet si ritrovano nello studio, attraverso la cui penombra ella tenta ora di lasciar spaziare lo sguardo di smeraldo.
22:32 Talesin_Telrunya [Palazzo Governativo] {Appartamenti Talesin} L’ombra del padre dovrebbe stagliarsi nitida intagliata in quella vetrata dalla quale continua a filtrare la luce della luna. Una forma perfetta e ben delineata. [Ainley, per cortesia, accendi le candele. Nella mia camera vi sono diversi lumi ad olio che ardono] le spiega, riconoscendo immediatamente la figlia se non foss’altro perché aprendo la porta ha intuito dalle fiaccole del corridoio sia la sua sagoma che quella di Ardet. E’ come se la voce dell’elfo fosse stanca, provata, solcata da una nota di sofferenza.
22:40 Ainley [P. Governativo – App. Talesin] Non fa in tempo a definire i contorni degli oggetti che fungono da arredo alla stanza che la voce della Leggenda le giunge alle puntute. Inquadrandone la sagoma in controluce alla finestra stessa, sbatte un paio di volte le palpebre mentre le pupille terminano di allargarsi su quell'iridi di un verde foresta, permettendole di giovare della fievole luce che filtra dai vetri { Sì } mormora in risposta alle direttive altrui, già volgendo il capo verso la direzione in cui sa' essere la stanza. Con passo cauto in quell'ambiente comunque sconosciuto vi si avvia, sparendo ben presto oltre il vano della porta aperta. Talesin da quello studio potrà cogliere ancora il suono dei suoi passi, attutito sul pavimento coperto qua e là da tappeti più o meno raffinati. Una manciata di secondi di silenzio ed ecco filtrare un tenue bagliore rossastro, caldo, che si intensifica progressivamente finché eccola risbucare nello studio con quel lume ad olio sorretto con ambo le mani. I riflessi di quella luce tremolante le si riflettono su quell'iridi scure, tingendole di sfumature arancioni i capelli di per sé biondi, legati in quella coda alta che le pende dietro la schiena. A quella luce le occhiaie sul suo viso han perso la loro presa caratteristica, le ombre naturali proiettate dall'angolazione che le nascondono { .. come mai al buio ? Per un attimo ho creduto non ci fosti .. } commenta avvicinandosi alla scrivania.
22:47 Talesin_Telrunya [Palazzo Governativo] {Appartamenti Talesin} I passi sono la prima risposta alla voce della figlia, mentr’egli le si avvicina per aiutarla ad accendere tutti i lumi. [E’ che la finestra si è aperta a cagione del vento ed è solo per questo che sono rimasto al buio] le spiega in maniera spiccia. [Ad ogni modo, avrei sicuramente notato che sono salito di sopra dopo che abbiamo desinato, ragion per cui mi pare assai strano che tu credessi che non ci fossi, a meno che non fossi fuggito dalla finestra, ma, credimi, ne ho poca voglia a quest’ora]. E’ evidente il sarcasmo sottile racchiuso in quelle poche parole.
22:53 Ainley [P. Governativo – App. Talesin] Il sottile sarcasmo – neanche tanto sottile – del genitore la induce a scoccargli un'occhiata penetrante, un sopracciglio inarcato a render palese la perplessità che, non certo sola, le delinea i lineamenti { Non so con chi tu abbia cenato, ma non ero io } esordisce, in risposta all'altro, assolutamente seria. Avvicina il lume ad un altro spento da pochi minuti, per appiccare la fiammella allo stoppino, prima di continuare con assoluta noncuranza { .. infatti ho una fame da lupo .. } torna a cercarne lo sguardo col proprio e, come a sottolineare quel commento, ecco farsi strada un sommesso borbottio proveniente proprio dal di lei stomaco.
23:03 Talesin_Telrunya [Palazzo Governativo] {Appartamenti Talesin} [Ah non eri tu?] le chiede facendosi fintamente pensieroso in volto [Ecco ora capisco perché questa vaga sensazione di aver cenato da solo, ma ero sicuro di sbagliarmi] continua a schernirla, mentre dopo un istante le chiede [Tu quindi dove hai cenato, se hai cenato?] si spinge leggermente più in là con le proprie domande, cercando di carpire l’umore di sua figlia come fa il gatto che gioca con l’ingresso della tana di un topo.
