sabato 17 dicembre 2011

Chiarimenti in piena notte

00:51 Ainley [Nosocomio - Foresteria] Non riusciva proprio a dormire. Fuori dalla porta della foresteria, indugia cercando di capire se vi sia ancora qualcuno sveglio oltre quell'anta lignea sulla quale tiene puntato lo sguardo. Ha l'occhi verdi gonfi e lucidi di pianto e di nuovo tenta di sfregarseli con il dorso delle mani, senza far altro che arrossarli ancora di più. Inspira, un'ampia boccata che le riempie i polmoni e le gonfia il petto sotto il camice. Dopodiché allunga una mano sulla maniglia, senza bussare, cercando di aprire l'anta senza fare rumore. Una volta fatto capolino, incerta, impacciata, scruterebbe l'interno di quella stanza pervasa dalla penombra della notte. Le basta un passo per entrare e richiudersi la porta alle spalle, sempre con delicatezza, tirando giusto una volta su col naso, tesa come un giunco, prestando attenzione ad ogni suono del luogo.
01:01 Ryner [Foresteria – Letto] Anche lui, dal canto suo, non è riuscito a prender sonno. È ancora lì, immobile, occupando uno dei tanti letti singoli della stanza. È sdraiato a pancia in su, sotto delle coperte leggere che lo coprono dall’ombelico in giù. Essendo che stavolta dorme da solo e non ha timore di mettere a disagio l’unica mezz’elfa di quelle terre che sicuramente non può esser messa in imbarazzo se non arrivando a livelli umanamente inconcepibili, a quanto pare tutti i suoi vestiti son riposti nel bagaglio situato sotto al proprio letto. Occhi spalancati, fissi sul soffitto, mano sinistra posta sotto la nuca a mo di cuscino e mano destra posata sull’addome. Il respiro è lento e regolare, del bruciore agli occhi non c’è più traccia anche se l’espressione tradisce bene il fatto che qualcosa che non vada c’è, c’è eccome. Attraverso la tendina nota uno spiraglio di luce aprirsi, quello della porta dell’ingresso leggermente sulla sinistra rispetto al suo letto. Ecco che però la porta si richiude senza fare un solo rumore. L’attenzione scema, dev’essere qualche altro avventore venuto lì a dormire. Ed ecco che si abbandona ad un profondo sospiro che gli fa letteralmente crollare il petto.
01:11 Ainley [Nosocomio - Foresteria] Una volta dentro l'oscurità è quasi totale fatta eccezione per la luce che subentra flebile dalle finestre. Impiega qualche secondo per adattare i propri occhi alla differente luminosità, sbattendo un paio di volte le palpebre per velocizzare la dilatazione della pupilla. Espira con cautela, lentamente, dal piccolo naso, guardandosi intorno. Vi sono letti l'uno di fianco all'altro, alcuni separati fra loro altri in vista grazie ai tendaggi sobri spalancati. Fa qualche passo verso il centro della stanza, i piedi scalzi che non producono alcun suono { ... Ryner ? } un sussurro il suo, in tono interrogativo, a cercar di richiamare l'attenzione dell'umano che è venuta a cercare e che è evidentemente il suo obiettivo. Quanto coraggio le sia servito per mangiarsi l'orgoglio e arrivare fin lì si può facilmente intuire dal silenzio che segue poco dopo.
01:19 Ryner [Foresteria – Letto] ed è di nuovo silenzio nella foresteria, giacchè non s’ode nulla, almeno lui, negli istanti successivi. Inspira profondamente, sospirando ancora una volta in preda a chissà quali pensieri, prima che senta il suo nome. È lei che lo sta chiamando e la cosa gli fa spalancare maggiormente gli occhi e girar la testa. <Ainley.> Risponde con un rantolo molto basso. Probabilmente l’unica cosa che gli impedisca, ora come ora, di scattare in piedi e di andarle incontro è la memoria di dove sono i suoi vestiti: non addosso. <Sono qui.> Replica per indicarle la direzione, a lei che ha l’udito fino. Il respiro ora cessa. È in apnea dopo averla chiamata, non sapendo cosa aspettarsi. Raddrizza il busto, cosa che può fare tranquillamente senza scoprirsi più di quanto la decenza suggerisca, attendendola col braccio sinistro indietro a sostenere il busto.
