mercoledì 4 gennaio 2012

Ritorno al castello - un deserto!

22:41 Ainley [Castello - Ingresso] Fuori imperversa un tempo di tempesta in quella che a conti fatti è una delle notti peggiori. La mezzelfa che con evidente sollievo personale trova riparo oltre la soglia d'ingresso del castello è completamente fradicia, nonostante possa giovare della protezione - seppur limitata - del suo vecchio e consunto mantello. Sul lucido pavimento di quel che potrebbe essere marmo iniziano già a formarsi piccole pozze d'acqua che, goccia dopo goccia, s'uniscono in un'unica distesa traslucida nei pressi degli stivaletti infangati d'ella. Non sembra ancora intenzionata a muoversi però, probabilmente giovando del tepore che permea l'interno delle mura di quell'imponente edificio che è il simbolo di quell'Ordine che ne è proprietario. Eppure appena solleva finalmente l'iridi di smeraldo per il salone che è l'atrio del pian terreno, le è subito evidente che v'è una quiete insolita e inattesa, un'immobilità nell'aria che va oltre l'aspettativa della biondina.
22:53 Ainley [Castello - Salone] Fa qualche passo dopo una manciata di secondi ancora, incerta mentre raggiunge l'ampio spazio centrale del salone e solleva lo sguardo sempre di più sino al soffitto e poi tutt'intorno a sé. No, c'è decisamente una quiete troppo profonda stasera, nonostante il temporale. Incerta, se ne sta lì in mezzo al nulla, volgendo ancora le spalle all'ampio portone d'ingresso chiuso a esiliare all'esterno il maltempo. Ha già affidato il proprio cavallo alle cure di un garzone nelle stalle e la propria sacca da viaggio le pende in una mano, il braccio inerte lungo il fianco. All'improvviso, come sbucato fuori dal nulla, il piccolo cucciolo di volpe che da un po' l'accompagna sembra aver deciso che è rimasto in braccio abbastanza e salta giù sul pavimento, una piccola palla di pelo che si riversa da sotto i lembi del mantello di lei per zampettare e riacquistare equilibrio nel suo allontanarsi un po', con l'intento di saggiare l'aria con il musetto ed esplorare il nuovo ambiente. Quell'improvviso mutamento fa sussultare la mezzosangue, che subito sibila a denti stretti { No. No. Vieni qui. } abbastanza decisa ma forse non abbastanza autoritaria, nel tener a freno solo a parole la bestiola, che la ignora e continua ad annusare l'aria.
23:04 Ainley [Castello - Salone] In quel momento ecco che spunta dall'ingresso della sala comune del castello un ometto, abbastanza avanti con l'età a dir il vero, con una bell'isoletta calva al centro della testa brizzolata ed un'espressione trafelata su quel viso rugoso che ben presto vien sostituita da un più decoroso cipiglio interrogativo nella posa delle sopracciglia. Quando giunto abbastanza vicino la saluta e le chiede il motivo della sua presenza in quel luogo apparentemente fuori della sua portata, la mezzelfa all'inizio par sulla difensiva, iniziando a parlare { Ecco .. son qui in veste d'ospite, vorrei parlare con il Condottiero } ciò nonostante acquista più risolutezza man mano che le parole le escon di bocca, riuscendo addirittura a far retrocedere il cucciolo di volpe rossa con un gesto secco della mano guantata libera. Certo, la risposta che le vien donata in seguito non può che farla di nuovo precipitare in uno stato di breve e intensa confusione, quando le vien rivelato che il Condottiero, come molti altri, non si trova al castello da qualche tempo { Ah } lì per lì rimane basita, non riuscendo a spiccicar altro verbo, eppur ci pensa l'altro a portar avanti la conversazione, domandandole chi sia nel caso voglia lasciar detto qualcosa, sempre in modi abbastanza garbati.
23:17 Ainley [Castello - Salone] { Non importa, non era così urgente .. } snocciola inizialmente, sebbene poi un basso tuono rimbombi attraverso le finestre. Stava giusto per congedarsi ma il ricordo del temporale all'esterno è anche troppo dissuadente per certi pensieri, quindi schiarendosi un poco la voce, azzarda { .. se è possibile chiedo ospitalità per la notte } diretta come al solito, non si fa tanti scrupoli e già quando l'altro sembra reticente, campando motivazioni come il non essere autorizzato, aggiunge { sono Ainley Songsteel, figlia del Condottiero Talesin .. già ho alloggiato qui qualche tempo fa } e si zittisce, osservandone la reazione. Questi ammutolisce e sbianca, per poi avvampare di quella che potrebbe esser vergogna mista ad agitazione che si palesa nell suo trasalire ed affrettarsi a rimediare, con scuse e rammarichi, già invitandola anzi a seguirlo verso le scale del piano superiore. Abbastanza soddisfatta la mezzosangue si muove di nuovo, dietro di sé una lunga scia di gocce d'acqua e piccole pozzanghere ove ha sostato s'accostano alle orme infangate sempre più lievi che attraversano il salone.
23:24 Ainley [Castello - Scale] Completamente incurante della cosa, neanche accortasene, la bionda invece quando già volgono per la scalinata schiude di nuovo le labbra per porre domanda { .. posso sapere dove sono finiti tutti ? Questo posto pare deserto ormai .. } azzarda, il volpino che la segue d'appresso ora che la padrona si muove, non desideroso di perderla sin dal primo giorno. In tutta risposta l'uomo dalla vaga capigliatura brizzolata conviene con lei riguardo alla quiete del castello e condivide alcune altre informazioni, come l'accenno ad un luogo a Nord-Est chiamato Rooker Line e una missione che ha coinvolto molte delle Frecce Nere. Lei per contro, facendosi pensierosa, semplicemente annuisce e tace adesso, riflettendo sulle implicazioni di tutto ciò, finché non chiede, senza molte speranze { E non si sa' più o meno quando torneranno ? } La risposta negativa dell'altro è la conferma ai suoi sospetti, e già terminano le scale per addentrarsi nell'ampia sala che è l'atrio del primo  piano, avviandosi verso le stanze degli ospiti. Nel mentre, in tutta risposta, un diniego vien seguito a un suggerimento di provare a contattar direttamente il Condottiero stesso o addirittura la Leggenda, per maggiori delucidazioni.
23:30 Ainley [Castello - Primo Piano] Lì per lì se ne esce con un { Cosa ? } accostato ad un'espressione talmente scettica e perplessa al tempo stesso da esser più che sufficiente ad esternare i propri pensieri al riguardo. Sbuffa quindi, a bocca serrata, in un modo che lascia intender alla sua guida quanto l'intero discorso la garbi ed intenda continuarlo: per niente. L'ometto par carpire quell'antifona e farla sua, annuendo con un sorriso accondiscendente prima di fermarsi davanti una delle porte delle stanze degli ospiti. Le sue parole di comprensione e di spiegazione dei motivi del suo suggerimento la lasciano del tutto indifferente, ma non abbastanza da donargli un nuovo cenno d'assenso del capo biondo, i lunghi capelli di lei che sobbalzano umidi e appiccicati alla pelle abbronzata di fronte e collo, prima di chiuder il discorso { grazie di tutto allora } lo congeda così, senza tanti preamboli, facendosi avanti lei per prima per entrare nella propria stanza, con la palla di pelo rossiccia al seguito, e richiuder l'uscio escludendo il resto del mondo da quelle quattro mura. L'attende una notte all'insegna del riposo dopo la giornata appena trascorsa, ma non sono sicura che si tratti di un riposo continuo e profondo, quanto frammentario e tormentato di sogni.



di sabato, 29 ottobre 2011