23:08 Ainley [P. Governativo – App. Talesin] A quanto pare l'elfo stasera è dell'umore adatto per prendersi gioco degli altri, di lei in particolare essendo l'unica presente. Si limita a fissarlo con un improvviso decadimento di emozioni, l'espressione seria definita da quelle palpebre mezze socchiuse, a fessurizzare uno sguardo vacuo che non si distoglie per una buona manciata di secondi dal volto altrui. L'assenza di umorismo fatto mezzelfa, ecco cosa sembra. Soprattutto alla sua ultima domanda. La risposta che gli dona rende perfettamente l'impressione { .. non ho cenato } scandisce un poco ogni singola parola, come se rimarcare il fatto le desse fastidio.
23:17 Talesin_Telrunya [Palazzo Governativo] {Appartamenti Talesin} Sa di averla infastidita; anche lui al suo posto lo sarebbe ed è questo che gli fa cambiare leggermente umore, laddove un piccolo sorrisetto ironico si dipinge sulle di lui labbra, mentre si accosta alla porta d’ingresso spalancandola [Mollica!] esclama, chiama, poco prima che un giovanissimo umano dalla pelle candida e coperta di lentiggini, dalla carnagione candida che mette in risalto i suoi capelli rosso fuoco e la corporatura sottile e snella, benché sia piuttosto basso ma piuttosto bello tutto sommato, se non fosse per quell’espressione imbranata dipinta sul volto e quei modi troppo poco maschili, faccia la sua comparsa. [Ora mia figlia ti dirà ciò con cui vuole desinare e TU] glielo dice puntandogli con violenza l’indice direttamente sullo sterno [Glielo procurerai]. Gli occhi verdi slavati del ragazzo lo fissano esterrefatti, mentre si affretta a far cenno di affermazione col capo.
23:23 Ainley [P. Governativo – App. Talesin] Dall'ironia si passa ai fatti se non altro. Appoggiando il lume allo scrittoio paterno, lo osserva richiamare uno dei servitori e dargli perentorie istruzioni. Alché poi tocca a lei farebbe un passetto in avanti, puntando l'occhi sul ragazzo prima di esordire con pacata serietà { Carne arrosto con contorno di patate e del pane .. e per Ardet una scodella di frattaglie andrà bene } da' così istruzioni, alludendo con un cenno alla volpe lì accanto che gironzola curiosa.
23:29 Talesin_Telrunya [Palazzo Governativo] {Appartamenti Talesin} E’ un gesto semplice, ma che ostenta assoluta sicurezza ed emana nel contempo un carisma misto a fascino quello che rivolge allo sguattero, facendo egli segno, con una ben articolata mossa del polso, di andare. Il giovane si ritrae tremando come una foglia ed inchinandosi, senza dire una parola prima di cominciare ad incamminarsi celermente verso i corridoi. E’ solo a questo punto che Talesin rompe gli indugi [Alla fine ti è passata l’emicrania?] le domanda.
23:34 Ainley [P. Governativo – App. Talesin] Lasciato finalmente quel lume sulla scrivania la biondina, dopo che il ragazzo dai capelli rossi si è allontanato, così da poter poi prestar la dovuta attenzione al genitore nel momento in cui le giunge la sua domanda. Odendone il dire torna a cercarne la sagoma con lo sguardo, anticipando la replica con un rapido battito di ciglia { .. sì, grazie .. ci ha messo un po' ma alla fine è venuta meno } afferma, ponendo la dritta a puntellar il fianco medesimo, il peso che da ambo le gambe vien spostato su quella mancina.
23:39 Talesin_Telrunya [Palazzo Governativo] La conversazione sembra latitare, per cui è solo un cenno di assenso per far comprendere di aver compreso quello che il padre rivolge alla figlia. [Dunque] le chiede in tono interlocutorio allacciandosi i polso destro dietro la schiena col sinistro [Hai altro da chiedermi riguardo ad Antrax o ti è tutto chiaro?] sol quello.
23:45 Ainley [P. Governativo – App. Talesin] Il fare colloquiale del genitore, apparentemente così diverso dal precedente suo modo di fare, la porta a far spallucce { No, direi che per ora .. non ho altre domande } la chiarezza d'altra parte non sembra ancora alla sua portata. Scocca un'occhiata verso la finestra, dalla quale la luce della luna crescente filtra argentea. Un paio di secondi dopo torna a inquadrare nel proprio campo visivo Talesin, tentando di focalizzarsi sul suo viso a giudicare dall'intensità di quella nuova occhiata, indagatoria nell'esaminarne l'espressione. Solo dopo un istante di silenzio schiuderebbe nuovamente le labbra { .. prima .. } esordisce { .. avevi un tono strano .. quando sono entrata } gliela butta lì, così, senza per altro continuare, lasciando a lui decidere.