01:29 Ainley [Nosocomio - Foresteria] Dopo un paio di secondi la voce dell'umano quasi la fa sussultare. Ode il proprio nome e si volta da una parte e poi dall'altra, finché non ne ode di nuovo le parole volte ad indirizzarla. Con rinnovata fermezza si volge proprio nella direzione giusta, avendone individuata pressoché la fonte, e dopo un momento si incammina verso un tendaggio tirato e il letto che v'è dietro. Raggiuntolo, senza troppi complimenti scosta il drappo e, assolutamente seria, tesa in effetti, ma anche determinata. E' venuta per uno scopo ben preciso, questo non può essere ignorato in alcun modo, mentre posa l'occhi verdi sulla sagoma di Ryner che intravede abbastanza bene al buio. Eppure non pronuncerebbe una parola, lasciando intercorrere una pausa di una manciata di secondi ancora, prima di far un passo avanti e richiuder il tendaggio. Stringe i denti, la ferita al fianco che le pulsa, eppure non si muove se non per sfilarsi quel dannatissimo camice che le han dato al posto dei suoi abiti.
01:36 Ryner [Foresteria – Letto] rimane lì, seduto sul bordo del letto ad aspettare, sino a quando una sagoma nelle tenebre va a scostar la tenda. Gli occhi si son pian piano abituati alla semioscurità, perciò non ha difficoltà a distinguerla. La vede girarsi e tirarsi il tendaggio dietro ma sulle prime non dice nulla. La mano destra stringe il lenzuolo, unica copertura che ha al momento, anche se forse lei non lo sa. La guarda in silenzio per un paio di istanti, per poi rivolgerlesi <non credevo saresti venuta.> mormora sincero, a bassa voce in un lieve sussurro per non svegliar nessuno. <Perché sei qui…?> ecco il dubbio legittimo. Evidentemente è qui per via della discussione avuta prima, ma ciò che non è chiaro è in quale senso lei voglia chiuderla, ed è questo il dubbio che viene espresso dal suo incerto tono di voce. Non sa cosa aspettarsi, in breve.
01:48 Ainley [Nosocomio - Foresteria] Lascia che il camice le si riversi sul pavimento accanto ai piedi, rimanendo con indosso i pantaloni, la fascia e le bende che le avvolgono il ventre. La domanda di Ryner intanto la raggiunge e lei per riflesso va a mordersi il labbro inferiore con un'ostinazione che potrebbe star a significare soltanto il fatto che si stia trattenendo, di nuovo, dal piangere. Fortunatamente le lacrime pargon finite, come se le avesse versate tutte, e quando schiude le labbra inizialmente è per inspirare un'ampia boccata d'aria. Solo poi riuscirebbe di nuovo a parlare, in un soffio { .. non lo immagini ? } domanda retorica al sua, leggermente incrinata, prima che tiri su col naso e tenti d'allungar la mano destra per posarla sulla spalla mancina dell'uomo. Al contempo solleverebbe il medesimo ginocchio, non senza provare una leggera fitta che però non la fa desistere affatto, per poggiarlo sul bordo del letto. Ne cerca l'occhi nell'oscurità, tenta di distinguerne chiaramente i lineamenti a dispetto dell'ombra della notte { .. io .. io .. } soffoca ogni tremito, sollevando anche la mancina per posarla sulla spalla opposta d'ei e scavalcarlo letteralmente, facendo perno sul ginocchio destro, per sospingerlo giù di nuovo steso, per costringerlo a starla a sentire finché ha ancora il coraggio di affrontare la questione.
02:02 Ryner [Foresteria – Letto] Rimane in silenzio, osservandola che si leva il camice e che rimane immobile senza dire nula, almeno all’inizio. Quella domanda lo spiazza, più che altro perché no, non immagina proprio la risposta, almeno per il momento. Lei si gira e la osserva tirar su un ginocchio ed appoggiarlo sul letto. All’inizio fa come per spostarsi, per farle spazio, ma viene anticipato dalla mano di lei che, salendogli sopra cavalcioni lo spinge verso il basso. Sorpreso non oppone resistenza se non per l’istante iniziale dove non capisce, e ripiomba spalle al matrasso, guardandola troneggiare sopra di se, mormorando qualcosa. Non dice nulla e forse è meglio così. Forse solo per via della discussione la mente rimane ad ascoltare attentamente le parole di lei più che leggerne attentamente i movimenti, altrimenti la situazione sarebbe decisamente… strana, quantomeno. Invece al momento l’unica cosa che regna in lui sembrano essere smarrimento e confusione. Non dice nulla anche se un pochino con gli addominali fa forza come a cercare di sollevare leggermente il busto, cosa difficile visto il peso che lei pone su quel braccio, senza essere indeicato. Si arrende all’idea di restare immobile, sdraiato sotto di lei ad ascoltarla. Istintivamente l’unica cosa che fa è portare la sinistra in avanti ed appoggiarla sui pantaloni di lei, sull’esterno della gamba destra, senza fiatare.
02:13 Ainley [Nosocomio - Foresteria] Riuscita a bloccarlo a letto, neanche stesse bloccando il proprio coraggio invece dell'umano che l'accompagna da un po', braccia tese che van a puntellare coi palmi il materasso ai lati del capo d'ei, sopra le rispettive spalle. Coma bloccatasi, il tocco altrui la riscuote facendola sussultare leggermente. E di nuovo l'argine si rompe e le lacrime riprendono a sgorgare, sebbene riesca a stento a controllare il proprio tono di voce, tenendolo basso { Io .. } ci riprova e dopo un momento ci riesce a terminare la frase, malgrado il tremito che si ripercuote sulle braccia che minaccia di farla desistere { .. io voglio sapere se resteresti con me, qualunque cosa accada .. non .. } la voce le si incrina { .. non riesco a dormire .. non .. } sembra bloccarsi e piega il capo verso il basso, i lunghi capelli biondi che le scivolano innanzi le spalle arrivando a ricadere sul cuscino del letto, sfiorando in teoria il volto altrui { .. non sopporto l'idea di perderti .. }
02:32 Ryner [Foresteria – Letto] e boom, un’altra mattonata sul petto quando sente la voce di lei incrinarsi a quel modo. Gli occhi rimangon spalancati e la bocca semidischiusa. E lui, quelo che ha sempre evitato le domande di troppo, quello che nonostante le situazioni è sempre bene o male riuscito a mantenere un certo contegno girando la testa dall’altra parte, ora si trova completamente disarmato. Solleva la mano destra, tendendola verso l’alto, cercando di raccogliere col dorso della medesima i capelli di lei cascati in avanti e con un unico, fluido gesto, tenta di ricondurli dietro la nuca di lei, lasciando contro di essa il palmo della propria mano così da poter, idealmente, incrociare lo sguardo con il suo. Il gesto è lento ed il tocco è lieve, incerto, quasi avesse paura di farle male al solo toccarla. Fa di nuovo forza con gli addominali, ora che lei ha appoggiato altrove le mani, così da issare pian piano, lentamente il proprio busto così da andare incontro a quello di lei. <non c’è motivo per il quale possa trovar la forza d’allontanarmi da te, all’infuori della tua stessa volontà.> morora in un soffio di voce. Gli occhi saettano da una parte all’altra del viso di lei, rapidamente e quasi senza controllo. <Non mi perderai, ne oggi ne domani ne il giorno dopo ancora.> se non sarà lei a volere il contrario e a chiederglielo espressamente, come sembrava stesse per fare poco prima nel corridoio dell’ala ovest. Salendo ecco che a questo punto si ritrova quasi accia a faccia con lei <E comunque, anche fosse> cioè “anche se lei glie lo chiedesse” <non riuscirei a lasciarti andare così facilmente.> conclude, prendendo fiato. <Il mio filo, in un modo o nell’altro, è già legato al tuo.> dice, a questo punto, ricercandone direttamente lo sguardo. Distende maggiormente il collo, così da portare la fronte e la punta del naso a sfiorare quelli di lei, bando agli imbarazzi soliti. <Io son qui per un motivo, e quel motivo sei tu e nulla più.> E non allude unicamente a storlock, è evidente. Occhi negli occhi tace, ora, abbassando leggermente gli angoli delle labbra nel constatarne lo stato d’animo. <non avrei voluto farti questo male, Ainley.> sussurra a bassa voce, per poi concludere <perdonami.>