23:51 Talesin_Telrunya [Palazzo Governativo] La domanda che le ha rivolto la figlia lo colpisce di certo, anche se cerca di non darlo a vedere [Non è nulla]le dice con un tono di voce che rimanda sicurezza [Oh ecco piuttosto] esclama mentre vede Mollica fare il suo ingresso nelle stanze con ciò che è stato ordinato dalla figlia [Posalo lì] dice indicandogli il tavolo e liquidandolo quindi con un gesto della mano. E’ infatti questione di un attimo prima che l’inserviente sparisca nel corridoio ritraendo dietro sé la porta.
23:59 Ainley [P. Governativo – App. Talesin] Quando il padre le dona quella risposta ferma lei non ribatte né insiste in alcun modo. Invece il ritorno di Mollica con qualcosa da mangiare la spinge a seguirne le movenze finché non lascia la stanza. Allora, lasciando scivolar il braccio dritto di nuovo lungo il fianco, si avvicina al tavolo e alle vivande. In silenzio per ora prende la ciotola di frattaglie e la posa al suolo, per così impedire ad Ardet di saltare sul tavolo. Soltanto poi, una volta sistemata la volpe, lei accennerebbe a prender posto. Neanche ha posato le natiche sulla sedia comunque che già snocciola un altro commento che vuol essere del tutto disinteressato { .. nessuna notizia immagino .. } e non specifica certo il soggetto di quella frase, lasciando a lui libera interpretazione.
00:08 Talesin_Telrunya [Palazzo Governativo] [No nessuna notizia] le risponde, mentre l’espressione sul viso si incupisce di nuovo. Il soggetto è sottinteso, ma non ha voglia realmente di attardarsi sull’argomento. C’è un tarlo che lo rode dall’interno, in modo tale che si sente come se le sue viscere fossero dilaniate. [Gustati la cena] la invita con modi piuttosto spicci, ma giusto per cambiare soggetto di conversazione che altro, [Allora che ne di ci diKern? Ci eri mai stata in precedenza?]
00:12 Ainley [P. Governativo – App. Talesin] Non sembra aver bisogno di esser solecitata a mangiare, giacché infatti già quando egli le risponde sta armeggiando con le posate. Si infila il primo boccone in bocca quando la domanda ultima del genitore le fa inarcare un sopracciglio. Gli scocca una rapida occhiata ma si prende tutto il tempo di masticare e mandar giù, prima di replicare { .. se era una domanda trabocchetto era pessima .. ma comunque, peggio di Arborlon non può essere } afferma.
00:21 Talesin_Telrunya [Palazzo Governativo] [Non si sa mai] le risponde sorridendo [Magari la memoria fa degli scherzi che non possono essere compresi. [Prendo atto comunque del fatto che se anche fossi stata a Kern non te lo ricordi e comunque Arborlorn in effetti è più bella: penso che la differenza la facciano gli abitanti. Questi qui non danno particolari fastidi e più che altro sono dediti alle loro professioni e nulla di più. Non sono spocchiosi come i miei pari razza per lo meno, i “puri”] pronuncia sputando in terra.
00:25 Ainley [P. Governativo – App. Talesin] Ascoltando e mangiando, ne coglie lo sputo dispregiativo che l'elfo si concede. Non commenta nulla sulla scelta del luogo, ma probabilmente avrà maggior cura di dove metterà i piedi quando si alzerà da tavola { .. capisco } allungando la destra per afferrar il bicchiere colmo d'acqua e portarselo alle labbra. Beve, prima di aggiungere { .. be', questa esperienza mi ha per lo meno dato modo di apprezzare appieno le mie radici materne } commenta con un sorrisetto ironico, zittendosi con un altro boccone di carne.
00:33 Talesin_Telrunya [Palazzo Governativo] Osserva la figlia mentre continua a nutrirsi di buona lena [Forse non lo sai, ma ti do pienamente ragione. Sebbene sia elfo, i miei parirazza li detesto, a partire dal re. Sono degli sbruffoni capaci solo di dar aria ai denti, sempre pronti a chiedere aiuto e mai a darlo. Ho conosciuto degli umani, così villipesi e neanche troppo in fondo disprezzati da loro, che sono un numero di volte indicibile meglio di loro. Ad esempio tua madre] e questo lo dice CERCANDO di poggiarle la mano destra sulla di lei rispettiva spalla stringendola leggermente.