02:48 Ainley [Nosocomio - Foresteria] Di nuovo quando ei sposta la mano per raccoglierle i capelli, la mezzelfa per contro riesce a smettere di tremare abbastanza da riuscire ad ascoltarlo, a guardarlo mentre le parla e al tempo stesso si solleva un poco, avvicinandosi. E lei ancora trattiene i singhiozzi che di tanto in tanto le fan sobbalzare il petto e le provocano fitte di dolore lungo il fianco. Non vuol perdersi una sola sillaba, non respira quasi, eppure le lacrime non cessano di scendere, rigandole le gote. Lacrime che non sono più riconducibili alle emozioni iniziali. Ora, il volto altrui a quella breve distanza, con la tensione che le blocca il respiro stesso ed il sangue affluito rapido al viso pompato dal frenetico battito del suo cuore, percepisce il respiro d'ei sulla propria pelle umida, in quell'ultima parola che invoca il suo perdono. Serra le labbra ed è combattuta. Il nodo in fondo alla gola le impedisce ogni parola e non ha molte alternative, mentre chiude strettamente ambo le palpebre e nuove lacrime si riversano oltre le ciglia. Lì per lì nemmeno ci pensa, agendo d'istinto in reazione ad una vicinanza eccessiva a cui è impossibilitata a rimanere immune. Le basta reclinar un poco il capo per bruciare ogni distanza, cercandone le labbra in un bacio del tutto impulsivo, tentando di non tremare nel premere le proprie su quelle altrui.
02:58 Ryner [Foresteria – Letto] vede sparire per un istante il riflesso della scarsa luce presente degli occhi di lei quando la mezz’elfa chiude le palpebre. Ed è un istante che le labbra di lei trovan quelle di lui, rapidamente e ryner non sembra trovarsi nemmeno molto spiazzato, anzi, istintivamente si ritrova a ricambiare quel gesto, poggiando le labbra su quelle di lei nell’atto di chiudere a sua volta gli occhi. Piega leggermente il capo verso destra, facendo strusciare debolmente le labbra sulla bocca di lei, dischiudendole poco dopo. Espira profondamente attraverso il naso, mentre la tiene a se con la destra che poggia sulla nuca. La sinistra accenna a muoversi verso la sua schiena ma si ferma subito, memore della ferita presente sul fianco di lei. E di certo non pone fine a quel bacio, anzi. Gli addominali restan contratti nel farlo rimanere in parte sollevato, quel tanto che basta per prolungare l’assaggio da parte sua del sapore delle labbra di Ainley.
03:11 Ainley [Nosocomio - Foresteria] Lo sente ricambiare e la mezzosangue si lascia un po' andare, il sapore delle lacrime misto a quello dell'uomo che in poco tempo è riuscito a conquistarla totalmente. Non sembra saper bene come procedere ma a un certo punto lascia scaturire dal piccolo naso l'aria che aveva nei polmoni, cedendo alla necessità di respirare di nuovo. Si ritrarrebbe un poco, se ei glielo permetterà, abbastanza da interrompere quel contatto intenso per inspirare di nuovo a pieni polmoni. Il respiro spezzato si riversa tremante sulle spalle di lei, leggermente curve per lo sforzo prolungato di trattenere i singhiozzi. Singhiozzi che sembrano essersi attenuati ma solo in favore di un battito accelerato e un respiro decisamente irregolare e veloce quasi quanto il cuore che le rimbomba nelle puntute. Ne cercherebbe di nuovo lo sguardo nell'oscurità, un istante prima di riprender abbastanza fiato da ribaciarlo con un trasporto quasi maggiore del precedente, accostato ad una certa dolcezza, attenta a non fargli male dopotutto, semplicemente cedendo al bisogno di avvertire ancora una volta la pressione delle sue labbra sulle proprie.
03:21 Ryner [Foresteria – Letto] ecco che lei si scosta, ad un certo punto. Fa lo stesso lui, riaprendo gli occhi, sfregando tra di loro le proprie labbra nel guardarla nel buio della sala con aria interrogativa, come a chiedere se ci sia qualcosa che non vada. Quando però lei ripiomba a baciarlo ecco che ogni dubbio possibile è fugato e, anzi, ora che ci è preparato, reagisce con più prontezza. Accoglie le labbra di lei sulle proprie ed ecco la presa della destra che s’insinua tra i suoi capelli, accentuandosi e tirandola maggiormente verso di se. A questo punto ecco che pian piano rilassa gli addominali, scendendo col busto e cercando di farla scivolare su di se. Così non dovrà stare proprio seduta ma potrà sdraiarsi su di lui, senza sforzare oltre la ferita al fianco. La preme contro di se mentre inclina maggiormente il capo verso destra, cercando di farle schiudere le labbra con l’ausilio delle proprie che premono sulla bocca d'Ainley,spingendo la punta della lingua a cercare quella di lei>
03:34 Ainley [Nosocomio - Foresteria] Si sente trascinare giù ed è per quello che lentamente piega le braccia sino a ché Ryner stesso non si riappoggia al materasso. Scivola con le ginocchia quindi, per non sforzare più il fianco ferito ed appoggiarsi all'umano andando ad aderire a lui quasi quanto stia facendo con le labbra. Segue l'imput lanciatole semplicemente lasciandosi trasportare, riuscendo a respirare comunque anche se di nuovo inizialmente pareva trattenere il respiro. Un tremito, il risultato di un singulto trattenuto, le fa sussultare le spalle, eppure lentamente i sta proprio calmando. L'istante successivo schiude le rosee, continuando a non prender alcuna iniziativa che non sia imitare ciò che sta facendo l'altro.
03:44 Ryner [Foresteria – Letto] Lei lo asseconda, sdraiandosi su di lui ed il ragazzo a questo di rimando può permettersi di circondarle la schiena con la destra, strisciando sulla metà sinistra del letto come meglio può, prima di far cessare il bacio ed accostare la testa a quella di lei, in quel piccolo abbraccio concessogli dalla salute di lei. Fa dunque un poco forza per mettersi sul fianco destro, cercando di depositarla al proprio fianco, mantenendo gli occhi chiusi e misurandone la discesa con la sinistra posta sempre sulla gamba di lei affinchè non sia troppo rapida. In fondo, se sta con il fianco destro che non poggia, non dovrebbe star troppo male, no?
03:54 Ainley [Nosocomio - Foresteria] Ne avverte lo spostarsi e cerca di non intralciarlo troppo, rotolando sul fianco sinistro quando egli la guida per darle modo di stendelglisi accanto e non sopra come poc'anzi. La tensione una volta che raggiunge la posizione, vien meno, i muscoli che lentamente tornano a rilassarsi una volta che il fianco smette di venir forzato in favore di una posizione che lo vede sollevato e libero da ogni costrizione a parte quella delle bende. La mano destra di lei invece di ritrarsi se ne sta lì, accanto al viso dell'uomo, mentre vi si accoccola un po' di più con capo biondo, i lunghi capelli spettinati riversi sul letto e le gambe leggermente raccolte che cercano d'intrecciarsi con quelle altrui, in barba al lenzuolo. Non direbbe nulla, limitandosi a chiuder l'occhi verdi e ancor gonfi di pianto, respirando a labbra socchiuse, senza più sussultare o far altro rumore. Starà lì ancora un po', prima di tornare nella camera di degenza assegnatale e tentare di dormire.


di giovedì, 21 luglio 2011