00:42 Ainley [P. Governativo – App. Talesin] Infilandosi una patata in bocca si pinzerebbe la punta del coltellino fra denti e labbra, sollevando nuovamente l'occhi di quel verde smeraldo sul genitore quando questi le posa quella mano sulla spalla. L'aria interrogativa che trapela sui suoi lineamenti ha breve durata, non più di pochi secondi prima che un battito di ciglia la induca a mugugnare { .. mh } come unico segno di conferma. Sfilando quindi il coltellino di bocca con la dritta, le bastano un paio di secondi per liberarsi di nuovo la bocca e già riabbassando lo sguardo sembra cercar il pane, mentre proferisce { .. credo .. alla luce dei fatti sono contenta .. credo .. che sia tu mio padre .. } il volto basso ne elude volontariamente lo sguardo, in un moto di imbarazzo che segue quella sorta di confessiona espressa a tono comunque che tradisce un certo impaccio nell'esprimersi. Non riesce a farlo con un'adeguata noncuranza, non quanta avrebbe desiderato.
00:51 Talesin_Telrunya [Palazzo Governativo] Un’espressione curiosamente divertita è quella che si dipinge sul volt dell’elfo, mentre continua a mantenere la mano ben salda sulla spalla della figlia [“Credi” che io sia tuo padre? Si vede che hai perso la memoria, altrimenti ne saresti sicura e comunque questo non vuol dire niente. Non è questo che alla fine crea un discrimine]. Non aggiunge altro, lascia quella frase sospesa nell’aria così rarefatta che si respira in quella stanza, a differenza del vento he continua nel suo turbinare imperterrito appena fuori dalle mura del palazzo.
00:55 Ainley [P. Governativo – App. Talesin] E se prima la giovane si sentiva in qualche modo impacciata ora ha tutti i motivi per non esserlo. A prescindere dalle intenzioni della Leggenda, la biondina all'ironia risponde con un mezzo sorriso che par più una smorfia { Ah ah ah } scandisce ironicamente a sua volta { molto divertente } scoccandogli un'altra occhiata di sottecchi, prima di ostentare indifferenza e drizzar un po' di più la schiena, riempiendosi di nuovo la bocca. Corrucciata in viso sembra del tutto intenzionata a non dire un'altra parola, soprattutto al riguardo.
01:19 Talesin_Telrunya [Palazzo Governativo] Osserva la reazione stizzita della figlie prima di ricambiare il di lei sguardo. Non ha intenzione di commentare oltre ed infatti non lo fa, lasciandola finire il proprio pasto [Buona notte] le direbbe semplicemente, iniziando a dirigersi verso le proprie stanze.

Diario - a Ryner - sesta pagina

.:[ 14° giorno - 9° mese - 13° anno ]:.


Non posso negare la mia frustrazione.
In realtà mi sento quasi inquietata per gli accadimenti di ieri notte.
Siamo giunti a Kern, io e Talesin, dopo aver lasciato Arborlon. La Bella. Non riesco proprio a immaginare un posto meno adatto per me, per il quale la mia natura è del tutto incompatibile. Spero di non doverci mai più mettere piede.
Nehinend è rimasta là, affari degli elfi.
Ho chiesto qualche spiegazione a mio padre e mi ha accennato ad alcune cose riguardo un tale, un certo Antrax, ed a quelle strane creature di metallo. Una bella gatta da pelare insomma.
Ma più di questo, ieri notte è accaduto di nuovo. Ho di nuovo avuto una di quelle fitte alla testa. Era da un po' che non mi succedeva e le circostanze stesse sono fonte per me di confusione, sebbene non sia di queste che voglio scrivere.
Non so nulla di un rapporto fra padre e figlia.
Eppure stavo per ricordare qualcosa. Provare la sensazione di esser sul punto di rimembrare, di cogliere un frammento di quel passato che mi è precluso, solo per poi sentirlo strattonare da quel dolore pulsante alle tempie lontano dalla mia coscienza... non so dire quanto mi innervosisca questa situazione.
E' come se vi fosse qualcosa nella mia testa che mi impedisce di ricordare. Come un blocco interiore, che mi causa tremende emicranie ogni volta un ricordo tenta di affiorare.
Quando avrà fine tutto questo ?